18 luglio 2009

Non ho voglia di riscrivermi

[...]Ciò che quello stupro ha generato come "discorso" è una cosa molto pericolosa per motivi che non metto qui perché ne uscirebbero due pagine.
Provo a riassumertela in qualche modo, scusandomi per i tagli bruschi ai concetti che spero saprai leggere lo stesso:

Di fronte a uno stupro compiuto da un direttore di sezione di un partito, una società sana e intelligente avrebbe reagito segnalando che questo fatto evidenzia una realtà che viene sempre taciuta ma che ogni tanto "sfugge" e si presenta sotto gli occhi di tutti: lo stupratore non è fatto a forma di stupratore.
Non esiste la "forma" dello stupratore e chi cerca di dargliela, a volte a forma di povero, altre di rumeno, altre ancora di pazzo visivamente riconoscibile, non si sta occupando del problema ma della sua circoscrivibilità sociale, che è il problema degl stupratori e non degli stuprati.
La non esistenza di una forma e di un contorno preciso, fa sì che lo stupratore da sempre abbia e possa assumere qualsiasi forma, da panettiere al vicino di casa, dal prete al maresciallo, dal pazzo al rumeno.
Questo questa storia ha mostrato.
Questo avrebbe dovuto dire una società sana e dedicata a focalizzare ogni suo sforzo per combattere la violenza sulle donne e avrebbe dovuto farlo coralmente, da una come dall'altra parte, urlando a gran voce quanto questo fatto dimostri che lo stupratore può essere chiunque, così chiunque che può persino essere l'amico col quale ieri organizzavi il volantinaggio.
Una società sana.

Poi c'è la nostra.
Nella quale l'unica reazione avuta è che da una parte hanno subito detto "E' del PD!" e dall'altra hanno risposto "Sì ma ora lo cacciamo!" e di quello da giorni discutono.
In mezzo donne stuprate.
Sempre.
Tante.
Troppe.
Perchè?

Perché la difesa di quelle donne è in mano a quelle due parti e a quei due linguaggi che quando arrestano uno stupratore ne prendono i contorni e li intitolano "i contorni dello stupratore tipo" dicendo che proteggendosi da chiunque abbia quei contorni, ti sei difesa dallo stupro.
Nessuno ha ancora detto che i direttori di sezione del PD stuprano, ma il meccanismo che sta generando il dibattito di questi giorni è questo, da una come dall'altra parte.
Cioè non lo stupro, ma la fretta di dare una forma identificabile a chi lo compie, una forma che non esiste.
Che è come affrontare i furti d'auto arrestando chiunque abbia due mani.

Gli italiani sono un popolo di ignoranti, sì.
Molto ignoranti.
Perché accettano questi meccanismi.
E per accettare intendo sia chi li propone, che chi li discute.
Sia in chi dice che sono a forma di rumeni, sia in chi dice che non saranno più a forma di PD.
Sono ignoranti perché parlano di stupri pensando alla forma e per questo vietano manifesti contro la violenza se fatti a forma di crocefisso e per questo parlano di questione morale di partito se lo stupratore era del partito, come se avendo lo stupratore un cartello al collo con su scritto "stupratore" chi fino a ieri ci ha fatto merenda insieme fosse un complice o come se il problema di un partito fosse il non saper riconoscere la forma dello stupratore tipo, salvo poi dire quando si rivolgono agli altri che lo stupratore tipo non esiste.

Perché lo stupro per gli ignoranti E' una forma, prima che la sostanza e per questo ascoltano chi da loro una forma da guardare e maneggiare e tenere lontana e per questo se lo dice uno "di là" ti dice che non puoi dare la forma a croce, perché il SUO problema è la forma della SUA croce non del TUO stupro, se lo dice uno "di qua" ti risponde "Sì ma nemmeno la falce" perché il SUO problema è la forma della SUA falce non del TUO stupro, e nessuno, di qua come di là, va a dirgli che lo stupro, se una forma ce l'ha, è squallidamente a forma di uomo.
E di uomini le sezioni di partito sono piene, come sono piene le panetterie, i bar, gli uffici, le parrocchie.
E' un paese ignorante, sì, molto.




(commento originale)

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