29 agosto 2009

A mal comune, mal comune e mezzo

Che il potere politico del Vaticano non sia mai stato grande come quello di questo momento storico non è dimostrato, come si potrebbe facilmente pensare, dall'artiglieria che gli si sta rivolgendo contro, ma dal fatto che il papa non sia mai stato così poco in tv come oggi.

Come quando la mafia cessa di far volare rumorosi proiettili e tritolo perché "A posto così, grazie".

Dagli spalti dai quali da mesi divertito assisto (con un secchio di popcorn sufficiente per sfamare un'intero cinema) ai due polli che si contendono il pollaio, vengo a sapere non solo che l'ideologia che ieri era "Non possiamo disattendere le istanze della Chiesa" oggi è "Nessuno può darci lezioni di laicità", ma soprattutto che la traduzione in trincea di questa nuova ideologia è quel "A brigante, brigante e mezzo" che il neocondottiero ci comunica essere il nuovo piano di battaglia.

Ecco io qui dagli spalti dai quali godo di una visuale che mi ha sempre permesso di riconoscere i vari protagonisti di ogni singola azione, sono oggi invece attanagliato da un dubbio:
Se il chi siano il primo e il secondo "brigante" mi è chiaro, qualche difficoltà al contrario la incontro nell'identificazione di chi sia il "Mezzo".


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