5 maggio 2010

Mi dia retta

Tornato dopo tre giorni di lontananza, mi accorgo che sul caso Sajola è già stato scritto e detto tutto.
L'unica cosa che non ho ancora letto da nessuna parte, tra uno sberleffo e un "Sì è possibilissimo che uno ti paghi mezza casa senza farsi scoprire e senza quindi chiederti in cambio nulla brutti comunisti del cazzo che credete di essere più intelligenti di noi" è un'anima buona che abbia dedicato anche solo un minuto del suo tempo/analisi per trovare una soluzione che possa essere in qualche modo utile al ministro, come se l'intera italia godesse a vederlo annaspare ne "il cane mi ha mangiato i compiti", motivazione che per i lettori de Il Giornale è ovviamente possibile nonché testimone di raro valore e senso dello stato ma son così, s'è già affrontata la questione del culo che sa adattarsi autonomamente al vibratore che gli si ingrossa dentro.

E insomma, questo compito, in un momento di rara pietà, ho deciso di assolverlo io, suggerendo al ministro una via d'uscita che in più di un'occasione ha salvato le chiappe in situazioni ben più spinose e incredibili della sua e che grazie a questa genialata si son viste risolte e dimenticate in un batter d'occhi.
Una soluzione quindi che nella sua assurdità è già stata abbondantemente testata e sdoganata come formidabile ed efficace.

Quindi, signor (ex) ministro, faccia così:
Per convincere tutti del fatto che lei non sapeva che nella differenza tra la cifra da lei sborsata e quella scritta sul rogito che ha firmato, non è scritto nulla che la qualifichi come da TSO o, in alternativa, da accusa di abuso di credulità del popolo italiano (e ce ne vuole), lo giuri sui figli di Berlusconi.
E' facile, lui lo fa un mese sì e l'altro pure e fino a ora ha funzionato per boiate persino peggiori della sua.
Loro ormai hanno dimostrato di essere più che protetti dal divino, non se ne accorgeranno nemmeno.

Dai, ci aveva mai pensato?
Sono o non sono uno che ci tiene alla pace nazionale?

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