25 ottobre 2013

Fotoromanzo. Ovvero: l'anima, sì, de li mortacci tuoi

 Roma è talmente bella che è facilissimo diventare Amici


ergersi a monumentale Storia


e far sentire Imperatrice su un trono qualsiasi donna


usando solo cinguettii virtuali capaci di terremoti tali da rendere deserta e inutile qualsiasi arena politica


Ma a Roma basta allargare di poco lo sguardo per scoprire quanto tutto sia solo scenografia


e le imperatrici null'altro che statue di plastica abbandonate al deterioramento del tempo di cortili disabitati


Roma si rivela così una banale immagine dentro i cui contorni diviene semplicissimo includere sia gli imperi ridotti alla loro dimensione reale di brevi epitaffi narranti poeti e navigatori dei quali nella realtà di oggi non c'è alcuna traccia, sia vite così tanto simili a quella di Cleopatra sì, ma quella della famiglia Addams.


6 commenti:

  1. Un pensiero così, al volo: pensavo al potere della scrittura, che è macchina del tempo ma è anche cilindro magico che crea le cose e una volta che son uscite dal cilindro magico della mente esistono per sempre, e questo mi affascina e mi spaventa anche, un po'.
    Eppoi pensavo a quella faccenda là delle arti figurative, che come dico sempre vengon fuori quando arriva qualcuno che guarda quello che tutti hanno guardato, vede quello che nessun altro ha visto e poi fa in modo che anche altri possano vederlo.

    E tutto questo che c'entra col fatto che Roma non ti sia garbata punto?
    Niente, ma in questo periodo il neurone svolazza qua e là tra un pensiero e l'altro, e mi fa piacere condividerli.

    Bee

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma no, Roma è sempre bellissima e Cinecittà in particolare è davvero un mondo a parte pazzesco.
      Diciamo che la mia abitudine di guardare dietro le quinte per trovare le storie, a Cinecittà non poteva che moltiplicarsi per un miliardo e farsi occasione irripetibile.
      Che infatti non mi sono perso.
      :)

      Resta che in ogni caso io a Roma ho solo ricordi che dire bellissimi è dire poco e anche i pensieri peggiori che qualche suo angolo potrebbe suggerirmi, nulla possono contro la bellezza di quelli che anche questa volta ha saputo richiamarmi con il suo ponte, un piccolo ristorante, una piccola piazza, una piccola libreria e progetti di futuro appoggiati lì ad attendermi quando ci ripasso per ricordarmi che ho vissuto persone immense.
      Mi è garbata, come sempre e per sempre.
      Roma è talmente grande che al confronto i pensieri di questo fotoromanzo stanno a quelli belli che richiama, come i predicatori filippini che ti fanno svenire toccandoti la fronte stanno alla maestosità di Sanpietro.

      Sulle arti figurative è proprio così.
      Poi qui meglio di me potrebbe venirci in soccorso Lisa, essendo argomento che le attiva la molla, ma quel fatto là del "Questo potevo farlo anch'io" spesso non tiene conto del fatto che non si tratta di fare, ma di far vedere.
      Abilità che naturalmente è figlia diretta della capacità di vedere.
      Senza l'una non può esserci l'altra.

      Elimina
    2. Ah, molto meglio così, se mi son sbagliata!
      Non mi piace mai così tanto prendere una cantonata come quando le cose in realtà son infinitamente meglio di come le avevo capite.

      Quanto al "Questo potevo farlo anch'io", lo proporrei come motto dei mediocri velleitari e dei gregari rancorosi, piccioni ed avvoltoi che stanno attorno alle aquile le quali, come si sa, 'vedono' e sanno far vedere.
      Buona giornata!

      Bee

      Elimina
  2. Anonimo20:02

    Eheh, e infatti mi fischiavano le orecchie!! ;)

    Mammamia, non saprei proprio da dove iniziare.
    Sostanzialmente il concetto è quello che dice il suddetto: poi però io dico (e non lo nego), che vale anche il "saper fare", concetto che è stato a più riprese usato contro una certa maniera di fare arte: ma, mentre la "vecchia maniera" ha condotto alla nuova, la nuova non ha condotto proprio a un bel niente.
    Ognuno ne tragga le proprie conclusioni.
    Anzi, siccome nessuno le trae, sarebbe anche l'ora di trarle.
    (zàn-zàn)

    Poi, siccome che sto cercando di aggiornarmi (ma dubito del risultato :)) chi mi conosce lo sa), saprò dire e dare ulteriori opinioni a ragion veduta (e riflettuta).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io di arte capisco poco o niente (più niente che poco, in realtà, ma lo maschero rifugiandomi sotto al buon vecchio Kant, "Bello è ciò che piace universalmente senza concetto", solo che al posto di universalmente ci metto me stessa medesima in persona: insomma, il buon vecchio "questo è bello perché sì" ;o)), comunque, quando dico che c'è chi 'fa in modo che anche altri possano vederlo' intendo proprio il 'saper fare'.
      Avere l'intuizione non basta, bisogna anche riuscire a trasmetterla.

      Elimina
  3. Anonimo20:03

    ero io. :)

    lisa

    RispondiElimina