10 dicembre 2007

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaè!

E ieri mi son visto il documentario sulla cocaina a Milano.
E un applauso ai realizzatori, in senso tecnico un lavoro davvero pregevole, con delle soluzioni nuove nel montaggio (che è un po' che non se ne vedevano) che davvero potevano persino risultare gratuite visto che già il tema era sufficiente e invece accidenti, che bel lavoro hanno confezionato.

Ma poi c’è il contenuto e lì accidenti.
C’era tutto.
Nella sua parte bassa, certo, non sono andati a raccontare la parte ricca di quel mondo ma vabbè, non si può chiedere troppo, va bene anche la parte bassa, per il momento.
E quella parte bassa c’era tutta.

Sì ok, gli agenti si sono vestiti tutti da assistenti sociali che avevano una parola buona per tutti i fermati, il consiglio del buon padre per i ragazzi, le risate con la sudamericana che aveva droga pure nelle asole dei bottoni, e sappiamo che senza telecamere non sono così buoni e comprensivi ma vabbè diamogli un po’ di luce anche a loro ogni tanto ché fanno un lavoro veramente di merda ma molti di loro hanno un valore dentro che via il cappello al loro passaggio e allora passi anche la figura del capo vestito da Er Monnezza che era un po’ caricaturale, d’accordo, però che uomini, accidenti, che uomini.

E intanto c’era il tuo sellino dello scooter, stupido convinto di aver avuto chissà quale idea originale, sul quale la fretta era cattiva consigliera, c’era la custodia del cd dei bresciani, accidenti persino la provenienza, c’era, c’erano i loro discorsi sul lavoro quindici ore al giorno e ridevano e tiravano e che puzza in quella macchina quanto cazzo puzza la cocaina la senti in una stanza anche dopo venti ore.
C’erano gli aspettami qui mentre dai tetti ci riprendevano e io te lo dicevo, c’erano, e io ti aspettavo sotto il portone a fare da complice a una merda che mai ho provato e mai proverò solo perché eravamo amici e per me valeva il rischio di fare da coprotagonista in quelle inquadrature ché, pensavo, uno sano in caso di fermo magari ti poteva aiutare ad apparire meno delinquente, che idiota eh?.
C’erano le nostre serate, i nostri locali, i tuoi torno subito e uscivi in camicia, c’erano i tuoi motivi diversi da quelli di chiunque, i tuoi stipendi, c’era il nulla dei tuoi valori ingigantiti da paroloni per riuscire a intravederli nella nebbia, c’era lo spaccio per non pagare la tua, c’era la tolleranza e l’auto assoluzione, c’eravamo noi due quando eravamo amici e tu quando ancora avevi un cervello semi funzionante.

Mentre lo guardavo rivedevo i nostri anni culo a culo ventiquattrooresuventiquattro e la merda che ho visto in quei giorni, rivedevo te oggi e mi chiedevo se ti sei fatto aiutare o se ti sei ammazzato o se sei ancora riuscito a tenere lontano il momento delle uniche due scelte possibili.

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