23 dicembre 2007

Facciamo che io ero il bue e l’asinello.
Contiamo i re magi un due tre, stella.
Ma qui non si crede, non c’è fede, alziamo gli occhi solo per sbuffare, un paio di volte l’anno al massimo.

Ecco, l’augurio è di non dover alzare gli occhi al cielo per più di due volte l’anno, come quando tutto ciò che merita di essere guardato è qui, davanti, altezza viso, cuore.

Per il bambinello c’è poco da attendere, qui è arrivato.
Anzi, è arrivatA.
E allora prendiamola, Maddalena, come simbolo di quel bello da guardare ad altezza occhi di ciascuno, ognuno la sua Maddalena, Marco le sue due meraviglie sul trattore ché domani accidenti che mani nella farina avranno, Emanuela e i suoi tesori da guardar sorridere, i figli perfetti e fieri del Generale, li prendo tutti a simbolo di qualcuno da guardare mentre con gli occhi si chiede cosa ci sarà nel pacchetto, non li elenco tutti, me ne perderei sicuramente altri e poi non serve, ognuno sa che un pezzettino qui è per lui, quel rompicoglioni di Arc compreso, ché non saremo tutti indispensabili, ma siamo tutti utili e questo è certo.

Quindi auguri non a voi, miei quattro cazzutissimi e tenaci affezionati ché non mi mollate manco quando non vi filo per settimane, manco quando vi butto tutti nel cesso dopo anni di affetto, ma a voi passando per le persone che di questo posto non sanno nulla, siano figli, mogli, mariti, mamme e papà, amici, compagni, tutti quelli che ignorano che noi passiamo il tempo dentro un blog fatto a forma di mani e di braccia uguali alle loro, tutti quelli che di noi vivono la seconda vita, quella nella quale non siamo Paperinik né Cat Woman, non siamo ammiragli né scrittori, quella nella quale siamo semplici impiegati delle poste, un po’ sfigatelli anche, tutti impegnati a tener nascosta la nostra vera identità di supereroi, l’augurio di aver sempre meno tempo da passare dentro un monitor e che quel poco sia dedicato davvero solo e soltanto a sapere come state, come stiamo, poi siano abbracci veri, foss’anche un semaforo, l’albero di natale, la colonna di scarico dl water, voi fate finta che sia qualcuno che avreste tanto voluto abbracciare, guardate la colonna dello scarico del water e abbracciatela come fosse la persona più cara al mondo.
Allenatevi, dico.
Poi uscite dal bagno e abbracciatela, quella persona più cara al mondo, se l’avete davanti.
Anche da parte mia.

Un pensiero speciale, davvero speciale, incartato in un pezzettino di cuore a Sabrina.
E un mondo di cose per lei che rimangono segrete dentro questo cuore.

E una canzone meravigliosa dedicata alla nuova Maddalena, quindi, passando per il fratellino, come fossero tutti i figli e tutti i fratelli, soprattutto tutti i fratelli, del mondo, soprattutto il mio.
Ché sarà anche difettoso, ma è mio ed è la cosa più grande che ho.

Buon natale.

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