In giro per regali entro in cartoleria per comprare carta da pacco (proprio da pacco, quella marrone, ché mi piace così, è più pacco) mentre attendo incuriosito dal loro incartarmi la carta da pacco (tentato di comprare del nastro per vederglielo nastrare) mi cade l'occhio su un espositore con i libricini per i pensierini ogni libricino dedicato a una persona c'è il libricino per papà c'è il libricino per l'amico del cuore c'è il libricino per il fratello e apriamolo 'sto libricino per il fratello leggiamo come inizia
"grazie a te per esserci sempre stat.."
chiudo senza arrivare alla fine della frase ché tanto s'era capita l'antifona, rimetto via, prendo la carta incartata esco e rido.
A mio fratello quest'anno regalo la bicicletta (tutta incartata nella carta da pacco), ché avrebbe dovuto farlo papà (quello del libricino), poi avrebbe dovuto farlo mamma (quella del libricino), poi avrebbe dovuto farlo nonna (quella del libricino) oh insomma abbiamo atteso 35 anni 'sta minchia di bicicletta, non ce l'hanno mai comprata e ce la compriamo tra di noi e poi su insomma lui è pur sempre quello che mi rubò i soldi per comprarsi la volvo dicendomi "Cazzi tuoi" quando la banca mi chiamò per chiedermi di coprire l'assegno (mio) scoperto, se oggi gli regalo spontaneamente (son libertà preziose, oh) la bici magari tra altri trentacinque anni ci leggerà pure dietro una sottile metafora e in un colpo solo avrò fatto mamma papà nonna nonno e tutt'u pedi du cucuzzaru a quel punto ne avremo settanta a testa e chissà che non esca un libricino anche per noi.
Pensavo, magari scritto a quattro mani.
Sai che ridere.
Nelle pagine pari scrive lui di suo padre quell'idolo, nelle dispari scrivo io di mio padre quel coglione, alla fine, nell'ultima pagina, solo una bicicletta, un tandem magari.
Che mieloso cazzuto post pre-natalizio, eh?
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