28 marzo 2010

Exit strategy poll

Stanotte ho sognato che martedì al risveglio tutti i giornali e le tv strillavano che le uniche regioni nelle quali il PdL era arrivato sopra il PD erano quelle nelle quali il candidato era leghista.

Entro le 9 del mattino rilasciava già una dichiarazione con la quale ci informava che dagli uomini delle Ronde per la Difesa dell’Amore e della Libertà di Voto iniziavano già ad arrivare le prime notizie di brogli dimostrati.
Entro le 10 la Difesa aveva già parlato di seggi e urne sequestrate dall’esercito già sul posto da giorni, per i controlli necessari e il riconteggio.
Entro le 10. 55 il Quirinale aveva già risposto chiedendo a tutti di abbassare i toni, non mancando di ricordare a questi tutti chi sia il capo dell’esercito.
Entro le 11 dagli Interni lo informavano che dell’amicizia avrebbero certamente tenuto conto, che un piatto di pasta non si nega a nessuno sopra i sette anni figurati a un amico che torna ogni tanto a trovarli, ma che ora era giunto il momento.
Entro mezzogiorno, un minuto dopo aver consegnato badge e governo, era su un aereo con la cassa e un bel po’ di puttane
Entro le 13 eravamo entrati nel baratro.


Nessun commento:

Posta un commento