Questo post è scritto in una pausa di un minuto rubata alla produzione contemporanea di:
Un video "emozionale"
Una sigla in 3D
Un evento per il 13 Gennaio
Una convention per il 15 Gennaio
Una convention per il 20 Gennaio
Progetto grafico e impaginazione di una nuova rivista in imminente uscita.
Riflessione numero 1 della pausa:
Mai imparato a usare agende.
Ho un sistema operativo interno che più multitasking di così non si può, vivo quotidianamente con venticinque finestre mentali aperte una sull'altra e nessuna si sovrappone all'altra.
Riflessione numero 2 della pausa:
In questo momento lavorano per me 3 donne, delle quali 2 neomamme in telelavoro, una da Bergamo l'altra da Roma.
Mentre io tengo aperte venticinque finestre, devo memorizzare anche gli orari delle pappe perché una sta cominciando a "inserire i cibi solidi", l'altra allatta e c'ha pure il cane da portare giù.
Scalettare i lavori in base alle esigenze di figli di cani e di gatti è sempre stato il mio sogno.
Intendevo i miei, però.
Invece mi ritrovo a non avere io il tempo di farli perché devo fare io quello per cui comunque sto pagando loro.
Riflessione numero 3 della pausa:
Se fossi bravo a gestirmi le donne nella vita privata tanto quanto lo sono in quella professionale, la mia fidanzata sarebbe la donna più felice del mondo.
La mia fidanzata è quella che ogni tanto incrocio in casa e che a breve mi chiederà di lavorare anche lei per me per poterci vedere e parlare ogni tanto.
Io sono quello che mi riconosce perché sono l'altro che gira per casa.
Ma è tutto un grande disegno in corso da anni, eh.
Se non muoio prima per cedimento strutturale, un giorno i fatti mi coseranno.
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