14 dicembre 2009

Cinque contro uno

Di quando andavo alle medie, ricordo un gioco di quelli verbali che ci si inventa quando si scopre una cosa che, a quell'età, appare divertentissima.
Non ricordo se l'avessi inventato io o l'avessi solo riportato, ma insomma poco importa, era così:

Andavo da un compagno e gli dicevo:
"Mi sono fatto una ferita lacero-contusa"
Poi attendevo che lui mi chiedesse
"E che cavolo è?"
e gli rispondevo:
"Mi sono sbucciato un ginocchio!"

Avevo 11 anni e già facevo discorsi politici.

Poi.
Pare che la bomboletta di spray al peperoncino sia la prova della premeditazione dell'atto di aggressione.
Se qualcuno trova su qualche giornale lo stralcio della legge Maroni che rende libera la vendita di quegli spray per autodifesa, faccia un fischio che lo eleggiamo giornale del secolo.

Update:
Dalla regia, mi si fornisce un link utile.
Non quello di ieri che chiedevo, ma comunque utile.


Poi.
Mentre l'uomodimmerda dal palco urlava
“Ecco, vedete? Qua ci sono dei ragazzi che ci contestano. Allora, vedete perché siamo qui e siamo in campo? Perché noi queste cose non le faremmo mai con voi. Perché noi siamo gente libera, abbiamo uno spirito liberale. Noi vi lasceremmo esprimere le vostre cose, in un pacato dialogo tra noi"
i suoi guappi della italica razza randellavano quelli in piedi sulla stellina che l'uomodimmerda indicava mentre diceva "qua" e che si erano permessi di dargli del buffone.

Poi.
Una cosa è dimostrata:
Se complotto c'è, è organizzato dal servizio di sicurezza che ha intorno.
Oppure qualcuno racconti dei milioni spesi ad addestrarli per anni nei migliori campi, per vederli promossi meno capaci di un matto qualsiasi.

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