30 dicembre 2013

29 dicembre quasi 1500

Il posto è, come spesso accade, diverso da quello che appare nelle foto.
Non che non sia isolata campagna, certo, ma diciamo che l'isolata non è riferita all'assenza di strade bensì al fatto che dalla provinciale sulla quale affaccia la mia stanza la domenica non passa un pullman che sia uno.
Chiaro che muoversi diventa piuttosto impegnativo, quanto può essere impegnativo trovare un passaggio per uno come me che l'autostop lo faceva a 12 anni quando in montagna ci si doveva muovere tra paesini mai collegati e cioè nulla e infatti all'andata il problema è risolto dalla padrona del posto che, ma guarda le coincidenze, va proprio nella direzione in cui ho organizzato di andare io e cioè qualsiasi direzione, tanto se sono venuto in un posto a caso è chiaro che avrò come coerenti destinazioni quotidiane solo posti a caso.
Vengo così sbarcato nel paesello principale tra gli sguardi della fauna maschile che come in ogni paesello identifica il forestiero come all'aeroporto ti beccano la schiuma da barba nel bagaglio a mano e cioè sempre e all'istante, sulla piazza principale dove, mi dice, puoi chiedere nei bar come rientrare.
Piove e la piazza principale è la tipica piazza principale dei paeselli principali e cioè una piazza che si chiama Del Popolo con un Bar circolo Arci che come da tradizione si chiama Casa del Popolo fuori dal quale sosta, parlando di grandi questioni annose fino a tortelli pronti in tavola, il Popolo, termine che quando incontrato nel piccolo delle realtà paesane torna ad avere quel sapore positivo ormai irrimediabilmente sottrattogli su scala nazionale.
Tutto intorno solo bar e uomini uomini e bar, inutile dire che nelle Piazza del Popolo di ogni paese la domenica mattina se vedi una donna o si è persa o sta tornando dietro il bancone dopo aver liberato i tavoli fuori, non una panchina utilizzabile perché tutte inzuppate, giro il paese in 5 minuti e mi resta un'intera giornata per fare altro come per esempio rifare il giro del paese e poi di nuovo e poi di nuovo, finché decido di entrare in un posto per fare qualcosa che assomigli a un inizio di pranzo come per esempio vino pane formaggio e salumi ed entro in un posto piccolo ma sincero.
Mi siedo su una poltrona da salotto e il gestore mi porta robe dell'altro mondo, formaggi allo zafferano, prosciutti al prosciutto, olive all'oliva, che successivamente scopro essere frutto della ricerca della moglie ricercatrice alimentare.
Appena rispondo "Torino ma prima Milano ma prima Torino", il solito giochino divertentissimo (non è divertentissimo?) che offro a chi mi chiede da dove arrivo, la replica è un semplice e diretto "Mi racconti l'evoluzione sociale di Milano pre e post leghismo?"
Diosanto sapevo di essere uno con uno sguardo intelligente al quale chiunque chiede qualunque cosa, ma qui siamo oltre, qui mi si scambia per Pansa con un sacco di anni di meno e la cosa mi gratifica al punto che io gli racconto esattamente la storia politica di Milano con declinazione nella sfera sociale delle sue ricadute, separate in quelle progettate e in quelle involontarie con tanto di analisi degli sviluppi dati dalla sovrapposizione delle due tipologie.
Una festa per lui e per me, un altro vino grazie ché qui c'è da passarci la giornata secondo la famosa regola del "Entro 5 minuti da quando entro 5 minuti siamo famiglia" e infatti a casa mi ci riporta lui in macchina, come ringraziare Daniele e il suo essere così deliziosamente disponibile da far arrabbiare la moglie che venuta a prenderlo per andare a pranzo da amici si vede inviata da sola lui li raggiungerà dopo avermi portato a casa tirando fuori apposta l'auto dal garage solo per portare me?
Dicendogli grazie appunto e promettendogli che mi iscriverò a TripAdvisor solo per lasciarli due pagine di attira folle perché una persona così merita che il suo posto diventi bello e apprezzato almeno quanto lo è lui, mentre mi chiede cosa faccia io di mestiere e, scopertolo, tenta di convincermi a fermarmi in paese e prendere in mano tutta la parte spettacoli e promozione.
Intenditore, uno che riconosce così immediatamente il mio immenso valore non poteva che essere il mio primo nuovo amico di paese e se io una nuova persona al giorno amo conoscere, è proprio di quel tipo lì che mi piace trovarla.
Torno a casa e i due bicchieri di vino e formaggi e salumi mi stendono sul letto, un pisolino pomeridiano sono esattamente due anni che non lo faccio e cioè dall'ultima volta che sono stato in vacanza, mi sveglio e mi preparo alla cena che sarà alle 19:30 perché alle 21 qui si chiude e poi ti resta la tv il libro le mail e tutto il sistema di rete sociale su cui si basano i no e i sì con i quali oggi spendiamo più o meno produttivamente il nostro tempo.
Il fatto è che a cena mangio così tanto che alle 21 tornato in camera e sfiorato il letto crollo di nuovo come un bambino satollo di tre biberon di Latte+, una giornata spesa tra Case del Popolo discorsi politici con il mio nuovo amico Daniele pisolini e qualsiasi cosa ingurgitata come non ci fosse un domani e cosa chiedere di più se non dormire dormire dormire ogni singola ora rimanente tra un pasto e l'altro?
Che il sonno sia interrotto alle 3 e mezza del mattino dal blip della mail di una Lei che da secoli non ti scriveva più la quale, preso coraggio e contato fino a dieci, ti manda una mail che si apre con la forma, prosegue con il contenuto e si chiude con "Se ti ricordassi di me ti raggiungerei".
Eccerto che mi ricordassi di te.
Ricordassi che avevamo dovuto lasciare una cosa in sospeso, soprattutto.
Se salti in macchina adesso arrivi giusta giusta per brindarci sopra.
Non dovessi trovarmi a casa chiedi della Casa del Popolo, poi vai e osserva il Popolo, io sono quello nella direzione del quale sono tutti rivolti incantati e plaudenti.

Esco, è mezzogiorno ed è quindi già ora di pranzo e un nuovo paesello attende le mie performance, nuovi Popoli attendono le mie notizie dalla città, nuovi padri attendono di offrirmi in dono le figlie migliori.
E sono qui da un giorno.
Datemi un'altra settimana e divento sindaco, ah.


3 commenti:

  1. Anonimo16:05

    ... stai a vedere che ti tocca lavorare pure in vacanza.

    :D

    lisa

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  2. ma t'hanno portato alla casa del prosciutto a vicchio?!?

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    1. Me l'hanno consigliato, ma a Vicchio in realtà ci sono stato solo il 31 e l'1 dopo essermi spostato da un altro paese e in quei due giorni era chiuso.
      Ma dato che ho già deciso che quel paesello (e quella meraviglia di B&B dove sono stato) dovrà diventare la mia meta per scaricare ore di sonno e di digestioni varie, la Casa del Prosciutto è già in elenco per la prossima volta che ci andrò

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