Dice il medico che mi si stanno ritirando le ossa del cranio, che non ci si può far nulla perché è genetico e mentre me lo dice penso a quelle tribù che come trofeo espongono la testa ridotta dei loro nemici. No, non è vero, in realtà penso ai neonati e alla fontanella, la prova definitiva del nostro essere una costruzione lenta e miracolosa di qualcosa che nasce fragile come il cristallo, cresce duro come l’ebano, torna cristallo, torna puro, torna fragile. Penso che la vita è tutta questione di prospettive e tu puoi dire che mi si stanno restringendo le ossa io ti rispondo che no, è il cervello che si è espanso per far posto a tutto questo vivere, stupido.
Per le lastre mi tolgo l’orecchino e lo metto in tasca, torno a casa, metto la mano in tasca, lo passo tra le dita e senza pensarci come non fosse con me da quell’estate in montagna nell’età delle medie apro il cestino e lo butto.
Non si cresce con epiche imprese e imperiali battaglie, si cresce con gesti lievi e ininfluenti rispetto al lungo corso della vita che aspettavano solo il momento, quando non avevi più 13 anni, quando ci sono cose che stanno lì perché ormai stanno lì, ma se le togli poi non hai motivo di rimetterle e da quel momento in poi sei nuovo, sei diverso, hai un pezzo in meno che ieri avevi e da oggi no e basta che ci sia anche uno solo sul pianeta che si riferisse a te dicendo “Quello con l’orecchino” e tu da quel giorno sarai un altro per sempre e sarà bastato un gesto stupido per diventare irriconoscibile, anche solo per una persona sul pianeta e quindi in linea di princpio per tutti, finalmente palla al centro.
Che bel natale.
Stupido quanto buttare un orecchino prima ancora di aver provato almeno a pensare a chi te l’aveva regalato, come non contasse, magari era un diamante, e mentre lo scrivi ti ricordi chi te lo regalò e madonna ora la vedi la dimensione di ciò che hai buttato ma soprattutto la dimensione del tuo averlo completamente rimosso e ti confermi che è dai gesti stupidi che esci nuovo, diverso, non ci hai pensato.
Il male si nasconde dietro angoli insospettabili e le volte che l’hai respinto non si contano, io-vinco-ilmale, per esclusione sono il bene, il bene di quel Ti voglio bene natalizio, di quel mio vincere sempre la gara all’ultima parola, a un certo punto chiunque dice Ok hai vinto tu e lo dice nella mente perché non esca l’azzardo di un’altra ultima parola che sta a me come il miele sta agli orsi.
Bella che eri dentro quel costume da babbo natale, bella che eri in quella foto senza un uomo accanto se non il pensiero di me quando l’avrei aperta.
E tu che bella che sei, in quel tuo non riuscire a dirmi Vieni qui perché sai verrei lì prima ancora che tu finissi la frase.
E tu che bella che sei, quando sorridi solo se sfidata a farlo e solo perché non si pensi che qualcuno possa dirti cosa non puoi fare, per esempio sorridere.
Quest’anno ho fatto regali un po’ particolari, ho fatto la cosa che mi riesce meglio, ho reso buone le persone loro malgrado, oppure diciamo che ho attivato il loro essere buone solo se sfidate.
Nonna mi ha regalato un bagnoschiuma al nonmiricordocosa, nonna quando mi fa regali o sono biancheria intima o sono prodotti per il corpo, per nonna le occasioni sono occasioni per presentarsi al mondo nel migliore dei modi, quella generazione che il vestito bello era uno e si tirava fuori la domenica al corso per provare a sposarsi, a natale ci devi arrivare non immaginando che, a santo stefano potresti averla davanti e sii elegante, sii vellutato, nonna non regala bagnoschiuma, nonna regala dignità, onore, rispetto.
Ho trovato posto per capodanno.
Cioè no non è corretto, diciamo che Lisa mi ha trovato posto per capodanno e allora saranno cinque giorni di isolata campagna toscana a spendere la mattina ad attendere il pranzo e il pomeriggio ad attendere la cena come unica attività cerebrale in attesa del mio cenone di capodanno davvero da solo perché sarò lì dove vorrò essere e cioè in un punto nel quale voglio o sentire o qualcosa di sconosciuto o non sentire niente ed essendo da solo potrò cliccare Niente e ogni altro momento libero da queste attività dedicato a fissare una quercia e pensare a quel fatto là delle ossa che si ritirano e pensare che allora un giorno non le avrai più e quanto sarà bello quel giorno, quando tutti ti vedranno dritto lo stesso e non capiranno che accade perché a me è sempre stato il cuore a tenermi alta la testa.
Bisognerebbe praticare più spesso l'arte del guardarsi da fuori, del non fare passo che non attraversi prima il cancello del provare a darsi torto motivandolo, argomentandolo, e se ci si riesce allora vuol dire che si ha torto perché altrimenti gli argomenti non li troveresti al solo evocarli.
Bisognerebbe praticare più spesso l'arte del guardarsi da fuori, del non fare passo che non attraversi prima il cancello del provare a darsi torto motivandolo, argomentandolo, e se ci si riesce allora vuol dire che si ha torto perché altrimenti gli argomenti non li troveresti al solo evocarli.
Alla fine dipingere, brindare, prendere un tram, sono solo un modo come un altro per riempire il tempo che separa il qui dal momento in cui per farci forza ci dovremo guardare indietro sperando di trovare qualcuno del quale andar fieri.
Se un giorno mi sposerò come testimone vorrei il mondo intero e al posto di ogni chicco di riso una volta in cui mi sono sentito speciale per lei e per questo, solo per questo, all'altezza di ciò che saremo.
No ma veramente roba che manco Bridget Jones dopo un'indigestione di orsetti gommosi, eh!
RispondiEliminaMeno male che almeno resiste, e anzi pare ogni giorno più in forma, il tuo Ego pachidermico, a darti un po' di tono: altrimenti i video sarebbero già da un pezzo riprese di teneri cuccioli che fanno buffe capriole in mezzo ai fiorellini sulle note delle canzoncine dei Teletubbies.
Vabbè, tutta 'sta premessa per dire... Buon Natale, my sweet Bro'! :-p
Machedobbbiamofarci, Diòn...
EliminaIo poi l'ego provo anche a tenerlo a bada, ma pensa se ci riuscissi che noia sarebbe.
E poi l'ho detto subito in apertura feste che a me Briggetgiònz mi fa un baffo!
La dichiarazione quindi c'era, il pantalone d'ordinanza pure, che t'aspettavi sarebbe successo la notte di natale se non un'impennata del mix?!!!
E poi in ogni caso ricordati sempre che un ego pachidermico ha sempre bisogno di qualcuno che lo confermi e quindi, se proprio proprio, non è con me che te la devi prendere.
Eh.
E buon natale a te!
da qui a capodanno potrebbe cambiare il mondo, vai a sapere. :)
RispondiElimina(certo, con un prosciuttino di cinta senese sotto i denti, è un'altra cosa)
Non ci avessi aggiunto il dettaglio del prosciuttino, poteva quasi sembrare una minaccia!
EliminaCiao
RispondiEliminaAl