12 marzo 2014

Di tutti un po'

Che poi diciamole due parole su quel breve istante in cui l’altra notte decisi di chiudere e nel giro di due ore cambiai idea.
Diciamo che prima di tutto cambiare idea è possibile, è persino facile, soprattutto è un diritto e almeno qui dove non devo nulla a nessuno mi concedo il lusso di esercitarlo.
Sistemata la questione formale andiamo a quella sostanziale, il perché.
Perché non c’era un perché, appunto.
E che non c’era un perché non l’ho capito da solo, ma nelle due ore tra il momento in cui decisi di chiudere e quello in cui cambiai idea, grazie a una serie di piccole cose.

Pochi minuti dopo ho ricevuto una mail da voi due, con la foto dei libri appoggiati al computer e quella prima persona plurale che è per me sempre stata la prova più evidente dell’esistenza dell’amore e quanto è bello scoprire che c’è chi la usa davvero, usata per dirmi quelle cose là su di me che boh, e quelle altre cose là sulla guerra che altrettanto boh, sto pensando a come si possa rispondere e al momento penso solo col silenzio.
E ho pensato che cavolo, dieci anni diventano un libro detto e comparso come se io avessi davvero qualcosa da suggerire, diventano parole così belle che tu pensi se davvero lo vuoi perdere, non i dieci anni ma il risultato di quei dieci anni e pensi che no.
Mentre andavo in giro in cerca di parole non mie trovo un piccolo “Mi mancherai, proprio ora che” che non era per me ma aveva il suono della cosa più per me che volessi ascoltare in quel momento e allora ho fatto finta fosse stato messo lì per me e me lo sono rubato e rubandolo ho pensato perché, se davvero volessi perdere quel proprio ora che e ho pensato che no, davvero no.
Mentre discutevo, raccontavo, romanzavo e infilavo la cronosequenza degli elementi necessari perché tu invece capissi e mi dicessi non quello che volevo sentire ma quello che avevo bisogno, di sentire, mi sono chiesto se avessi voglia di perdere anche te e la possibilità di farmi indicare dove esattamente ho commesso la madre di tutti gli errori e scoprire che il punto era quello, esattamente quello, colpito e affondato come nemmeno chi mi conosce da vent’anni avrebbe saputo infilzare al primo colpo e indicarmi così nettamente dove io non vedevo alcun errore e tutto, solo, grazie a quanto io metto qui pensando siano sciocchezze quotidiane e invece quanto di me ci dev’essere, accipicchia, per rendermi così nudo da esserlo anche quando mi sento vestito così elegante o da ballo in maschera a seconda dei giorni e ho pensato che no, che perderlo anche se così recente sarebbe stata una perdita al pari di quelle così importanti da essere quella alla quale chiedi di dirti dove hai sbagliato, certo che lo farà, e lo farà.
Mentre tutto questo, intorno il silenzio di quelli di voi che amano così tanto il silenzio da averlo sempre scelto come modo per farmi sapere che stavate stringendo i pugni come me e con me e secondo me non solo per tifo ma perché in fondo un pochino alla volta, un giorno dopo l'altro, questo contro ogni logica ci crede davvero così tanto da mostrarlo possibile e contro ogni logica avevate iniziato a crederlo possibile anche voi ed era bello per una volta pensarlo davvero possibile, vero? Ecco, pensate io.
O tu, che mi dici che non intervieni perché quando io parlo apro cerchi che chiudo in quella maniera là che non serve aggiungere altro, che c’è tutto quello che serve, che sono cerchi autosufficienti, e io mi chiedo perché la precisazione, sembra quasi un tranquillizzarmi non necessario, ma poi riavvolgo riascolto e sento che no, era davvero un modo di dirmi che disegno cerchi perfetti e ho pensato che no, che sette anni sette a conservare ciò che hai conservato certa che un giorno me li avresti dati tutti e sette e tutto solo perché i cerchi mi escono perfetti, sarebbe stata una perdita.
E persino tu, che vorresti sotterrarmi di pugni e del cinismo col quale sono certo hai reagito in questi mesi ma che tieni fermissimo al prezzo di tenere fermo tutto solo per non rischiare di dirmi “Sì ok però anche basta ‘sta lagna” e io sorrido e penso che non darti più una lagna al giorno sarebbe una perdita non per te, ma per me che sorrido immaginando con quanto rispetto stai tenendo a freno i tasti.
E tu che non stai bene, che non ti disturbo finché non torni tu e il perché anche solo sapere che c’è un posto dove tornerai è per me motivo per tenere quel posto pronto, è un perché fatto di parole che non serve dire, bastino quelle che ci siamo detti tutte le volte che ci siamo seduti davanti a una bistecca e a un buon vino, che più o meno è coinciso sempre con il momento in cui uno dei due ne aveva bisogno e ehi, sono qui.
E ognuno di quelli che mi scrive per dirmi il perché mi legge e mi aspetta, quante case mi ospiterebbero e tutto perché sembro uno che non farebbe mai del male a nessuno ed è vero, non più.
E quelle piccole a me sconosciute città negli accessi, sì le vedo e come potrei non vederle tante volte mi bussano alla porta e ora che lo dico non lo faranno più o lo faranno di più per farmi ciao con la mano, sarà comunque curioso guardarlo accadere, che ogni volta che le vedo mi piace immaginarle abitate da qualcuno che chissà quanti anni fa o qualcuno che chissà tra quanti anni ma intanto è qui ed è ora e se scompaio poi dove sarà, se sarà, perché magari non sarà più e se fossi tu, ancora tu, ma non dovevamo vederci più? Ma soprattutto tu come stai? Sei come sempre arrivata lì dopo aver girato e rigirato senza sapere dove andare? E tu come vivi? Come ti trovi? Chi viene a prenderti? Chi ti apre lo sportello? Chi segue ogni tuo passo? Chi ti telefona e ti domanda adesso tu come stai?
E quelli che lo so, lo so che vengono qui augurandosi di trovarmi ferito e so che è importante, è una responsabilità che sento quasi come un dovere, le mie cadute sono ossigeno per tante di quelle persone da aver acquisito quella che è a tutti gli effetti una funzione sociale e so che finché gliele fornisco soddisfandone la fame non corro il rischio di vederli venirsele a cercare di persona e a me una vita con la certezza di non attraversare mai più lo stesso lato di strada che calpestano loro è orizzonte sufficiente per offrirmi ferito a qualsiasi godimento, più io sono ferito più sono soddisfatti, più sono soddisfatti più sono fermi dove sono, più sono fermi dove sono meno sono vicini, meno sono vicini più io sto bene, più io sto bene più voi state bene, ricordatevelo sempre, meglio io ferito che voi feriti, io lo so e per questo un posto dove offrirmi ferito è un posto importante, per non dire necessario, per la sopravvivenza reciproca; il patto è questo: io mi offro ferito ogni volta che sarò ferito, voi non commettete una seconda volta l'azzardo di oltrepassare questo vetro, uscirne illesi è un bonus che la ditta non offre due volte.
E tu, dura che più dura non si può, più con te stessa che con me, non mi manchi perché so che non ci sei e so che non ci sei perché posso controllare se ci sei e se non potessi più controllare non saprei più che non ci sei e se non sapessi più che non ci sei non mi mancheresti e vinceresti tu, ci perderemmo per sempre, e invece io spero che prima o poi a mangiare in quel posto là mollando i bimbi al tuo ex marito o lasciandogli la casa libera per una sera, visto che per quel giorno avranno tra i venti e i trent’anni e noi cinquanta o sessanta, mi ci porterai ma se non hai dove dirmelo dove me lo diresti? In mail? Al telefono? Tu? Campa cavallo, meglio lasciare questo posto pronto per quando capirai, perché capirai, che si può essere anche amici ed è bello quando ci si riesce davvero e quando invece non ci si riesce in dialetto si dice Perdita, comunque, e allora scusa ma tantovale, no?
E tu che quanti sono, dieci anni, e facciamone altri dieci se davvero mi dici che ti servono per dire a parole mie le cose tue che non sai dire però dai, facciamo un patto tra adulti, smettiamola di chiamarle cose nostre, dieci anni fa poteva funzionare ma oggi, a questa età, le cose nostre hanno una forma che oggi non hanno.
E tutti quelli, si ok dai quelle, che fanno finta di leggermi ogni tanto, sempre dopo un sacco di tempo, certo, lo so, vuoi che non lo sappia, quello che non so è perché ci sia bisogno sempre di precisarlo ma immagino ci sia quel perché se viene ogni volta precisato e quindi facciamo che io dico Ok, non ti sei persa niente in quel sacco di tempo, e che la cosa è reciproca, ecco una cosa sulla quale ci assomigliamo, tengo aperto così ce lo possiamo riconfermare tra un altro sacco di tempo. Tu nel frattempo continua a non lasciar passare giorno senza ricordare alla rete che ti piace fare pompini, così io posso continuare a non lasciar passare giorno senza ricordarmi il perché ho buttato fuori di casa quell'irrisolto che per amore chiamavo la mia fidanzata. Tenere aperto entrambi è in fondo un modo per darci qualcosa a vicenda.
E poi mio padre che mi legge dalla Russia. Sì, lo so, è morto, ma se avete creduto possibile quella storia là non vedo perché non possiate credere possibile anche questa storia qua, io ci riesco su entrambe, tengo aperto così continuo a spiegarvi come si fa.
E Gianluca che magari tra altri sei mesi o di nuovo tra un altro anno gli viene voglia di ridirmi che amici come noi da venticinque anni non ce ne sono in giro e che ci vogliamo bene e metti che non sappia dove trovarmi, ciao sono qui.

È che chiudere un posto come questo che non chiede e non pretende è come quando finisce la scuola e ci si stringe, non ci perdiamo, mi raccomando rivediamoci, almeno una pizzata al mese e poi dal giorno dopo nemmeno ricordi i nomi, giusto qualche immagine tra le migliori, qualche sigaretta nei bagni, le prima cosa che da quel giorno in poi avresti saputo chiamarsi tette, qualche nome cercato in gùgol e il dubbio che sia lui, l’assenza di posti dove raggiungerli, facebook non mi avrà.
Tengo aperto perché questa è una trincea in prima linea sul campo di battaglia con quelli là di facebook e di twitter e di tutte quelle diavolerie da mille contatti ma chi, chi di loro può dire di averne anche uno solo come voi?
Dai su, non scherziamo.

)

24 commenti:

  1. Bene, che si imbandisca la tavola, si brindi, si festeggi.
    Che si continui a dire, a raccontare, a condividere, a esserci.

    Chè se di nuovo andrai via, di nuovo ti verremo a cercare.

    http://www.youtube.com/watch?v=O9FHcW0yJPE

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    1. Occaspita come l'hai detto bene! Bravissima!
      E hai anche messo la mia scena preferita del mio Disney preferito :o)

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    2. Ché non è tanto l'essermi venuti a cercare, quanto l'averlo fatto tipo sei secondi dopo e senza la forma di chi mi era venuto a cercare.

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    3. secondo quelli che sostengono che il tempo lineare sia solo una delle possibili percezioni e che nella mente esista solo un grande presente... ;-) ... e secondo me che sono IO-centrico, non siamo noi che blablabla sei secondi dopo, sei tu che hai finto di decidere di chiudere sei secondi prima che noi blablabla, "sapendo" (che dio saresti senza un minimo di poteri?) che sarebbe arrivato qualcosa che ti avrebbe fatto cambiare idea. ;-)
      ti prego, dimmi che "sono stato spiegato".
      sempre suo
      Dr Manhattan

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    4. Sei stato spiegato.
      Ma dato che nel tuo esserti stato spiegato mi hai tirato fuori concetti come la percezione della linearità del tempo e percezione nella mente dei risultati della variazione della stessa, quindi tutta roba che o adesso mi dici aver letto sul tuo libri di fisica quantistica o devo dedurre trattarsi di SPIRITUALITA' che come sai qui è come la CRIPTONITE, ora dovrò pensare ad adeguata punizione in quanto dio.

      Potrei darti l'indirizzo della mia ex, che di flessione della linearità del tempo e soprattutto di mente in grado di contenere solo un grande presente ne ha da spargere a pastura e se tanto mi da tanto ci trovi pure Yoda che te lo spiega pure in maniera che immagino sarà come sempre particolarmente chiara quel fatto lì del tempo/spazio e così pigli due piccion(ncin)i con una fava
      Come punizione direi che al momento non me ne viene altra peggiore.
      :)

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    5. il PdM - Lui16:35

      prima o poi dovrò risponderti. ma siccome quando c'è il tempo non c'è la "testa" e - molto più spesso - viceversa, ancora non l'ho fatto. ma prima o poi... :-) ciao

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  2. Anonimo09:36

    c'è un posto a tavola anche per me?
    un abbaraccio
    Alfonso

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  3. Ho come l'impressione di essermi perso qualcosa...

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    1. "non ti sei perso niente" (auto-cit)

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  4. e no è che volevo dire che ci siamo innamorati di te perché non avevamo niente da fare il giorno volevamo qualcuno da incontrare la notte volevamo qualcuno da sognare ci siamo innamorati di te perché non potevamo più stare soli il giorno volevamo parlare dei nostri sogni la notte parlare d’amore ed ora che avremmo mille cose da fare noi sentiamo i nostri sogni svanire ma non sappiamo più pensare a nient’altro che a te ci siamo innamorati di te e adesso non sappiamo neppure noi cosa fare il giorno ci pentiamo di averti incontrato la notte ti veniamo a cercare ...

    e no, comunque, in quella tavolata che dev’essere bellissima io sono quella coi lucciconi...

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    1. Aggiungi un posto a tavola che c'è un amico in più, se sposti un po' la seggiola stai comodo anche tu, gli amici a questo servono, a stare in compagnia, sorridi al nuovo ospite non farlo andare via!

      Prima delle tre, dico.
      :)

      (siamo due cene a zero, c'ho da riparare il gap!)

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  5. Anonimo04:11

    Hei,
    dato che qui non è FB, TW, G+ o quelle diavolerie lì, io vengo, leggo, sorrido, penso e vado senza commentare.
    Anche a distanza di 10 anni o giù di lì.
    LaPa.

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  6. Ma LaPa è altro nome che usi per non rischiare di ripremere "esci" dall'account google nei commenti dopo averli scritti e quindi sei sempre tu la stessa di là sotto, o scopro che ad essere così matti da seguirmi davvero da più di dieci anni siete anche più di quanto immagini io?

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    1. Anonimo00:05

      Se non son 10 son 7, dato che ero incinta di Maddalena quando discutevo animatamente coi tuoi afecionados di allora.

      Paola

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    2. Ora non mi chiedere il perché, dal momento che non sei né la prima né l'unica che pubblica in anonimo senza blocchi di sorta, ma il tuo commento era finito tra quelli considerati spam e quindi tenuti in quarantena finché io non li controllo e li scongelo.
      Operazione che naturalmente data la mia nota attitudine alla socialità tecnologica, faccio tipo una volta ogni due mesi quando mi ricordo che c'è anche quell'area lì.

      Perdòno perdòno, insomma.

      E insomma sei una delle tante vittime dei miei due bulli custodi.
      Mannaggi'alloro, quanti me ne hanno fatti perdere nel tempo.
      Un giorno mi piacerebbe davvero che mi raccontaste come appariva da fuori, quella mia convinzione di non dover intervenire anche sapendo cosa stavo nel frattempo lasciando accadere e cosa quindi mi stavo preparando a perdere in termini di persone che alla fine stavano qui per me e non per fare la guerra.
      Non ho mai capito quale sia stato il mio ruolo in tutto quello e se, nel caso, io mi debba in qualche modo scusare.
      Perché quando ricomparite timidamente dopo tanto tempo, dimostrandomi che in qualche manieraerano davvero loro il problema e non io, la sensazione è che comunque e forse proprio per questo sì, forse mi dovrei scusare.

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  7. La seconda.
    Anche perché non son capace di fare quel prodigio là. E poi perché ho un cognome troppo bello che non mozzerei mai. :)

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    1. Ah beh, ma allora qui devo valutare una campagna tesseramenti con bollino di anno in anno e premi alla raccolta, perché si scherza ok, ma l'idea che davvero mi si stia dietro da dieci anni è una roba che oh, m'inchino.
      Eh.

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  8. Anonimo18:53

    Bruno, dammi retta, ringrazia che ci sono i 5 stelle a fare opposizione.
    Opposizione che in questi 20 anni non si è mai vista...è tutta 'na pasta..dammi retta....

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    1. http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/camera-il-deputato-5-stelle-porta-patti-smith-in-aula/136187/134724

      https://www.youtube.com/watch?v=TNFSY4SR784&feature=player_detailpage#t=65

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    2. Anonimo16:17

      Bru, non prendere solo le informazioni che fanno comodo ai tuoi ragionamenti, così offendi la tua onestà intellettuale!
      Dammi retta, ringrazia che ci sono i 5 stelle a fare opposizione...dammi retta..

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    3. Credo di avere un'onestà intellettuale sufficientemente solida da potersi permettere di restare tale anche se messa in dubbio da uno che mi suggerisce di ringraziare gli M5S per il loro risparmiarmi quell'invasione armata che in maniera nemmeno troppo velata metti tra le righe, ma che nella realtà è esistente solo nella propaganda a favore della quota destra del M5S che con il movimento dei forconi ha testato il possibile muro che il paese opporrebbe alla presa delle strade con la violenza.

      l'M5S non è né opposizione né qualcosa per il quale ringraziare, se non in termini di operazione che ha portato a galla ciò che fino a ieri era tanto celato quanto colpevolmente sottovalutato e cioè la reale dimensione del problema analfabetismo (istituzionale e culturale) in queso paese.
      Finché nessuno avrà il coraggio di collegare direttamente e palesemente l'M5S alla sola destra dei forconi, come da sua reale natura, per poi agire concretamente nella direzione unica che li rende possibili, non ci sarà alcun pericolo e quindi nessuna pace garantita per la quale ringraziare questa o quella carovana di invasati.

      I miei ragionamenti non hanno bisogno di cercarsi supporti a favore per dirsi onesti, si accontantano di essere ragionati, appunto.
      E ti stupirebbe scoprire quanto l'essere ragionati li renda ragionamenti che vengono confermati proprio da quelle informazioni che a uno sguardo come il tuo appaiono persino contrarie.
      Se di una cosa ringrazio l'M5S quella cosa è infatti l'avermi ridato la consapevolezza di essere una persona in grado di pensare con una lucidità che in non poche occasioni avevo messo in dubbio io stesso.

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    4. P.S. Ti sto rispondendo in maniera articolata solo perché hai avuto la cautela di presentarti con una forma che si sforza di non essere quella solita con la quale vi presentate, ma dato che il contenuto mi è noto e sono uno che difficilmente sbaglia nel misurare l'interlocutore a meno che non si presenti con una foto nuda e due tette annebbianti, ti anticipo che se nelle eventuali repliche dovessi cedere alla fatica di dissimulare e te ne uscissi con la faretra dei vari "E allora il piddino renzino e le foibbbe" riceverai da me un virtuale calcio in culo, visto che qui posso al contrario di ogni altro posto dove il web è costretto a subirvi senza poter alzare alcun argine.

      In ogni caso se vuoi replicare passa a farlo nel post sopra nel quale l'argomento è trattato, perché in questo ci sono cose che mi piace conservare pulite.

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