22 marzo 2008

Differenze lievi, lievissime, si può dire impercettibili. Ma noi sottilizziamo

Se si escludono la musica trionfale, la sceneggiatura, il copione, il montaggio, le domande, la traccia, le riprese, le location, i loghi, la "folla", i personaggi ripresi per caso, "il PD di Prodi" e "presidente" dell'intervistratrice come da indicazione dalla direzione e i commenti al termine di ogni servizio direi che i servizi sono assolutamente identici e in perfetta osservanza della legge sulla par condicio che, piaccia o non piaccia, c'è.

Sono pertanto da considerarsi fuorvianti pretestuose e immeritate le critiche e le denunce che vengono mosse a Emilio Fede ed è perfettamente legittimato lui a denunciare questa campagna mossa nei confronti della sua professionalità e del suo telegiornale, campagna che ha come unico fine quello di far credere alla gente che lui non rispetti la legge come al contrario con orgoglio rivendica di esser costretto ma professionalmente disposto a fare.

Ah sì, se si esclude anche l'impercettibile, quasi subliminale, insomma visibile solo a chi è influenzato dalla propria ideologia, differenza di durata che però dai su è talmente lieve che parlare di violazione della legge è davvero roba da comunisti.

Anche conti alla mano, dico, come si può pensare che così lievi differenze siano proporzionate alla illiberale e censoria richiesta del garante che intima un riequilibrio dei tempi?

Differenze lievi tipo queste, dico:


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