29 dicembre 2013

28 dicembre quasi 1500

Giunto in terra toscana vengo subito prelevato da indigena Lisa che, nell’attesa che arrivi il fidanSato, mi porta al castello dove faremo credere al padre che a rubargli l’agnello saranno due bocche e non solo più una giusto per creare subito un clima di cordiale e prolungata amicizia, il mio primo pensiero è che se non è educato presentarsi a mani vuote a casa di qualcuno figuriamoci finirgli pure l’agnello, non ho difficoltà a ipotizzare quanto distante dallo stesso pensiero possa esser stato il suo.
Incontro subito il padre e mi lancio a salutarlo, è lo zio.
Incontro subito dopo il padre e mi lancio a salutarlo, è un operaio che sta sistemando l’ala degli affreschi del castello.
Una voce dalla porta sembra avere la confidenza di un padre, ma prima di lanciarmi a salutarlo aspetto di scoprire se sia il parroco per le benedizioni domiciliari, non entra in casa, non era il parroco.
Mi guardo intorno e dico “Ah quindi è qui che stai quando scrivi”, poi arriva il fidanSato entra e dice “Ah quindi è qui che stai quando scrivi”, tutto fa pensare che se esco incontro Vitellozzo.
Partiamo e andiamo verso un posto in cui Lisa mi ha invitato e cioè il primo della serie di appuntamenti con il cibo messi in elenco, un posto comodo a 249 chilometri da dove ci troviamo e non meno di 632 da dove dovrò andare a stare nei prossimi cinque giorni, per meritare tale viaggio dev’essere proprio bella questa taverna dove mi portano a mangiare i tortelli fatti in casa, era una casa infatti, con un iphone come citofono e il cane di The Mask dopo che si è rubato la maschera, non serve nemmeno la rumba in sottofondo la canta direttamente lui mentre balla la taranta per quattro ore consecutive.
In auto Lisa mi informa circa la presenza di persone particolari alla tavola non per raccontarmi con chi avrò il piacere di chiacchierare ma per chiedermi di non chiacchierare, mi chiedo perché mai si debba aver timore del mio aprire bocca in una tavolata di sconosciuti che invece è il contesto che io preferisco, bah, boh, non capisco, mi dice che uno è fanatico spirituale e il suo fidanzato è cinese, non bastasse l’accoppiata di cinese con passione per il premorte, ci aggiunge che sono entrambi vegetariani e io, dopo aver pensato che la teoria che se ti manca una valvola in genere te ne manca sempre anche un’altra fosse riconfermata, capisco il perché della richiesta di trattenermi.
Primo vassoio di tortelli con patate Bruno li finisci tu? Sì certo.
Secondo vassoio di tortelli con il sugo Bruno li finisci tu? Sì certo.
Terzo vassoio di tortelli con il sugo Bruno li finisci tu? Sì certo.
Quarto vassoio di tortelli questi sono per i vegetariani fatti apposta con l’olietto buono e non vedo perché perderseli se sono speciali quindi chiedo allo spiritualista se posso, mi dice che posso, ci è mancato tanto così che avessi improvvisa voglia di dire cosa pensi dei vegetariani, degli spirituali e, quindi, dell'accoppiata vegetariani spirituali.
Pizze fritte e prosciutti, vino e vino, e io parlo, parlo, parlo MA con equilibrismi degni di un funambolo riesco a non polemizzare nemmeno quando la spiritualità della coppia si fa a forma di racconto delle serate che organizzano nei locali insieme a una medium e a un pubblico che viene distribuito in tavolate organizzate per patologargomenti di competenza e interesse che ciascuno indica su un post-it all’ingresso.
Dice che lo fanno per evitare di creare conflitti.
Eh...sai la tensione vibrante che si taglierà nell'aria in quelle serate, penso io ma sto ben attento a farmi uscire.
In un tavolo tutti i reincarnati, in un altro tutti i premorte, nell’altro ancora quelli col parente nelle pareti che al risveglio ti ha disegnato sulla carta da parati i numeri per l’ambo.
Bello! dico, esaudendo il desiderio di Lisa di essere tutto tranne uno che dice esattamente quello che pensa nell'esatto istante in cui lo pensa.
Si parla di gioco d’azzardo e parlo io, si parla di droga e parlo io, si parla di spiritualità e sto zitto come un pesce al quale hanno impiantato le corde vocali solo per il piacere di potergliele togliere, si parla di tutto il resto e parlo io.
Lo spiritualista prende di mira Sara, una quarta abbondante con una donna intorno che viene dall’intera tavolata indicata come quella polemica del gruppo, sarà per quello che partita a inizio del pranzo seduta al lato opposto del mio si ritrova entro due ore seduta accanto a me a colpi di posti scalati chiacchierando con uno e poi con l’altro e poi con l’altro e poi con me a ritmo di Chi si somiglia si piglia.
Lei comunica che per il nuovo anno si è data come buon proposito di non essere più polemica, l’amica si rallegra ma le dice che basterebbe esserlo solo quando necessario.
Intervengo io precisando che chi fa polemica lo ritiene SEMPRE necessario, “Non per far polemica” ci aggiunge il padrone di casa, nel divertimento generale chiedo a Sara perché mai debba privarsi di un piacere enorme come quello di rompere i coglioni al mondo intero, lei mi chiede come mai io sappia tutte queste cose che racconto da sei ore consecutive, in macchina Lisa cerca di sposarmici, io penso alla quarta e valuto, poi penso che lo spirituale la detesta e quasi decido di sposarla.
Partiamo per andare al mio albergo a tre regioni di distanza ma il viaggio si rivela più breve del previsto, come passa in fretta il tempo quando parlo parlo parlo eh?
Piegati in due dal pranzo ci sediamo al piano terra a bere qualcosa per digerire e il fidanSato lancia l’idea di un brodino, gli piace pure il brodo a questo qui, è bravissimo questo qui, all’albergo che è più ristorante che albergo non hanno brodo, sarà più albergo che ristorante ma non hanno reception, andiamo a mangiare in paese perché il fidanSato ha trasmesso a tutti la voglia di un brodo caldo per mandare giù il pranzo, ci sediamo e ordiniamo, io una zuppa Lisa una zuppa il fidanSato un piatto di tagliolini al pesce con sette tipi di pesce diverso, se non lo sposa lei lo sposo io.
Finisce che io parlo di tutto e ho ragione su tutto, lui a un certo punto si lascia scappare un momento di tensione perché reggermi una giornata intera non è cosa che lasci riposati, io c’ho le antenne, lo colgo al volo e chiudo la serata con una cosa sulla quale ha avuto ragione lui.
Cazzo la taurina esiste davvero, devo dirlo alla mia amica che lavorava in Redbull che mi ha fatto fare una figura di merda.
Anzi no non le dico nulla, a pensarci bene rischio di scoprire che me l’ha apparecchiata proprio perché accadesse.
Facciamo che mi tengo una volta in cui non ho avuto ragione io come racconto da fare ai nipotini e due persone due contente di esserci riusciti.

6 commenti:

  1. Anonimo17:48

    oggesù... sembra un film di Virzì!

    :)))

    lisa

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  2. Anonimo17:49

    p.s: ... e giù la mani dal fidanzato, sia chiaro.

    :D

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  3. Di Almodòvar, vorrai dire!
    :)

    (scappo scappo ché qui sotto è già ora di cena oh, ché poi lo sai la signora a una certa ora se ne va e non ce n'è per nessuno!)

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  4. senti ma ...
    non è che hai invitato lisa e il SUO fidanzato a venir su dalle nostre parti?!?

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    1. Ma certo che sì!
      Gli ho persino messo a disposizione la casa intera, che essendo vuota 3 settimane al mese può diventare uno stupendissimo B&B dove possono venire a fare i piccioncini!

      Dobbiamo solo trovare una bella mostra da proporre a lei e un circuito per gli sgummamént' da proporre a lui e poi vedrai che arrivano.

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  5. Anonimo21:56

    :DD

    lisa
    (in derapata)

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