20 dicembre 2013

Ricci e capricci

Prima che Tsunami si facesse fottere il cervello dalla metafisica non scolarizzata ma un sacco energetica di Yoda l'egizio-esseno e dalle sue esilaranti perle di saggezza che non sai se ridere per quello che dice, per come lo dice o per il tono che senti ha quando si immagina in piedi di fronte a folle in attesa che lui salvi i loro destini, nonché da una selva di altri depressi più o meno latenti (amico mio è il momento del consiglio non richiesto numero due: entra in gioco adesso e vinci tu, ma devi farlo adesso adesso e non chiedermi perché) che faticano a coniugare i verbi ma danno ogni giorno decine di indicazioni filosofiche sul senso della vita e un giorno qualcuno ci dovrà fare un serio studio sulle nuove forme di patologie socio-esistenziali e il curioso quanto interessantissimo ruolo che la rete svolge come leva bivalente riuscendo a essere nello stesso momento e senza mutare la sua forma sia causa scatenante che meccanismo normalizzante, svolta databile con un margine di approssimazione ormai pari allo zero in circa due anni fa ma solo perché lì il danno era ormai fatto e aveva quindi cominciato anche a manifestarsi lasciando in giro tutte le schegge recuperabili, era usanza della casa festeggiare ogni rientro da lavori importanti svolti con successo, cioè tutti perché la variabile è l'essere importanti o meno mentre il successo è la costante, con una cena celebrativa fuori casa in cui ci si regalava il non porsi il problema del prezzo e quindi con una cena solitamente di pesce, vera coccola che ci si concedeva in serate nelle quali io svolgevo il ruolo di quello che aveva qualcosa da dire, come sempre.
Ora il fatto è che ci siamo liberati di Tsunami ma non del successo, che al contrario e giusto per localizzarlo, in un periodo della vita che dire faticoso è dire poco è addirittura triplicato probabilmente per quel fatto là del tappo di champagne saltato.
C'è insomma che negli ultimi tre mesi ho lavorato effettivamente come un dannato e mi sono sbattuto come se il mondo girasse davvero sull'asse di un mio sì o un mio no e tutto con la mente in pappa completa figuriamoci quando sono sereno quali potenzialità avrei da offrire al mondo.
E insomma qui il fatto è che la celebrazione dei successi  non è certo cessata e dato che parlavo da solo pure prima nonostante fossimo in due al tavolo, l'altra sera tutto solo bello baldanzoso mi sono regalato una cena in un ristorante dove avevo già provato ad andare da solo ma dove mi fu detto che o si prenota o ciccia pure se sei da solo, e allora ho prenotato e ci sono andato e via di spaghetti con i ricci e pesce crudo come se piovesse e un vino spettacolo e un padrone del ristorante che mi si è dedicato per l'intera cena stando lì a raccontarmi la sua vita intera catturato dal fatto che quando in risposta al mio "Di dove è il suo accento?" mi ha risposto "Sono Yugoslavo" si è sentito dire un per lui evidentemente interessante "Nessuno dice mai Yugoslavo, me lo racconta?" e da lì in poi a raccontarci il concetto di origini e di guerra e di vite in giro per il mondo e bravo Bruno te la sei proprio meritata e vìziati, regàlati, còccolati, parla con gente che ha cose da raccontare se proprio devi uscire a cena a festeggiare le tue cose da raccontare.
Ma qui il problema è che i tre mesi appena conclusi non sono stati caratterizzati solo da una valanga di lavoro come mai prima d'ora e da una valanga di cose da dire a chiunque capiti a tiro come fino ad ora e sempre, ma anche dalla conseguente e relativa valanga di soldi come mai prima in così poco tempo e quindi ora si pone il problema di cosa farne di tutti questi soldi, perché d'accordo io mi basto e mi porto fuori a cena e tutto ok, tutto bene, sono autosufficiente prima di tutto come persona da quando ho 7 anni e ogni volta che entro in un posto io solo ci resto più o meno per cinque minuti perché poi o arriva il padrone o arriva la cameriera o arrivano entrambi o arriva il tavolo accanto ed è subito casa tua, ma anche con tutti gli alberghi in cui sto andando solo perché non ho voglia di alzarmi presto la mattina per andare agli appuntamenti e allora ci vado la sera prima e tutte le cene che mi sto concedendo come fosse sempre compleanno e non routine e con tutti i regali che quest'anno a natale mi farò da solo perché finalmente ho intorno l'unica persona che prima di farmi un regalo si chiede cosa desidero e cioè io, mi restano comunque dai due ai tre vagoni di lingotti d'oro dei quali non so assolutamente cosa fare e che vorrei evitare di destinare interamente alle decine di cartelle da enne-k euro che quelli di Equitalia non smettono di farmi avere mensilmente anche se, nel caso, andranno lì.
Allora considerato che i tempi di reazione danno ormai il natale come perso, ci resta il capodanno.
Intendiamoci, io c'ho quarantanni e non più venti e quindi vivo e non attendo più di vivere e quindi in un posto meraviglioso a fare capodanno stanotte ho deciso di andarci e l'ho deciso per me da solo e oggi ho già pure telefonato e in un paio di giorni richiamo e si organizza per bene.
Cinque giorni secchi di equitazione, massaggi, torte calde la mattina e il resto della giornata a fissare querce in attesa che la sera si riparta con le bistecche di brontosauro affogate nel vino rosso una tavola due bicchieri, l'assoluta e totale cancellazione di tutti i pensieri fino a oggi e io che ti racconto ogni giorno cento cose diverse comesoloiosofareecioèsenzapausaperore.
Resta solo da capire chi sarà seduta dall'altro lato del tavolo a fare la parte di quel Ti, se nessuno, uno a caso dei presenti quella sera così a fine cena me ne libero, il mio amico che ci vive dentro o boh, ora ci penso, magari faccio un salto in farmacia a prendere una confezione di Capodannina e una di Sopravviverealleattesin, fanno due euro e sessanta, ho con me solo un lingotto d'oro, tieni il resto a me non serve, a proposito cosa fai per capodanno, bbbambina, hai programmi migliori di me?

9 commenti:

  1. La prima frase è lunga 20 righe 20: mi auguro che nessuno sprovveduto si metta a leggerla a voce alta tutta d'un fiato, altrimenti i fantastiliardi in eccesso dovrai investirli in avvocati per difenderti dall'accusa di omicidio colposo.

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    1. ahahahaha
      e pensa che nella prima versione era pure più lunga e alla fine, non a caso, ci avevo messo un "(prendi fiato)"

      L'unità di misura Frase in me è stata molti anni fa sostituita da quella molto più adatta di "flusso di coscienza".
      Non mi devi leggere pensando di leggermi, ma di ascoltarmi, allora tutto torna e vedresti che le lunghezze sono necessarie per comprendere i nessi che i punti a capo interromperebbero.

      Cavolo l'avvocato.
      Meno male che me l'hai ricordato, devo fargli il bonifico.
      Ma si può che c'ho un avvocato che mi sta inseguendo per recuperare il credito che gli devo per il suo avermi seguito il recupero crediti andato a buon fine solo perché IO e NON LUI scrivevo punto per punto cosa LUI e NON IO avrebbe dovuto rispondere alla controparte?
      Dovrebbe pagare lui me!
      All'inizio mi suggerì di accettare la proposta di recupero parziale che arrivò dalla controparte perché "a esperienza sua" era già tanto averli portati a farla, io gli risposi "Col cavolo, ora ti faccio vedere come si vince" poi ho vinto così tanto che mi hanno dato persino di più di quanto chiedessi all'inizio e questo invece che applaudire mi chiede soldi.
      Prima di me era timoroso, ora ha uno storico con cui fare le spalle grosse con i clienti e invece di chiedermi di essergli socio sta qui a mandarmi mail per due euro mancanti.
      Gente pessima gli avvocati, ah.

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    2. Ma dove te l'eri trovato, 'sto avvocato, tra i seguaci depressi di Yoda?

      Comunque, non per insistere, ma, tra i vari auto-regali di Natale non sarebbe una cattiva idea neanche

      http://www.ralphlauren.fr/product/index.jsp?productId=8248101

      o, quanto meno,

      http://www.ralphlauren.fr/product/index.jsp?productId=7423921

      :-p

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    3. E pensa che questo è il secondo cui mi sono rivolto cercandolo direttamente in zona mia così da poterlo controllare meglio, perché in una precedente vicenda provai direttamente la famigerata strada del web vittima del malinteso che vede il web essere territorio di sicuro risparmio a parità di qualità grazie al fatto che i costi vengono contenuti dall'assenza di sedi.
      Non ti dico, trovai una coppia di neolaureate piuttosto tope ma completamente incapaci di capire persino dove fossimo, al punto che nell'elenco dei testimoni a mio favore riuscirono a metterci uno di quelli che io stavo portando in causa.
      Manco avevano una sede, il primo incontro fu in un appartamento vuoto palesemente chiesto in prestito all'ultimo minuto e maldestramente presentato come il loro nuovo studio in fase di allestimento, mentre i successivi tutti in strada in bar scelti per l'occasione.
      Inutile dire che la causa fu vinta ma solo perché non riuscirono nemmeno a portare la controparte a rispondere alle raccomandate e ai documenti depositati che, anche in quel caso, producevo interamente io correggendo i loro.
      La mia esperienza nel mondo legale è tutta un programma, tra avvocati e magistrati credo, ma soprattutto spero, di aver incontrato veramente il peggio.
      Come quella volta che un magistrato si permise di riprendermi in aula davanti a tutti e io, non prima di aver chiesto il permesso di dire quello che pensavo di lei, in due minuti la zittii e la portai a scusarsi, mentre l'avvocato che mi aveva convocato come testimone si nascondeva sotto il banco rossa di vergogna e convinta che la causa era definitivamente compromessa.
      Superfluo dire che fu vinta anche quella.

      Andando ai regali.
      Capisco che il passaggio "lingotti d'oro" possa aver in qualche maniera depistato, ma forse è appena appena il caso di precisare che se sono autosufficiente e piuttosto sereno almeno sotto l'aspetto sostentamento mio e di chiunque mi graviti intorno è perché a prescindere da quanto riesca a fatturare non spenderei mai 150 euro per andare a dormire vestito da concierge.

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    4. E comunque non sottovalutare la potenza della forza di Yoda, perché se non avesse mandato al macero il cervello di una persona che nel bene e nel male ho amato spostandosi così irrimediabilmente nel settore dove risiedono quelli che io vorrei fossero rinchiusi per non fare più male a nessuno, io uno che regala al mondo perle come

      "Sarò il limite di chi cerca l'imperfezione perché io non voglio l'utopia comportamentale"

      "Vivo studiando il ieri e sognando il domani, ma credo sia divenuto illegale"

      "L'amore è l'accorgersi di leggere quando si sa che non c'è la"

      intervallandoli a cadenza settimanale con la preghiera di comprare il suo libro, il memo del suo essere schiavo della sua libertà e soprattutto perle come

      "Volete scoprire tutte le verità geniali? Intanto leggete me..."

      che poi la gente pernsa che quello con un ego fuori controllo sia io ma non ha ancora visto cosa c'è davvero là fuori, beh io uno così lo vorrei come figura fissa nelle cene con gli amici, perché l'apice di divertimento che ti permetterebbe di raggiungere è una roba che non riesco nemmeno a misurare!

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    5. No, senti, quando è troppo è troppo!
      Costui dovrebbe essere usato nelle scuole per insegnare ai fiòi cosa succede quando non s'adopera il cervello in maniera appropriata e rispettando le specifiche.
      Eccomunque, premesso che quella sull'amore non la capisco proprio (ma magari sarò io), che quella sulle verità geniali sarebbe da premiare se non fosse che uno così va preso a scarpate sui denti pei secoli a venire, che quella del limite è contorta ben oltre i limiti del ridicolo, ma costui almeno le scuole elementari le ha fatte?
      Ché va ben tutto, ma "il ieri" nun se po' senti', sacripante!

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    6. Eccimanca solo che qualcuno confermi la sua (auto)idea di poter avere una qualsiasi funzione sociale.

      Rispetto agli studi nella biografia (ha una biografia) leggibile sul suo libro (ha scritto un libro) nonché sulla rivista letteraria della quale è direttore (di una rivista letteraria) editoriale e recensore (letterario) fa vanto del suo aver lasciato gli studi, nel caso qualcuno non lo capisse leggendolo, perché (cito) "schiavo della sua libertà".

      E tu dirai "Ah ecco e dopo?"
      E dopo niente, dopo "A 25 anni inizia un nuovo percorso di vita che lo porterà a praticare le terapie egizio-essene grazie agli insegnamenti di Bernard Rouch e della sua scuola"

      E tu dirai E chi cavolo è Bernard Rouch?
      Ma niente, un matto che cura le malattie col potere energetico delle mani e pratica il viaggio extracorporeo dell'anima, la versione 2.0 dei filippini che ti curano il diabete estraendoti fegatelli di pollo con le mani senza tagliare.

      E tu dirai E questo ha scritto un libro?
      E niente, hai voglia, più che un libro una nuova bibbia, che non a caso ha diviso in quattro capitoli che indovina come si intitolano:
      Marco Matteo Giovanni e Luca.

      E per misericordia e soprattutto per non esporre ulteriormente il tutto al pubblico ludibrio evito di incollartene qui un pezzo per farti capire quale sia lo stato del mondo editoriale là fuori, ma se vuoi passare cinque minuti di malditesta hai solo da chiedere e te lo mando direttamente.
      Ché se metto qui degli estratti quel matto è pure capace di tirar fuori la questione dei diritti, pure se gli farei un favore portando almeno a tre le persone che possono dire di averlo letto, oltre a sé stesso e quella scollegata della mia ex che è pure riuscita a identificarsi con la vita della protagonista femmina fino al punto da pensare che allora lui i poteri li ha davvero e quindi allora anche lei e da quel giorno pratica il poltergeist fotografico attraverso selfie che si immagina abbiano potere di telepatia.

      No guarda...se sono mesi che mi sto tenendo lontanissimo dal discorso è perché sono talmente mortificato per lei che non riesco nemmeno più a essere incazzato, se non con la società e con gli argini ormai completamente saltati che un tempo avevano invece il compito di dare a ognuno il suo giusto posto e che oggi grazie alla rete non riescono più nemmeno a trattenere il grossolano più macroscopico.

      Se solo pensi che sul sito Feltrinelli il libro di 'sto matto solo perché per esclusione messo nella categoria Letteratura (avrà pregato lo mettessero tra i saggi ma anche in Feltrinelli un limite ce l'hanno) si ritrova grazie agli algoritmi html a condividere la pagina con Fitzgerald, Conan Doyle e Tolstoj, capisci bene che ormai è diventato oggettivamente difficile non dare per definitivo che la rete sia stata devastante per lo stato culturale di questo paese.

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    7. Ecco appunto, cvd 5 minuti fa si è aperto un blog.

      Si vede che il tuìtter era troppo schiavizzante per le sue libertà e per la stesura degli insegnamenti che ha annunciato presto arriveranno, conscio dell'enorme effetto attesa che avrebbe generato.
      Un blog nel quale si definisce, naturalmente come sempre da solo e giusto perché nella biografia quello mancava e non vogliamo perderci quell'alloro per fare poker: poeta.

      E a cinque minuti dall'annuncio come da prassi pieno di errori da elementari interrotte, ancora nessuno è intervenuto per ridere.

      Questo paese è senza speranza.

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    8. Anche qua avrei un tot di robe da dire, e anche qua pospongo a dopo l'Apesco evento natalizio.
      Un'unica cosa: non è vero che questo Paese è senza speranza, finché rimarrà anche solo un'unica persona che non 'se la mangia' sulla faccenda dell'arrendersi alla stupidità, all'ignoranza e alla malafede dilaganti, la speranza ci sarà eccome.
      Fidati, parola di Ape.

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