3 marzo 2014

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Esistono angoli di mondo nei quali ancora accade una cosa che ha dell'incredibile: le persone riescono a stare a tavola a parlare per un'intera sera senza che mai compaia un cellulare sul tavolo, in mano, forse persino in mente.
Angoli di pace nei quali ci si dimentica di stare qui e di stare ora.
Mi sto allenando a parlare di meno e solo di me o solo di te.
Mi sto allenando, non ho detto che ci sia già riuscito.
Comunque, la notizia è questa, cenare senza mai controllare il cellulare è possibile, non si muore.

A proposito di cellulare una cosa che mezzo mondo conoscerà e che invece per me è nuova: ne avete uno Android collegato a un account Google e usate le impostazioni predefinite? (cit. Attivissimo)
Allora visto che se mi state leggendo siete al computer, fate login al vostro account (probabilmente l'avete già fatto come prima cosa stamattina) poi cliccate qui e divertitevi col calendario.
Tempi duri per chi ha un(')amante (o più) e ha le password condivise col consorte.
Se non disabiliti la funzione hai alibi da trovare dal 2012 a oggi e riuscirci è impresa non alla portata di chi è così poco intelligente da farsi un'amante, se la disabiliti sei reo confesso/a da oggi per l'eternità.
In ogni caso se hai dubbi sul tuo compagno/a non serve più spendere soldi con Sherlock Holmes o in ansiolitici, basta che gli chiedi di fare la prova con te davanti e in sei secondi netti qualsiasi sia la risposta avrai la tua risposta.
E' il progresso bellezza.

3 commenti:

  1. He he, allora mi piace ricordarti che non solo è possibile passare un'intera serata senza controllare il cellulare, ma è anche possibile passare un'intera vita senza neppure avercelo, quel cellulare.
    Può capitare che a volte sia un po' scomodo, ma vale la pena sopportare qualche piccola scomodità per avere in cambio il fascino sottile dell'irreperibilità.

    Quanto all'altra faccenda, una donna accorta non ha bisogno di ausilii tennologici per sapere a che punto è col suo uomo.
    A me non sono mai serviti neppure quando non ero ancora diventata la Appe di The marit.

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    1. Vabbè, mo', senza senza...
      cioè sì immagino ci si possa stare, però non è che adesso se una cosa ha molti lati negativi bisogna cancellarla privandosi anche di quelli positivi.
      basterebbe continuare a considerarlo quello che è sempre stato il telefono e cioè un mezzo per rendere più facili i rapporti umani e non quello che è diventato e cioè un mezzo per inventarseli fino a non vivere più quelli reali.

      Quanto all'altra faccenda.
      Anche un uomo accorto non ha bisogno di ausili per sapere eccetera.
      Il punto è che non basta "saperlo" perché il problema sia affrontabile, è necessario provarlo, soprattutto quando al cospetto di persona progettata per mentire.
      E allora lì o ti metti a pedinare e spiare e controllare, ma anche che due palle e soprattutto qual è il senso di dedicare così tanto tempo a una persona della quale non ti basta più la parola per poterti fidare (nel senso che anche a riuscire a dimostrare non hai risolto il problema a monte e cioè che è venuto meno il pilastro fondante)?
      Poi il mio o il tuo vissuto non fanno testo, i racconti di persone che riescono a essere così abili da non solo farsi un'amante ma addirittura due famiglie con tanto di figli/natali/compleanni e bla bla bla, del quale parlavo giusto l'altra sera con la signorina del "The Cell is not on the table", direi che si sprecano.
      E sarebbe irrispettoso pensare che tutti gli altri siano semplicemente meno intelligenti di noi.
      A volte solo solo troppo innamorati e troppo poco smaliziati per pensare che il peggior male possa arrivarti dalla persona alla quale stai dando tutto ciò che hai.
      Non è che non hanno gli strumenti per vedere i segnali, non hanno la disillusione necessaria per dirli possibili.
      Che è cosa per nulla riconducibile al cervello e del tutto riconducibile al cuore e al cervello solo per quella piccola quota di quell'esperienza, se c'è, che a un certo punto della vita ti toglie (per sempre) quell'illusione lì e te la sostituisce con la consapevolezza che sì, quelli che sono segnali sono prove e che l'unica cosa che ha senso fare in quel momento è molto semplicemente allontanarsi il più velocemente e il più lontano possibile dal responsabile di tutto quello.

      non ne conosco molti capaci di fare questo e non credo sia un problema di intelligenza.
      Non lo era per me finché ho imparato, non lo sarà nemmeno per gli altri.

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    2. In realtà io del tutto "senza" telefonetto non lo sono completamente, ché (come ben sa chi mi conosce) sfrutto quello di chi ha la sventura di essere assieme a me quando son da qualche parte ;o)
      Quindi per quel che riguarda la parte 'usare il telefono per rendere più facili i rapporti umani' son comunque "coperta", con in più il vantaggio che, non avendo un telefono mio, non sono in alcun modo raggiungibile da rogne di lavoro assortite, e la soddisfazione di poter rispondere "Il cellulare non ce l'ho" a chi in ambito lavorativo mi chiede il numero è davvero grande e va a compensare i pochissimi fastidi che la mancanza di un cellulare mio potrebbe darmi.
      In più, quando son da qualche parte che non sia la casa o l'ufficio e sono da sola, la consapevolezza di essere irreperibile mi dà un senso di libertà e di leggerezza a cui non intendo rinunciare.

      Quanto all'altra faccenda, ammetto onestamente d'esser stata indelicata ed inopportuna facendo la sbruffona e la superiore in grazia del fatto d'avere la fortuna immensa di sapere che quel che c'è tra me e The marit è così speciale e importante per entrambi che nessuno dei due si sognerebbe mai di metterlo a rischio (e ovviamente il fatto ch'io sia la sua Appe eqquindi sappia sempre esattamente dov'è e cosa fa costituisce un non piccolo supporto a questa mia sicurezza ;o))
      Epperò mi hanno insegnato a non sputare mai per aria, quindi mi rendo conto che i bei discorsi che faccio derivano da quella faccenda lì che sono una privilegiata, una persona fortunata che può permettersi di trattare la questione in via puramente teorica, ipotetica. E come in tutti i casi in cui si dice "Ah, se mi succedesse così farei sicuramente cosà" sto facendo dei discorsi assolutamente inutili e che che ben difficilmente troverebbero riscontro in un mio effettivo comportamento nel caso in cui l'ipotesi si dovesse concretizzare, chè davvero non so come reagirei nel caso in cui.
      E comunque sì, son d'accordo che quando non si vedono i segnali è perché non li si vuole vedere, il caso lampante di un'amica che credeva d'avere un matrimonio solido e felice quando la sua certezza poggiava su sabbie mobili d'insondabile profondità m'ha aperto per bene gli occhi sull'argomento.
      E la sua vicenda m'è servita anche per capire che in quei casi la cosa più difficile è l'autoindulgenza, il riuscire a perdonarsi di non aver visto quello che con tanta chiarezza era sotto agli occhi di tutti. Quando la mia amica è riuscita a capire che il suo illudersi nasceva dal cuore e non dal cervello e perciò non dipendeva da una qualche sua manchevolezza intellettuale ma anzi era causato da una purezza di cuore e da una capacità d'amare che la rendevano una persona davvero speciale è riuscita ad accettare la cosa e a perdonarsi.

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