3+2*3-8/2=5
Mi sento dentro a una parentesi.
Per farla sembrare più bella sto usando quella graffa, un po’ più ornata delle altre, sicuramente quella quadra non l’avrei potuta sopportare.
Ma è una parentesi.
L’ho capito quando ho visto anche la seconda, quella che chiude. Che poi sembrano le mie solite farneticazioni e infatti lo sono, se no non sarei qui a scriverle.
Ma è così. Del resto come fai a capire se la tua vita è definitivamente cambiata, se hai incontrato un bivio, se sei solo ad una virgola, ad un punto o chissà cos’altro?
Quando ti succede qualcosa che ti sposta improvvisamente in un argomento che non era quello che stavi affrontando prima, il primo istinto è quello di pensare di essere uno che sragiona. Prova a scrivere due frasi, ma quando scrivi la prima e sei a metà, non la completare e scrivi l’altra. Com’è? Hai riletto? Non ti da l’impressione di non voler dire nulla? La prima versione è che chi ha scritto quella frase è un pazzo. Ma questo solo se non si sa cosa c’è dopo. Se ti dico che dopo c’è la parentesi che chiude non diventa tutto logico? Una frase in un’altra ci può stare se la metti tra parentesi. E il bello è che dentro quella parentesi ci puoi scrivere quello che ti pare, nessuno penserà che non c’è logica. Certo che non c’è, se no non avrei avuto bisogno di isolarla in una parentesi. La parentesi non è altro che un modo per dire che cambi un attimo discorso.
Mi sento dentro a una parentesi.
Finchè ne vedevo solo il punto in cui ho cambiato discorso, mi sembrava così illogico, non ero io, io non sono illogico.
Pazzo forse, ma illogico no. Allora ho guardato come proseguiva la frase e ci ho visto la parentesi che chiude. Non so bene come prosegue la frase, perché le parole sono sempre tante e scritte piccole, quindi non le vedo bene, ma in fondo, grande e aggraziata si staglia un’inconfondibile sagoma di chiusa parentesi graffa. Che oltre che essere più carina delle altre ha anche il gigantesco pregio di poter contenere altri due livelli di parentesi. Sissì, non può che essere una parentesi graffa. Lo dimostra il fatto che dentro ho aperto anche quella quadra, quella così diversa da me, ma da qualche parte dovevo pur racchiuderle tutte quelle parole così diverse da me che sto pronunciando, e poi con quelle cose così diverse da me mi ci sto scontrando mio malgrado, nonostante siano così diverse da me. E allora per riconoscerle le metto dentro le sue belle parentesi quadre, che anche visivamente mi richiamano subito la lontananza da me. Ma non è mica un cambiamento, ho solo cambiato un attimo discorso. È che qualcuno parla la lingua quadrata e io non posso far finta che non esista, quindi cerchiamo almeno di saperle classificare. Meno male che la parentesi quadra in quanto quadra prevede anche l’alternativa logica, e cioè il suo contrario. Perché anche se sembra una delle mie solite farneticazioni e infatti lo è, se ci pensi bene l’alternativa logica di qualsiasi cosa non è poi così difficile da individuare. È sempre il contrario della cosa stessa. Se no non sarebbe la sua alternativa. Logico. E la parentesi quadra si trova a poter contenere anche la sua alternativa tonda. Quanto è strana la logica a volte. E così ti ritrovi a poterci aprire dentro anche una ultima possibilità di cambio discorso, finalmente la tua lingua, quella tonda, bella, piena, sazia.
E così ti ritrovi a spiazzare tutti facendo una cosa inspiegabile apparentemente, e ti ritrovi a cercare di spiegarla usando anche parole diverse da te, per infilarci in mezzo altre parole ancora più diverse. Di continuo.
Mi sento dentro una parentesi.
Graffa, dentro la quale ne ho aperte un sacco di altre quadre, che a loro volta ne contengo un sacco tonde.
Non sono pazzo.
Sto semplicemente applicando delle banalissime regole grammaticali.
Non cambio idea ogni minuto, ne sto facendo cose fuori dalla logica o cose per me anomale.
Io l’ho aperta la parentesi, anche in maniera abbastanza evidente direi, ora non mi si può dire nulla.
Ho l’autorizzazione della cultura italiana in persona.
Ogni volta che sembro cambiare discorso o parlare altre lingue o dire cose senza un filo logico, cerca sempre il momento in cui ho cambiato discorso, aspetta che finisco questo e fai caso se non riprendo il precedente. Sempre.
Non salto di palo in frasca, apro e chiudo parentesi in continuazione.
A scuola ti promuovono se riesci a farlo, non vedo perché se lo fai nella vita devi spiegare che non sei pazzo.
E poi scusa, è pieno di gente che continua da secoli a dire che i numeri regolano la vita, i numeri impostano il mondo, i numeri sono alla base di tutto, i numeri qui, i numeri la.
E la grammatica dove la mettiamo?
Perché nessuno si prende la briga di fondare una corrente di pensiero che punta a dimostrare che le parentesi sono importanti tanto quanto quello stramaledettissimo numero tre?
Una parentesi aperta e chiusa in maniera logica, al cui interno tutto ha una sua logica e al cui esterno tutto ritrova il suo inizio il suo proseguimento e la sua conclusione non è perfetta almeno quanto il suddetto numerillo 3?
Se no tutte quelle pippe alle medie su assi paradigmatici, assi sintagmatici, che ogni tanto ancora mi chiedo quando li ho usati, perché se me li hanno insegnati vuol dire che prima o poi li avrei usati, ne sono certo, che ce le siamo fatte a fare?
Per poi uscire e sentirci dire che contano solo i numeri?
Io in matematica avevo 3, numero che tra l'altro sostenevo essere perfetto già da allora ma nessuno mi credeva.
Però ero un genio in italiano.
E infatti non ho orologi, non so gestirmi soldi e sono assolutamente incapace di quantificare qualsiasi cosa.
Però sono imbattibile con la logica.
È mia, del resto, come potrei non saperla spiegare?
E se una cosa la sai spiegare diventa logica. Diversa da un’altra magari, ma logica in se stessa.
Se nella mia vita uso più parentesi che numeri un motivo ci sarà.
Non sono pazzo.
È che mi sto permettendo l'illogicità ricordandomi per chiarezza semplicemente di non lasciare aperte le parentesi.
Se riesco a farlo bene tutto funziona.
E io sono dentro una parentesi.
Lo so, ne ho visto la fine. Ed era positiva.
Non so come ci arriverò, non so cosa succederà nel frattempo e nemmeno mi interessa, tanto è una parentesi, ma lo so quale sarà il momento in cui chiuderò questo discorso per riprendere finalmente quello bello che ho interrotto un po’ di tempo fa.
E sarà un momento tranquillo. Non battagliero. Non duro. Non vendicativo.
Anche perchè sarà il momento in cui dovrò solo guardare una cosa che si è cancellata da sola e quindi sarà tutto tornato a posto da solo.
E riprenderò il discorso lasciato a metà quando decisi di cambiarlo un attimo aprendo questa parentesi.
Era bello, stavo raccontando una cosa bella, fatta di belle persone, di belle cose, di bei momenti. Ora qualcuno mi ha obbligato a cambiare discorso, e io ci mancherebbe l’ho fatto. Ma non ho mica finito quello di prima, che tra l'altro era pure divertente.
Questo sta per finire, devo ancora dire un paio di cose, ma per fortuna è quasi finito, anche perché come prevedevo si sta spiegando da solo in maniera fin troppo chiara, e poi riprendo finalmente quello bello di prima.
Che era quasi una favola.
E come tale ha il suo bel lieto fine.
E quello di cui parlo oggi dentro questa gigantesca e consapevole parentesi, sarà finalmente solo una stupidissima barzelletta.
Come del resto merita.
…
Tipo quella che parla di quella donna che era stata costretta ad andare in giro con una lettera “A” sul vestito e un giorno viene fermata da due donne per strada che le chiedono “Ehi, scusa, ma cos’è quella “A” che porti davanti?” e lei pensando che le due ci credessero risponde “E’ l’iniziale del mio nome”. Mentre le due si allontanavano lei le sentì sussurrare “poverina..” e pensò “Ecco, loro si che mi hanno capita”.
…
AH!AHH!AH!AH!!AAAH!A!HA!!!AH!AH!AH!
...
piaciuta?
non l’hai capita?
La conoscevi già?
Riferimento troppo colto?
Troppo sottile?
Evabbè… se non l'hai capita fa niente... come si dice, vivrai lo stesso.
In fondo dai... un paio di qualità le hai pure tu…
Hai un bel corpo e sei brava a quantificarlo. (traparentesi AH!AH!AH!)
Entrambe numeriche (del resto la perseveranza è sempre stata il tuo forte) ma sempre qualità.
Devi solo prenderti la briga di circondarti di gente che non conosce la grammatica per andare avanti senza rischi.
Sempre più sottile.
…
Ho avuto tue notizie, si nota?
E da uno nuovo soprattutto, così per confermare gli altri, un'altro ancora di quelli che pian piano han deciso di dire cosa pensano.
Non so se essere più dispiaciuto per come stai sporcando il nome o il cognome.
In ogni caso è stupefacente vedere come stai riuscendo a distruggerli entrambi con un'unica arma.
Ma se non hai capito quella di prima, figurati questa.
…
P
…
Non scaldarti… sta per “Povera”
…
Pensi che stia parlando con te?
Perché?
…
Non basta avere i numeri per ottenere il risultato giusto.
Ricordatelo sempre.
Alla fine i conti devono sempre tornare.
Oppure sarà sufficiente evitare gli esami.
E si vivrà lo stesso benissimo.
Qualcuno addirittura felice.
…
Ah… tra parentesi…a proposito di esami... mi chiedevo…ti sei poi iscritta all’università?
Tanti esami là, sai?…
Là, se dici un numero, ti chiedono di dimostrarlo, e non solo a parole.
Ma soprattutto ci sono anche professoresse donne.
(madoooooooo! ma come mi vengono così a raffica? sottile sottile sottile sempre di piùùùù!!! devo scrivermele! Ah! già, lo sto facendo!)
Dicevo...Ti sei poi iscritta?
Ovviamente era una domanda ironica.
Quasi una barzelletta.
...
E l'inglese?... Dimmi dimmi dai...che sono curioso di sapere a che punto sono i traguardi che dicevi di poter raggiungere...
L'inglese come va?...Sei passata ad un corso più avanzato?
O hai trovato un alibi anche per questo fallimento?
A chi hai dato la colpa 'sta volta?
...
Vabbene vabbene... la smetto...se no finisce che ti chiedo anche del lavoro...
Del resto sarebbe una domanda inutile, da come attribuivi la promessa-promozione ai tuoi meriti professionali, è certo che sei stata promossa.
Perchè sei stata promossa vero?
...
Così... ho aperto la mia solita parentesi sulla mia parentesi triste.
Giusto perchè mi hanno raccontato le recenti dimostrazioni di valore.
...
Ahh..queste malelingue!!! Tutti che vedono la stessa cosa sbagliata...
...
Meno male che sei riuscita ad ottenere la protezione dell'ignoranza.
Un dono (del cielo) per alcune persone.
E se quelle di prima erano sottili, qui, davvero, mi sono superato.
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