Soldato Bruno operativo Signore.
Signore, alla fine c’è sempre anche l’altro lato di ogni
medaglia e questo viaggio mi ha ricordato che quando si ha a che fare con l’uno
non si può prescindere dall’altro.
Abbiamo lavorato per far star bene persone davvero
pessime.
Ma lo stesso le abbiamo fatte stare davvero bene,
nonostante abbiano passato sette giorni a trattarci come fossimo sotto di loro
di tanti di quei piani che non ci veniva riservato nemmeno il rispetto
dell’insulto dietro le spalle.
Abbiamo passato sette giorni a essere insultati e quando
dico insultati intendo dire insultati con quella forma di disprezzo che nella
storia è rintracciabile solo nei gesti con i quali i colonialisti trattavano
gli indigeni.
Ma nessuno di noi ha mai risposto, mai.
Siamo 160 persone di staff, Signore.
Questa spedizione in territorio bellico è stata davvero
imponente come numeri, come impegno, come movimentazioni.
Signore per darle una misura le dico solo che abbiamo
fatto arrivare, per questi giorni di campagna di guerra, quattordicimila
bottiglie d’acqua.
Le ha mai viste lei quattordicimila bottiglie d’acqua?
È talmente tanta acqua che ci si potrebbe rendere
coltivabile il Sahara.
Mi crede se le dico che quelle poche riservate a noi
dello staff che lavoravamo 20 ore al giorno, ci venivano portate via da
ubriachi abituati a vivere come se il mondo fosse a loro disposizione?
Lo sa che se lei sta tirando un cavo attraverso un teatro
e quel cavo occupa l’1x1000 del pavimento, ci sono persone (e quando dico ci
sono intendo dire ci sono sempre, in qualsiasi teatro, in qualsiasi piazza, in
qualsiasi spazio, perché è una componente statistica dell’umanità e quindi
ritrovabile ovunque ci sia un campione rappresentativo) che attraverseranno la
sala, pur potendo attraversarla senza toccarlo nel restante 999x1000 di
pavimento, esattamente dove sta passando quel cavo solo per calpestarlo mentre
lei in ginocchio lo sta stendendo e con l’unico fine di marcare la differenza tra
lei che sta lavorando e loro che sono lì per divertirsi in qualsiasi modo loro
intendano la parola divertimento?
Ci sono persone davvero pessime, Signore, e noi le
facciamo stare davvero bene non nonostante ci insultino, quello sarebbe anche
paradossalmente facile, ma MENTRE ci insultano e questo è tutt’altro che facile.
Perché siamo migliori di loro, Signore.
Non è questione di chi guadagna di più ma di
indispensabilità.
Senza di loro noi questa cosa la sappiamo fare lo stesso,
senza di noi loro non saprebbero nemmeno trovarsi da soli l’acqua e mi creda
Signore, ci sono persone che reggono l’economia di una nazione e qui ne abbiamo
un campione piuttosto rilevante, ma che messi davanti a un problema come
trovare la piazza in un villaggio che abbiamo disseminato di indicazioni
“Piazza” con la frequenza di un campo minato, le vengono a un centimetro dal
naso e con fare arrogante le dicono che non si capisce dove cazzo sia questa
cazzo di piazza e che quindi tu adesso molli quello che stai facendo e mi ci
porti.
Noi non rispondiamo Signore, perché la risposta più bella
è sempre “Ce l’ha attaccata al collo la piantina Signore, sta sull’altro lato
del badge e le basta girarlo per scoprire che la Piazza è questa dove mi sta
impedendo di lavorare”.
Quanto diventiamo giganti rispetto a loro in quel
momento, quanto saliamo sopra di loro rispondendogli sorridendo.
C’è un mondo arrogante là fuori, Signore, che ci guarda dall'alto in basso.
Meno due all’alba.
Poi appendiamo quadri.
approposito di quadri, poi nella famosa cena con fiorentina da mezzo kg e boccia di vino ti aggiornerò con strabbilianti novità riguardo alle occasioni lavorative della suddetta, con gente non dico come i tuoi clienti, ma poco ci manca.
RispondiEliminaquesti erano biondi, berlli, ricchi e si sposavano - ma per il resto, ovviamente in proporzioni mooolti più modeste, mi è sembrato di vivere ugualeuguale a quello che racconti.
per fortuna il tempo era bellissimo, la musica buona e i musicisti molto simpatici.
lascia fare, non è poco.
lisa
Io tra i miei musicisti c'ho avuto Jerry Calà.
Eliminalascia fare, mi riprenderò a marzo.
:)