18 settembre 2013

Dispaccio dal fronte n. 5 - Meno cinque all'alba


Soldato Bruno operativo Signore.
Signore, Soldato Bruno chiede il permesso di utilizzare la Staffetta per recapitare un messaggio personale.

Pa’, che avresti fatto tu?
Saresti venuto all’aeroporto di Istanbul mimetizzato all’uscita bagagli in mezzo alle centinaia di cartelli con sopra i nomi mostrandone uno con scritto “Allora non ti ho insegnato nulla” così, senza punto interrogativo, solo per vedere se ho ancora (si) il vizio di farmi il carosello leggendoli tutti chissà mai che ci sia il mio nome e il volto di qualcuno che non aspetto ma lui sì e io avrei capito che eri tu nonostante gli anni e la scelta ti abbiano così tanto cambiato ma quel modo di dire Ciau, che dio non sai come Vale lo replichi millimetrico.
Avresti finito di insegnarmi a giocare a scacchi, invece di lasciarmi a otto anni con un sacco di inutili aperture e nemmeno uno di quegli implacabili schemi di chiusura che tu, ma solo nella tua, hai reso vita.
Avresti finito di insegnarmi a scrivere in cinese, invece di lasciarmi a dieci anni in grado di scrivere solo Grande e Uomo e Albergo e nient’altro come se per affrontare il mondo non servisse altro e guarda come sono finito, è chiaro che su Uomo e Albergo mi ero entusiasmato ma su Grande qualcosa mi ha distratto.
O forse tutto questo è proprio tutto quello che mi sarebbe servito e il resto non sarebbe comunque stato insegnabile, se tu mai l’avessi conosciuto, e quindi tocca a me inventarmelo, ma che fatica improvvisare.

Pa’, ti do un po’ di margine perché so che arrivi da lontano: Volo Antalya – Istanbul 22 Settembre atterro 16:55 ho tre ore di tempo e una vita davanti prima del volo successivo e pensa io e te con un bicchiere davanti.
Io sarò quello ferito, tu quello morto, non serve cartello.
O uno con su scritto quel resto che in questo momento mi è aria.

Non lo so pa’, nella vita ci sono punti fermi e il resto ci gira intorno, così ci era stato detto.
Hai mica sentito da qualche parte che tra i punti fermi c’è il mio poter incassare qualsiasi cosa?
Perché il mondo sembra pensare questo e qualcuno deve averlo fatto credere e davvero, ma davvero, non sono stato io.
Io alle persone che amo spiego solo quali sono i miei punti più deboli, mai quelli più forti, come può accadere un malinteso così grande?
Basta la malvagità dei vuoti esistenziali altrui per spiegare tutto questo?
Istanbul, Pà, 22 settembre ore 16:55 volo in arrivo da Antalya.
Solo in un aeroporti dimenticati dal mondo ci possiamo reincontrare io e te viaggiatori, Pa', come in aeroporti dimenticati dal mondo siamo stati l'ultima volta padre e figlio.

Pà, basta questa fatica.
Io davvero sono stanco di questa fatica.
Mandami una persona che abbia un cuore.
No cinese, no scacchi, non chiedo la luna fiabe e roba da sottosviluppati incapaci di vivere la realtà costretti a inventarsi film per non soccombere sotto la propria mediocrità.
Pà, mandami una donna, un amico, un fratello.
Anzi no, non ci crederai ma un fratello in qualche modo sono riuscito a costruirmelo nonostante le macerie.
Mi ha solo detto “Buttala fuori di casa più velocemente possibile e torna a sorridere, certe persone distruggono tutto ciò che incontrano” e quanto sa essere vera una persona che ha ridotto la sua mente all'essenziale dell'istinto e della sopravvivenza.
E il giorno dopo mi ha chiesto scusa per esser stato brusco.
Pa’, Vale mi ha chiesto scusa solo due volte in vita sua.
Ho un fratello, pa’.
Che non c'è mai se non negli unici momenti in cui mi servirebbe avere un fratello.
Lo diresti mai che lui difettoso è più capace di me di vedere il cuore delle cose?
Hai due figli, pà.
Istanbul, 22 settembre, ore 16:55 volo da Antalya.
Vieni a vedere quanto ha bisogno di un padre uno dei due.
Pa’, io all'uscita in aeroporto avrò un batticuore che non hai idea perché io vivo credendo che quella possibilità su un miliardo sia sufficiente per.

Meno cinque all’alba.
Se ti sei mai chiesto quale avrebbe potuto mai essere il momento, è questo.



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