Diario di bordo
A Roma ho lavorato con un gruppo di persone nuovo, e da questo tour mi sono riportato a casa l’idea di aver lavorato con una persona molto bella.
Non so perché, ma dal momento in cui mi ha dato la mano la prima volta, si è dimostrato con me molto “amico” nel senso bello del termine. Non ne conosco il motivo, non ha nulla da guadagnarci, ma per tutta la durata di questo tour mi ha trattato con rispetto e gentilezza in quantità superiore a quella che i rispettivi ruoli richiedevano, fin dal primo giorno, quando non sapeva nemmeno chi ero e cosa facevo.
Sensazione bella.
Trattato con cura e gentilezza in ogni situazione, dal lavoro alla cena alla serata nel pub, senza motivo.
Quindi dev’essere certamente un persona bella, visto che lo stesso trattamento glie l’ho visto regalare anche agli altri componenti del gruppo.
Fa piacere lavorare con persone così.
A Roma poi, durante la serata in birreria, ho parlato con un fonico di una mia ideuzza per la quale mi serve un programmatore di software musicali, idea con la quale non c’è da farci nemmeno un euro, ma se per caso funzionasse sarebbe una cosa bellissima da regalare a chiunque la voglia, e la sua risposta è stata che quella che all’inizio gli sembrava una cosa senza senso, man mano che ci pensava, lo divertiva e affascinava sempre di più.
Più cercava di spiegarmi perché non può funzionare e più si rendeva conto che forse non è così, e più andava avanti a cercare “falle” nell’idea più si stupiva di quanto potrebbe essere nuova e bella, e la conferma era che man mano che ne parlava gli veniva sempre di più da ridere, che per le idee strambe equivale a gradimento.
E l’altra persona, quella che è gentile con tutti, intanto diceva che, anche se in maniera diversa, c’è chi questa cosa la sta inseguendo da tempo, e chi la cerca ha comunemente deciso di chiamarla “la musica degli angeli”, perché inesistente ma ascoltabile, e già l’idea che qualcun altro c’ha pensato, me l’ha resa meno stupida.
Forse mi daranno una mano, una di queste sere spiego.
Ma soprattutto a Roma ho ascoltato una delle più belle voci degli ultimi tempi, seguita purtroppo da uno dei meno graditi silenzi degli ultimi tempi.
Inaspettato silenzio.
Non avrei più voluto smettere di ascoltarla quella voce.
E dal momento in cui si è conclusa, ho passato ogni minuto a sperare di risentirla.
Invano.
Spero di risentirla quella voce.
Anche dirmi di nuovo che non ha tempo per me, non importa.
È così bella che potrebbe dire qualsiasi cosa
Siamo decisamente oltre la musica.
Peccato.
Per la passeggiata, intendo.
.
E a casa ho trovato un regalo.
Un libro scritto a mano.
E una pagina di un quaderno che credo se ne sia viste strappare poche altre.
Perchè pensi che la merito?
Grazie.
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