21 ottobre 2002

Fatelo di nuovo sparare e scopare. Ridateci Arma Letale!!!





Sono andato a vedere “Signs”, il film con Mel Gibson.

Giusto perché il commento arrivi anche a chi legge le prime righe e poi se non parlo di drammi o di dubbi cambia aria, dico subito che è una merda come non ne vedevo (al cinema) da parecchio tempo.

Poi, certo, posso capire che io non è che sono il miglior critico del mondo, ma per avvalorare la mia tesi ci metto che anche Gianlu (ciao) ne è uscito un pochino “perplesso” e con lui l’intero cinema.

È difficile riuscire a fare una cosa così brutta, ma evidentemente nemmeno poi così tanto difficile, visto che con questo film hanno riscritto il significato della frase “rivoglio i miei soldi!”.

Gli americani forse si sono fatti prendere un po’ la mano, e se con Cast Away avevano messo seriamente a dura prova la capacità di trattenere il vomito e gli insulti a loro destinati, con questo ennesimo capolavoro hanno dichiaratamente aperto le ostilità.

Io poi capisco che loro sono Hollywood, che hanno gli attori migliori, che hanno un sacco di soldi eccetera eccetera, ma se pensano che ormai possono produrre merda vivendo di rendita sfruttando il successo del loro passato cinematografico, hanno capito un pochino male.

È così brutto che pure Mel Gibson ne esce demolito come immagine, ed è tutto dire.

Ci sono andato parecchio entusiasta, visto che lo spacciano per un film che parla dei famosi segni che appaiono nei campi di grano, unico argomento che ancora rimane senza un ipotesi principale.

Per gli altri misteri, più o meno tutti, una spiegazione viene data, anche se a volte soprannaturale, e poi ad ognuno la libertà di crederci o meno.

Questo è uno di quelli che continua a non avere una sola spiegazione principale, perché troppo pieno di particolarità non riproducibili.

Dal fatto che le spighe si piegano ma non si spezzano, al fatto che i chicchi sottoposti al trattamento presentano modifiche nel dna, a tutta una serie di altre cose che rendono il tutto uno dei misteri meno interpretabili del pianeta.

L’altro è come faccia la puttanella ad essere ancora in giro, ma questa è una parentesi personale visto che l’argomento non so come mai mi torna sempre in mente quando per un motivo o per l’altro mi viene da vomitare.

Entrato al cinema con tutti i miei buoni propositi, pronto ad ascoltare la versione che avevano deciso di dare, mi rendevo quasi subito conto che forse non era quello il film.

Il momento in cui mi si sono chiusi gli occhi ne era stato un chiaro segnale, ma non era niente in confronto al senso di sonno che stava per assalirmi a li a poco.

La storia dei segni è solo un pretesto per dire tutta una serie di altre cazzate americanissime come al solito.

Non viene data nessun tipo di spiegazione o tentata tale.

Se pensate di andare a vedere un film che tenta di spiegare i segni non andateci.

Se pensate di andare a vedere un film che entra nell’inconscio e nelle paure non andateci.

Se siete donne e pensate di andare almeno a vedere Mel Gibson che “è troppo fico” non andateci.

Se avete di meglio da fare fatelo.

Se avete anche di peggio da fare fate anche quello, è comunque meglio.

Sono alieni che perlustrano la terra e poi se ne vanno, lui è un prete di quelli sposati con famiglia che cambia idea ma poi riprende la fede e torna prete, i figli essendo bambini hanno la chiave della vita in testa e i soliti poteri soprannaturali che consentiranno loro di sopravvivere e di far sopravvivere l’intera famiglia.

Muoiono solo il cane e l’alieno che, lasciato a piedi dai compagni del torpedone stellare che aveva scambiato la terra per una specie di autogrill spaziale dove fermarsi per fare scorta e poi andarsene, decide di rimanere nella casa per vendicarsi del torto subito quando una mezz’oretta prima Mel gli tagliò un paio di dita.

Tutta la scena dell’invasione viene risolta da porte e finestre sbarrate con assi di legno che non si sa come fermano quegli stessi alieni capaci di piegare interi campi di grano senza spezzarne una sola foglia, alieni dei quali compaiono solo le mani tra le suddette assi, che hanno lo stesso realismo del gadano di Jerry Scotti.

Visto che il peggio era già stato abbondantemente superato, il regista, trovatosi nella scomoda situazione di chi doveva trovare un espediente per finire quella guerra casalinga senza far passare per cattivi gli uomini, decide in un attimo di geniale comicissima creatività di far addormentare tutta la famigliola per dodici ore consecutive.

Al risveglio la guerra è finita e gli alieni se ne sono andati.

GIURO! Dormono tutti insieme durante un’invasione aliena della casa!!!!

E per chi si è naturalmente chiesto come e perché, chi ha scritto i dialoghi ha deciso di infilarci al risveglio un profondissimo “Qualcuno avrà trovato un modo per farli scappare, tutti hanno un punto debole” e così salva la terra e l’orgoglio tutto con un bel pensierose filosoficissimo.

Questa è la fine del film, e non mi frega un cazzo se non è carino raccontarla, fa così schifo che se serve per convincere qualcuno a non andare più a vederlo anche se incazzato per aver letto la fine, mi sta bene.

L’intero film si svolge dentro casa, la solita, quella che compare in tutti i cazzo di film americani dove serve una casa isolata. E il cast dell’intero film (almeno non hanno buttato via soldi) è composto da cinque attori, regista compreso, tanto per risparmiare anche sulle comparse, il quale in un attimo di autocoscienza ha deciso di impersonare l’unico criminale del film.

Persino il cane fa la parte sia del cane maschio che di quello femmina, e per risolvere il casino delle scene insieme per le quali sarebbero serviti investimenti in effetti speciali fanno morire il cane maschio nella prima mezz’ora e solo dopo la sua morte fanno vedere il cane femmina rimasta viva che guarda caso è identico.

Ma certo è una coincidenza, del resto il film parla di questo.

Dell’unica donna del film se ne vede solo metà, quella tra l’altro meno interessante, sufficiente per farle dire nell’ultimo minuto il significato del film, così scemo che andava spiegato perché davvero nessuno se lo sarebbe altrimenti immaginato.

La storia che spacciano come traccia base è quella delle premonizioni e delle coincidenze, ma in realtà è solo un perfetto meccanismo per creare l’alibi all’infinita sequenza di stronzate inspiegabili su cui si regge tutto quanto.

Per affrontarla usano il solito trito della sensibilità dei bambini.

Costretti dalla loro recente storia ad evitare di mostrare qualsiasi americano che vince qualsiasi guerra con un’arma qualsiasi, si sono dovuti sbattere non poco per riuscire a trovare un modo per far vincere la guerra dei mondi all’americanuzzo senza però fargli impugnare armi, ma contemporaneamente conservando l’orgoglio americano e l’esclusiva delle armi intelligenti.

La svolta è che l’americano batte l’alieno con… udite udite… una mazza da… TATAAAAA…. BASEBALL!!!!!

Guarda caso.

Le solite coincidenze.

Nemmeno il presidente pilota in “Indipendence day” era stato così banale.

La scelta nasconde dietro la stessa logica che avrebbe consentito loro di usare un hamburger, una bottiglia di coca cola, una foto del presidente.

Ci hanno aggiunto anche l’uso dell’acqua, come dire che l’america per vincere usa solo prodotti della natura, in culo a chi pensa che loro sono cattivi e brutti e velenosi.

Del resto, si sa da sempre che l’acqua americana è la meno potabile del mondo, quindi non viene poi così difficile credere che potrebbe essere tranquillamente usata come arma batteriologica di difesa.

Per non perdersi poi l’ennesima occasione per sfruttare l’ennesimo film come canale di propaganda politica, si sono inventati la chicca secondo la quale l’alieno per fare la sua battaglia al mondo usa guarda caso (coincidenze) un gas chimico.

Ma questo si nota solo se pensi che gli americani usino i loro film per fare propaganda.

Se non lo pensi puoi spiegartelo con il fatto che se avessero usato i laser, per batterli, anche gli americani avrebbero dovuto usare armi moderne.

E loro, si sa, non ne hanno nemmeno, anzi, ce l’hanno con chi le tiene.

Il senso del film è che dio esiste e salva il mondo attraverso l’amore.

Dei segni nemmeno l’ombra.

Non andate a vederlo.

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