Pretty Broono
Qualche mese fa ho deciso che quest’anno l’avrei dedicato a spostarmi definitivamente nel mondo del video.
L’acquisto del computer per poter imparare le cose che vorrei fare senza problemi di tempo ne è stata la prima mossa.
L’anno, come intervallo di tempo, l’ho preso in considerazione sapendo che non essendo io “nato imparato”, per diventare quello che vorrei diventare mi servirà imparare ancora parecchio, e per farlo, non mi basterà qualche oretta sui manuali.
Era un po’ che vivevo di rendita, professionalmente parlando.
Ho imparato cose che mi avrebbero consentito di sedermi e finalmente prendermi quello che avevo raggiunto, e parlo di cose che per molti sono già un punto d’arrivo invidiabile, economicamente e professionalmente parlando.
Ma si sarebbe trattato di fermarsi.
E il rischio (già avvistato) sarebbe stata la noia.
Così ho deciso di spostarmi in un settore che sono certo mi divertirà un sacco, per entrare nel quale però mi serve imparare ancora un bel po’ di cose.
Più o meno è così che ho imparato a fare quello che faccio, per rispondere alla domanda di ieri, vedendo che c’è sempre qualcosa di più divertente da fare e cercando di riuscire a farlo.
Quasi tutto quello che ho, dipende dalla fatica che negli anni ho fatto per ottenerlo, ma sarei un ingrato se negassi che molto dipende anche dalla fortuna che mi ha fatto trovare sempre nel posto giusto al momento giusto.
Il valore personale, rispetto ad altre persone, è semplicemente nell’abilità che sono stato capace di impiegare per sfruttare occasioni che la fortuna mi ha fatto avere.
È una specie di scambio di energie positive.
Quando decido di fare qualcosa, in un modo o nell’altro, le coincidenze e il caso fanno sempre in modo che mi venga data la possibilità di farlo.
Non è tutto merito mio, un po’ è anche fortuna.
E aiuto di tante persone che il “caso” ha deciso di farmi conoscere lungo il cammino che mi hanno insegnato con pazienza alle quali dirò sempre grazie.
Uh…. Stasera bagno di umiltà!!!!
Avrò esagerato nell’ultimo post?
Quest’anno ho deciso che mi sarei spostato nel mondo del video, e da quando l’ho deciso, è stato un susseguirsi di occasioni, persone, contatti, offerte e richieste, incontri, situazioni.
È un mese e più che non faccio altro che ricevere richieste per video, e tra l’altro tutti progetti più belli di quelli fatti fino ad oggi.
Tutto senza aver detto a nessuno, se non ai miei amici, quali erano i miei programmi.
Quindi è di nuovo “il caso”.
Si è rimesso tutto in moto come sempre.
Vuol dire che ho fatto la scelta giusta e che la strada è aperta.
Ormai lo prendo come un messaggio con questo significato.
Se fosse diverso, il caso mi avrebbe messo di fronte solo difficoltà e ostacoli.
Vorrei entrare nel mondo del video.
A Milano c’è una delle case di produzione video più grandi d’Italia, se non d’Europa.
Fanno cinema, loro.
E non nel senso plateale che dico sempre io, no, loro fanno proprio cinema nel senso che fanno film per il cinema.
Sto facendo un lavoro per una delle solite agenzie, non per loro.
Ma essendo legati a loro in maniera “finanziaria”, è capitato che io e la persona che mi ha chiamato, oggi siamo stati a lavorare nei loro studi.
Ci serviva solo una macchina su cui lavorare, non le loro persone.
E infatti oggi eravamo solo io e lei, essendo domenica, in questo posto pazzesco, gigante, pieno di computer per effetti speciali che hanno solo loro e gli americani, macchine da presa di quelle che usano la pellicola, c’erano pellicole dappertutto, bellissime, in stanze buie perché domenicali.
Il caso oggi mi ha portato dentro quel posto, e mentre ci passeggiavo da solo dentro ridevo, perché mi rendevo conto che sta succedendo di nuovo.
Non è facile entrare in posti come quello, troppi soldi in ballo, troppi squali in giro, troppe competenze necessarie, troppa concorrenza, troppe persone pronte a qualsiasi cosa pur di entrare in un posto così.
Oggi il caso ha fatto in modo che io ci entrassi solo come “occupante di spazio”.
Quindi non ho rotto le palle a nessuno, perché nessuno c’era.
La persona che mi ha dato il lavoro (anche lei esterna) mi ha detto che domani saremo di nuovo li, e che domani mi dovrò dedicare alle pubbliche relazioni, perché lei settimana scorsa ha detto loro che lunedì avrebbero conosciuto uno dei più bravi che lei conosce.
Dopo la mia prima risposta “Oh cazzo, ora sarò costretto a fingere di esserlo!!!” lei mi ha guardato e mi ha detto “Se sarai furbo, qui hai solo da prenderti quello che vuoi. Hanno macchine e competenze che in Italia è difficile avere a disposizione”.
Stasera sono umile, perché è un campo dove vorrei entrare, e non dove già sono.
Stasera sono umile soprattutto perché domani avrò di fronte gente che a me nemmeno mi vede.
Io faccio piccoli video, loro fanno cinema da effetti speciali.
Stasera sono umile perché domani non potrò prendere in giro nessuno, perché quella è gente che con una sola domanda fatta bene, capisce se ha di fronte uno stupido o uno con cui lavorare, e io sono certo che alla maggior parte delle domande che mi potranno fare, io non ho risposte competenti.
Stasera sono umile perché vorrei diventare bravo a fare video, e il caso domani ha deciso di nuovo di mettermi in uno dei posti più giusti nel momento più giusto.
E domani non ci sono palle che tengano.
Potrò solo vendere la mia umiltà.
Se solo sapeste quanto sono sincero in questo momento.
Io, che tanto infastidisco con i miei giochi da superman, persino gli amici a me vicino che mi conoscono.
Fino ad oggi avevo solo deciso di imparare a fare video in un annetto, con annessa pazienza.
Oggi pomeriggio mi è stato detto che domani è probabile che sarà uno di quei bivi che capitano a distanza di diversi anni uno dall’altro.
Cazzo, per notizie e incontri del genere bisognerebbe avere a disposizione giorni di riflessione e preparazione, e io invece l’ho scoperto improvvisamente poche ore fa.
E io, a differenza di quello che tutti pensano di me, in questi momenti, puntuali e periodici, sono una delle persone più umili che esistano.
Da quello che dirò e farò domani, forse dipenderà la strada che ho deciso di prendere.
Domani avrò di fronte il cinema, e a loro sono stato presentato come uno bravo.
La fatica per impressionarli positivamente sarà doppia, e i rischi di conseguenza.
Non ero preparato a questo bivio così presto.
Potrò solo offrire fierezza e orgoglio, il resto sarà tutto da imparare.
E a fare superman sono capace quando si tratta di quello che so fare, mentre domani sarò in quello che vorrei imparare a fare.
Cazzo, non pensavo così presto.
Domani avrò di fronte gente che ne sa davvero.
Gente che mi serve per andare dove voglio andare.
Avrò un solo giorno a disposizione, forse il tempo di una stretta di mano e uno scambio di battute.
E in un momento per me di raro disorientamento e insicurezza mi sto scoprendo da ore impegnato a decidere quale camicia stirarmi.
Sapendo che è uno di quei posti dove magari non avranno nemmeno il tempo di parlarmi, e che quindi è tutta attesa inutile.
Mi sento come uno alla vigilia di un appuntamento con una ragazza bellissima.
Sono molto più umano e semplice di quanto mi piace apparire qui.
E so bene che il “mio” caso mi ha sempre offerto occasioni speciali e preziose, ma mai più di una volta.
Domani non potrò vendere fumo, ne competenze a loro utili.
Domani dovrò solo fare di tutto per far entrare il mio numero di telefono nella loro rubrica, non dimostrare chissà cosa, tanto non ne avrò il tempo.
E le parole con cui sono stato loro raccontato hanno già scritto il mio numero di telefono per metà.
Domani dovrò fare di tutto per riuscire a scrivere le cifre che mancano.
Domani dovrò semplicemente vestirmi da umile puttana.
Come Julia Roberts per comprarsi il ranch dei suoi sogni.
Non sarà facile eccitarli.
Ma so di essere capace di farlo.
Spero solo di avere la possibilità.
Spero solo che non sia una semplice giornata qualsiasi.
Spero solo che mi vedano e si avvicinino un momento.
Mi basta un momento.
Ora vado a stirare tutte le camice che ho.
Domani mattina so che le proverò tutte
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