Quello che vedo, per me, da sempre, esiste
Dunque, si tratterebbe di questo.
Sempre per quella famosa regolina secondo la quale quando guardo una cosa cerco di vederci sempre se c’è dell’altro, una sera, mentre stavo lavorando alla traccia audio di un video che sto facendo a casa come regalo per una persona speciale, mi accorsi che la regola che mi ha portato a vedere un pezzo degli scacchi nei link qui a sinistra, mi stava facendo vedere di nuovo una cosa diversa.
L’immagine che avevo davanti è questa.
La conosceranno in tanti, chiunque abbia usato almeno una volta un programma audio, se l’è trovata davanti.
Sono le due tracce audio (left e right) di un file wav.
Per spiegare la mia ideuzza non serve sapere di che musica siano, vale qualsiasi musica, è proprio questo il bello.
Per chi non avesse dimestichezza con quell’immagine, la spiego velocemente.
Per poter lavorare i file audio, il computer li traduce graficamente in un onda, esattamente come si propaga il suono nell’aria.
Il silenzio viene rappresentato dall’assenza di onda, i bassi da curve contenute, gli acuti da picchi.
Il funzionamento non è altro che quello dell’elettrocardiogramma.
Qualsiasi suono registrato in un computer, genera un’onda, sia esso una voce, una musica, un effetto sonoro.
Programmi che si occupano di leggere, modificare, tagliare e incollare quelle due onde blu ce ne sono a decine.
Non ce n’è però nemmeno uno che si occupa di leggere quella bianca in mezzo.
(e così mi sono giocato l’effetto sorpresa!!!!)
Perché non esistono programmi che leggono quella bianca?
Perché non esiste.
Ecco perché è la musica degli angeli.
La puoi vedere se usi gli occhi in maniera diversa da quella a cui sei abituato.
Ma essendo di musica che si parla, l’illusione non può fermarsi all’ottica, e per dei limiti naturali il nostro orecchio ha bisogno di uno strumento che glie la faccia ascoltare.
Il concetto dei due volti di profilo contrapposti che possono essere visti anche come un vaso in mezzo.
Quella la conosceranno tutti, credo.
Solo che quel gioco, essendo un’illusione ottica, ha solo bisogno di essere guardato per essere capito, e quindi non servono programmi (occhiali) apposta.
La musica viene solo convertita graficamente in un’onda, per poter essere lavorata, ma rimane un suono che dev’essere ascoltato, non guardato, infatti chi guarda quelle due onde blu non riesce a capire di che musica si tratti (per intenderci, guarda caso, è “I can dream” degli Skunk Anansie) ma ha bisogno di un programma che si occupi di leggerle e ritradurle di nuovo in suono.
Il programma che vorrei realizzare io è un programma che si prende la briga di fare quello che fanno gli occhi con le illusioni ottiche.
Vorrei un programma che prenda le due tracce audio di qualsiasi canzone io desideri, e fin qui non farebbe altro che fare quello che fanno tutti i programmi audio, e faccia una cosa che nessun altro programma è in grado di fare, e cioè ne guardi lo spazio bianco in mezzo che creano, ci disegni in mezzo un’onda che ne segue i profili ottenendo quindi un’onda speculare ma altrettanto ritmica e melodiosa, e me la faccia ascoltare.
Chi sta pensando che sarebbe solo rumore, immagini i picchi di un piatto di batteria.
Regolari in altezza e intervallo di tempo tra uno e l’altro.
L’onda che verrebbe disegnata (essendo il suo contrario speculare) avrebbe gli stessi intervalli di tempo tra un picco e l’altro, facendo però corrispondere al picco originale del piatto un silenzio, e ai silenzi originali della canzone un picco di… non so che.
Ma sarebbero lo stesso regolari, e quindi sarebbe lo stesso musica. (spiegato ovviamente un pochino ridotto).
Regola che ovviamente non vale solo per il ritmo, ma per tutti i suoni della canzone che ho scelto di ascoltare.
Ecco perché è musica nascosta, perché fisicamente non esiste.
Non è stata pensata, né scritta, ne registrata, mai, se ne ignora persino (ovviamente) l’esistenza.
Ma se quando traduco visivamente una musica in un’onda i miei occhi ne vedono anche un’altra, allora vorrei riuscire anche a sentirla.
Utilità della cosa?
Assolutamente nessuna, come la metà delle mie idee, ma chi se ne frega.
Quel programma sarebbe una cosa sulla quale si passerebbero le ore.
Ogni musica, ogni suono, ogni canzone, ogni voce, genera un’onda, e quel programma mi farebbe sentire anche quella che non sa di aver generato.
Pensa cosa sarebbe inserire un pezzo dei Queen e ascoltare cosa involontariamente hanno scritto nascosto in “Friends will be friends”, o ascoltare la canzone nascosta dentro una canzone dei Beatles, chissà cosa c’è nascosta dentro “Redemption Song” di Bob Marley, e cosa c’è dentro “L’uomo in frak” di Modugno, cosa suona in mezzo mentre ascolto “Strade” dei Subsonica.
Illimitato.
Ogni suono stereo ne nasconde uno in mezzo che lo stesso autore nemmeno immagina di aver scritto o suonato.
Uno sfizio, nulla di più.
Dopo la lunga spiegazione riguardate l’immagine in alto.
Non vi viene la curiosità adesso di sapere come suona la traccia bianca in mezzo?
Se vi dicessi che esiste un programma che ve la fa sentire adesso, non lo vorreste?
Non voglio rivoluzionare la musica, né rivelare chissà quale segreto.
Semplicemente ascoltare la musica nascosta.
La musica che alcuni da anni inseguono e chiamano la musica degli angeli.
Il trucco è quello.
Non esiste fisicamente.
Ma a saper guardare c’è.
Il furto di quest’idea è chiaramente una cosa che metto in preventivo scrivendola qui, ma il mio obiettivo è quello di riuscire un giorno ad ascoltarla, quindi mi basta sapere che si può fare.
Se qualcuno ci fa soldi, se li tenga pure, se gli va di dire che è un’idea mia sarò felice, se no lo sarò solo per il fatto che la potrò ascoltare.
Anche per questo uso la mia regola.
E alla certezza che il mondo è pieno di gente che ruba, dopo averlo guardato a lungo, aggiungo la scoperta che a saperlo guardare bene ci si vede nascosta un sacco di gente che regala.
Quelli bianchi in mezzo a quelli blu.
Cromatica sottile metafora.
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