20 settembre 2013

Dispaccio dal fronte n. 7 - Meno tre all'alba

Soldato Bruno operativo Signore.

Signore, oggi abbiamo portato a casa un'altra di quelle occasioni in cui alla fine tutti sudati, stremati, stanchi, tesi come corde di violino e in trance agonistico da adrenalina pura, ci stringiamo tutti la mano e ci diciamo grazie tra noi.
Perché siamo tutti bravi, tutti dal primo all'ultimo e non potremmo essere così bravi se ciascuno di noi non facesse al meglio il proprio pezzettino.
Alla fine sono persone emozionate che ti vengono incontro per ringraziarti a farti capire che siamo bravi.
Persone che vengono in regia per stringerci le mani, il cliente per abbracciarti forte come fossi il loro migliore amico e in quel momento lo sei perché tutto è stato perfetto e ci sono lavori e quindi famiglie e quindi regali di natale ai figli che dipendono dal tuo fare al meglio questa roba qui perché se sbagliamo noi pagano (anche) loro, persone che uscendo dal teatro guardano la maglietta Staff e leggi nei loro occhi l'idea che quello che hanno visto l'ha fatto chi indossa quella maglietta, non importa chi sia, se sia un macchinista, un luciaio, un fonico, un facchino, un regista, non conta, nessuno deve sbagliare altrimenti tutti sbagliamo e noi non sbagliamo e quando va a un concerto, a uno spettacolo, a un evento di gioia ci faccia caso Signore, la maglietta Staff le richiama sempre qualcosa di poetico perché fa pensare che se tu da davanti hai vissuto tutto quello, chissà chi si vive anche il retro, anche il come, anche la bacchetta magica.
Signore, siamo grandi perché noi di mestiere emozioniamo persone, attiviamo le leve più belle, siamo bravi in misura proporzionale a quanto riusciamo ad intervenire sulle parti migliori del tempo delle persone e a quanto riusciamo a farlo senza far percepire la fatica che c'è dietro.
Perché lei non lo sa Signore, ma la cosa meno nota al mondo è quanto lavoro ci sia dietro una risata, un applauso, una lacrima di commozione, pensano tutti che basti dire la cosa giusta al momento giusto e invece no, non basta, dietro una frase giusta al momento giusto ci sono vent'anni di emozioni e decine di persone ognuna con un piccolo compito fondamentale perché quell'emozione di un secondo tocchi il punto massimo proprio in quell'esatto secondo.

Le racconterei tutta la giornata, Signore, le racconterei cosa significa l'sms a palco libero da parte di chi ti paga mandato un istante dopo lo spegnimento delle luci solo per dire "Questa volta, anche questa volta, oltre ogni aspettativa".
Si Signore, le racconterei le aspettative e quanto siamo grandi a superarle ogni volta.

Ma stanotte non le racconto nulla, Signore, perché oggi qui si è deciso che è giornata che merita un rispettoso silenzio e un pensiero a una persona che oggi passerà una giornata un po' difficile e al Soldato Bruno piace  farle sapere che le regala il dispaccio dal fronte numero 7 e il silenzio su tutta l'emozione di oggi.
Chè alla fine noi siamo pagati per far emozionare dei cazzo di maleducati, boriosi, classisti, la peggio feccia umana ma lo stesso lo facciamo come un chirurgo non si chiede chi sia la persona alla quale riattacca il cuore, ma là fuori le emozioni sono altro e se di felicità questo dispaccio deve parlare allora quella felicità non sia la mia ma quella di chi oggi mi dirà "E' andato tutto bene".

Meno tre all'alba.
Andrà tutto bene.

1 commento:

  1. Anonimo15:23

    Grazie, è andata come volevamo che andasse e anche perché, pur mettendomi su un palcoscenico cui non sono abituata, se non avessi tu quell'intuito che ti porta a capire le persone anche quando, come nel mio caso, non parlano perché convinte di non poter essere capite, mi sarei sentita un po' più sola in questi giorni.
    http://www.youtube.com/watch?v=_vWoh9NjMyQ

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