bentornati
È tornato rillo. Finalmente.
Al quale chiedo scusa per il malinteso dell’aggiornamento del clone, ma non avevo capito che andava aggiornato manualmente. Questo mi conferma ancora di più che lo devo ringraziare, poiché significa che aveva davvero deciso di darmi voce anche mettendoci un po’ di lavoro quotidiano dietro. E questo per me significa tanto. Non avevo capito che avrei dovuto avvisarlo perché credevo fosse reso automatico da non so quale riga di comando in html, ma soprattutto perché questa autonomia di replica mi era stata quasi confermata dall’automatismo dei comment. Mi devo scusare perché sembra quasi che io non abbia apprezzato, mentre semplicemente non avevo capito. Se avessi capito forse non avrei accettato, perché avvisarlo ogni volta che avevo postato mi sarebbe sembrato irrispettoso o comunque come se lo avessi considerato al servizio dei miei giochi autocelebrativi, che sanno essere giochi solo finchè rimangono spontanei tanto per chi legge quanto per chi scrive. Mai avrei potuto comunicare che bisognava aggiornare perché ero riuscito ad essere più saggio di così senza pensare che forse stavo esagerando. Devo chiedere scusa per non essermi comportato come avrei dovuto o semplicemente per aver pensato che il mio clone era, in quanto clone, un essere che sapeva parlare da solo, ma in tutto questo mai ho pensato di non dover ringraziare o apprezzare o giocare. Devo ringraziarlo perché dirottando su di me i suoi ospiti, è come se avesse detto loro “State pure, siete in buone mani”. E questo per me significa tanto. Ma dopo aver dichiarato le mie mancanze devo purtroppo segnalargli la sua che forse spiega anche il malinteso. Se è vero che non l’ho avvisato ogni volta che postavo, è altrettanto vero che lui non ha avvisato me quando aveva deciso di tornare. E questo significa due cose, o parlo del mio egocentrismo misto a narcisismo in maniera così veritiera che ormai si pensa che se vengo clonato io mi vado a leggere su entrambi i blog, oppure non ha capito quanto io ci tenessi a riavere quei racconti per i quali ho pensato che a volte quando in rete si incontra un uomo è una fortuna, non un malinteso E quindi siamo pari. Ora devo solo trovare anch’io quella donna che non immagino possa essere lei per tutta la vita, farci due figli anch’io, scoprirli, devo imparare ad amarli e devo arrivare a considerare la sera come il momento in cui finalmente mi dico “Guarda quante cose belle mi hanno dato oggi i miei tre tesori” e devo arrivare a dire anch’io alla fine di ogni mia giornata che il giorno più orgoglioso della mia vita pensavo fosse stato ieri. E a quel punto anch’io potrò ricambiare l’ospitalità, scrivendo sul mio blog “Rillo’s Clone” smettendo di parlare di me e regalandogli il mio spazio. Ma potrò farlo solo quando avrò qualcuno di cui parlare che per me è più grande e bello di me. Tipo un figlio che mi fa giocare. Tipo una famiglia tutta mia. A sentire rillo. Grazie. Intendevo proprio quei racconti lì. Bentornato. A te e famiglia. Anzi, bentornati.
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