26 marzo 2002

geneticamente modificati





stasera aperitivo con mio fratello. si parlava di lavoro, di conquiste e di sfide. si parlava di sogni e di desideri e di tentativi. si parlava di compromessi e si parlava rischi. si parlava di trattative e si parlava di azzardi. e si parlava di come, per vivere felici, bisogna anche cercare di fare un lavoro che si ama e che da soddisfazioni personali.

e alla fine del discorso ha concluso così:

...

"Non bisogna lavorare pensando che lo si deve fare per mangiare.

Ci sarà sempre qualcuno disposto ad offrirti un piatto di pasta.

E' per avere un vodka tonic che te lo dovrai sempre pagare".

...

Una perla.

...

La capacità di dire delle cose importanti vestendole da puttanate ce l'abbiamo proprio nel dna io e lui.

E ascoltandolo, spesso, capisco davvero cosa vuol dire vivere pensando che il bicchiere è sempre mezzo pieno.

E forse amare qualcuno a volte vuol dire anche stare accanto in silenzio, senza mai smettere di essere attenti ma in silenzio, e nel silenzio, aspettare fiduciosi, incaricandosi soltanto di fare di tutto per fare in modo che quel bicchiere sia sempre mezzo pieno.

E se serve che sia di vodka, che vodka sia.

Il problema non è mai quello.

O comunque non è il più importante.

...

e chi non sa di chi parlo non se ne faccia un'idea. Sarebbe sbagliata.

e chi non sa di cosa parlo, si fidi.

in fondo, nel nostro piccolo, siamo una famiglia di ippopotami.

tra i migliori, oltretutto.

ne possediamo il dna, dentro, e l'eleganza fuori.

grazie a mamma ippopotama.

la migliore istruttrice di eleganza che ci potesse capitare.

Il resto è solo banalissimo fango.



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