14 aprile 2010

E no

E no non è una lettera personale di un amico all'ennesimo amico al quale chiede l'ennesimo favore personale frutto dei personali rapporti di amicizia che per l'ennesima volta diventerà panno di daino per lucidare il busto che prontamente la teca di famiglia mostrerà a vicenda conclusa conclusa naturalmente grazie alla grande stima che all'estero hanno per il paese ma perché è lui il paese e l'amicizia e la lettera personale e ora gli scrivo io, non vi preoccupate, io fare, io dire, io lettera, io baciare, quanti glie ne chiedo liberi, uno? quanti ne volete? Due? Tre? Pezzenti, ditemi, ché se non ci penso io che scrivo e che chiedo e che ottengo perché amico di amici, qui non si muove foglia nel mondo, io risolto guerra fredda, io ridotto arsenali nucleari, io portato pace in Georgia, io mano che deviò mira di Agca, ditemi che io scrivo, io fare, io amico, loro fare se io chiede, io Berlusconi, lucidatemi busto bronzeo, salvo persino Gino Strada perché io amore voi invidia e odio talebano.
Questo, il mondo che ci diranno.

E no, è Gino Strada e i tre arrestati che se saltassi su una mina insieme all'amico Karzai all'amico Frattini e all'amico La Russa nello stesso istante in cui gli avete dato dei terroristi, vi sdraierebbero su un lettino e vi salverebbero la vita lo stesso, a tutti e quattro, a mani nude.
Questo, il mondo reale.

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