27 aprile 2010

Soviet

La trasformazione dello stato in azienda è ormai interiorizzata dalla nazione stessa, che ne ha fatto sistema.
Da lì in poi, il completo disinteresse rispetto a quelli che una volta erano accordi tra governi resi pubblici anche nei loro dettagli, in quanto scelte che coinvolgevano la vita di tutti i suoi cittadini, e che oggi sono gestiti e accolti come qualsiasi accordo societario di esclusivo interesse dei vertici della società interessata.

Così abbiamo un premier che sale su un aereo e va dal dittatore libico, nonché naturalmente suo amico personale come ogni dittatore al momento rimasto su piazza.
La notizia è che ci firma accordi.
La seconda notizia è che risale sull'aereo, ritorna a casa, gli effetti degli accordi partono, senza che nessuno senta il bisogno di chiedere cosa ci fosse scritto, in quei fogli firmati.
La notizia è che è atterrato ha firmato è tornato a casa.
Cosa abbia firmato non interessa a nessuno, come se avesse firmato un accordo mediaset di esclusivo interesse dei suoi soci, i dettagli del quale non hanno nessun motivo di essere resi noti a chi socio non è.
I cittadini, come i dipendenti mediaset, hanno il solo compito di dirsi contenti.
Che lo siano o meno.
Di cosa non è dato loro sapere.
Lui dice Ringraziatemi e tutti ringraziano.
Per cosa non è dato sapere.

Oggi arriva Putin.
Nessun annuncio precedente, nessuna preparazione ufficiale, nessuna informazione preventiva sui perché.
Un giorno tra una fiction e la notizia della prova costume, al tg appare improvvisamente l'aereo di stato russo con davanti uno alto quanto i primi gradini della scaletta che attende che scenda l'altro alto uguale, baci, abbracci, amico mio.
Ringraziatemi.
Tutti ringraziano.
La notizia è che all'improvviso è arrivato Putin dal suo amico, hanno mangiato insieme, hanno firmato accordi sul nucleare.
Cosa contengano quegli accordi non è dato sapere, nessuno chiede, roba che non riguarda la nazione ma la sua azienda.
Lui dice che è anche roba dei settori metalmeccanico, chimico, dell'aviazione e dello spazio.
Lamadonna.
L'alberghiero no?
Anche la scuola la vedrei bene.
Non vorrei restasse qualcosa fuori, insomma.
Dice che lui ne sa.
In Sardegna ricordano bene cosa succede quando l'amico uno dice che l'amico due si occuperà del chimico.
Ci hanno eletto un governatore, su tanta maestria.
Il giorno dopo la fabbrica è stata spenta.

La notizia è che è arrivato, sceso aereo, firmato accordo, cantiere entro tre anni, risalito aereo, forse in mezzo qualche pompino, torna presto amico mio.

In mezzo una nazione che ringrazia a comando e non sente nemmeno più il bisogno di sapere cosa ci sia scritto, dentro accordi firmati tra amici in visite improvvise di due giorni, che una volta erano accordi tra governi di nazioni abitate da cittadini e che oggi sono consigli di amministrazione a porte chiuse tra un brunch e un lunch nei quali sono ammesse le telecamere per mostrare quanto apprezzino la bottarga i nostri amici russi.
Accordi che toccano nucleare metalmeccanico siderurgico chimico aereo aereospaziale, manca la raccolta differenziata e poi c'è tutto il cuore industriale di un paese.
Così, firmato su fogli che nessuno legge, nessuno chiede, nessuno vuole conoscere.
Dice ringraziate e tutti ringraziano.
Come Agnelli ai suoi operai.
Prima che morisse.
La Fiat in Italia, dico.

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