20 agosto 2002

bricolage – seconda puntata





Per scontati ritardi, oggi non ho iniziato a lavorare, ma tanto si sapeva, infatti ho chiamato direttamente dopo pranzo per dire “Non è arrivato niente ancora, vero?” per sentirmi rispondere “no, ancora no, vieni domani”.

E quindi un giorno in più per il mio elenco.

E via a comprare fiori e aromi e a scrivermi i prezzi del legno che mi serve per fare il mio mobile con in mano il precisissimo elenco dei pezzi che mi servono con relative misure come da progetto, giusto per capire quale dei due mi costa meno fare.

Perché ne ho progettati due, ovviamente.

Il primo, bello bello, con tutti i sostegni al loro posto, un numero di viti sufficiente per poter parcheggiare la macchina su ognuno degli scaffali, la sua bella copertura in stoffa cucita, con ante di stoffa verticali tenute chiuse dal peso dei legnetti appesi ad ogni “anta” a fare anche da maniglie e le sue belle quattro ruotine per poterlo levare dalle palle quelle due volte all’anno che si lavano i pavimenti.

Dopodiché a progetto finito ho fatto l’elenco dei pezzi necessari, la misura, lo spessore, il numero delle viti divise in tre misure diverse per i diversi punti di sostegno.

E così ho scoperto che solo comprando il legno per lo scheletro avrei già speso la metà del mobile che vendono già fatto.

Allora il secondo progetto.

Nella cartella sul computer il file, giusto per capire con che spirito mi accingevo a modificare l’idea originale, è ovviamente quello là al secondo posto,







e dalla minor quantità di nero all’interno del disegno si può capire quanto legno ho levato avevo levato.

Oggi quindi sono andato a fare un calcolo del costo dei pezzi per (chiaramente) la seconda rivista economica versione.

Solo di legna spendo quasi 60 euro.

Viti, sostegni, e copertura varia a parte.

Di ruote ovviamente nemmeno se ne parla.

Solo lo scheletro.

Ora, per logica avrei dovuto pensare “Ehi! ;a allora quello già fatto non costa poi così tanto se costa solo 10 euro in più”.

E invece mi sono reso conto che il legno da noi costa veramente uno sproposito anche se è della più bassa qualità.

Ma si può far pagare 4 euro un’asse di compensato, nemmeno legno, grande meno di un decimo di quanto ne serve per fare un bellissimo mobile portascope?

Cazzo!

Niente mobile!

Per superare la amarissima delusione mi son comprato una pianta di rosmarino e una di salvia.

E 20 litri di terra che la vendono a litri chissà poi perché.

E stasera mentre mangiavo, notavo che sotto le famose finestre pulite, quell’ammasso di scope mocio e palette varie in fondo poi così male non ci stà.

Ha assunto un chè di artistico, quasi.

Uno scorcio che intitolerei “Vetro pulito ma non esageriamo”

Un’opera d’arte che merita di essere lasciata così com’è, meno male che me ne sono accorto prima di fare il danno.

Anzi, ora che ci penso potrei progettare una bacheca formato quarto di cucina per contenere tutto ‘sto popò d’arte.

Sissì, ora progetto.

C’ho il piccì nuovo e ora posso progettare tutto quello che mi va.

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