12 agosto 2002

Com’è umano leeeeii…..





E ancora, è nuova di oggi.

Autovelox anche in città, limite 56 km orari, a 57 la macchina ti fotografa.

Al tg5 dimostrano che la media è una foto quindi una multa quindi 60 euro ogni 40 secondi.

Le nuove regole della strada abbassano il tasso alcolico da 0.8 a 0.5, significa che una birra piccola, se bevuta qualche ora prima dell’eventuale controllo può significare il ritiro della patente.

A Milano i controlli dei vigili sono ormai diventati quasi dei check point di confine.

In alcuni punti ci sono anche due macchine ferme con 5 vigili che fermano macchine a sciami, e non c’è turno che non si trasformi in una multa. Per tutto. A me le luci, a te le cinture, a lui la linea bianca come se fosse quella dei box della formula uno che se la calpesti anche per un centimetro, per regolamento sei da punire e spietati lo fanno. E le luci di giorno, e dove vai e da dove arrivi e chi è quello in macchina con te, e gli ecoincentivi così compri macchine a norma con tutto, e l’italico nano che bello bello (si fa per dire) in tivù ti dice “Ci dobbiamo pensare noi” e cazzo se lo stanno facendo, e l’impressione solo mia che i vigili abbiano smesso di avere quella caratteristica umana che gli consentiva di capire in maniera un pochino elastica che a volte anche se il regolamento dice il contrario puoi anche essere perdonato.

E mi sono chiesto perché.

E mi sono chiesto cosa ci sia dietro questo accanimento.

E mi sono chiesto come sia possibile che ci sia una così grande disparità tra l’infrazione e la relativa cifra da pagare.

I famosi 60 euro a luce che io avrò certamente torto, perché è giusto che le luci funzionino, mica lo nego.

Quello che mi sembra disumano è che qualcuno abbia scritto una regola che se applicata in maniera fiscale ti porta a dover pagare multe a tre zeri (il vigile scherzava ma sapeva certamente fare i conti) superiori allo stesso valore della macchina.

Fino a due mesi di carcere per una birra piccola.

E se becchi il vigile che applica il regolamento te li può anche dare.

E mi sono chiesto il perché.

Cioè, in realtà lo so, c’è il disperato bisogno di incassare soldi da una miniera pressoché inesauribile quale è l’automobilista italiano, cresciuto ed educato all’insegna della trasgressione che quando è piccola può essere perdonata, al quale improvvisamente viene comunicato che la quasi totalità dei suoi comportamenti da oggi in poi sarà un bel bollettino da decine di euro dati con una rigidità tale da impedirti anche se sei uno disposto ad imparare a rispettare le regole, di avere il tempo fisiologico di farle diventare tutte automatiche.

Da un giorno all’altro svizzeri.

E non scappi, qualcosa ti dimenticherai o farai in maniera non corretta.

E non potrai dire nulla, perché la legge parla chiaro.

E mi sono detto che il motivo deve esserci, se tutti i vigili improvvisamente hanno deciso di non avere più un lato umano, se i posti di blocco ormai sono numerosi quanto i semafori, ci deve essere un motivo preciso, un ordine dall’alto.

Perché è esageratamente evidente e radicale il cambiamento.

E dato che ogni volta che mi faccio una domanda, non sto buono finché non ho una risposta, l’altro giorno ho fermato IO un vigile e dopo averlo messo di fronte al banale ragionamento gli ho chiesto di spiegarmi se (e in quel caso perché) sbaglio.

Il responso? Terrificante. Peggio di quanto avessi raffigurato anch’io che verso l’uso del potere statale sono già decisamente critico.

Non solo mi ha confermato che l’accanimento c’è e che è assolutamente vero che l’elasticità umana con la quale fino a ieri anche lui lavorava, oggi è disintegrata, ma me ne ha anche spiegato i motivi, confermandomi che, come io stesso gli spiegai alla fine del ragionamento, un cambiamento così totale e radicale in TUTTI i vigili non poteva che essere una disposizione arrivata dall’alto.

Ma il peggio doveva ancora venire, perché è se io ho pensato che dietro a tutto questo c’è la precisa volontà di riempire le casse, non immaginavo davvero quanto in basso fossero scesi nel trasformare in meccanismo questa volontà.

In pratica mi ha spiegato che oggi i vigili urbani di Milano non solo devono applicare delle regole che di umano hanno davvero ben poco e quindi è inutile essere umani, ma la cosa davvero terribile è il nuovo sistema che insieme a queste nuove regole gli è stato imposto per la gestione delle carriere.

Il sistema dei venditori, quello dei target, quello dei punteggi.

Più vendi e più guadagni, più vendi è più fai carriera, meno vendi e meno possibilità avrai di avanzare.

Così fino a ieri era per i venditori di auto, di frullatori, di preservativi, di libri.

Così è da oggi anche per i vigili.

Funziona così:

Ogni comando ha l’elenco dei vigili che appartengono al comando stesso, e questo elenco è in realtà una classifica.

Il sistema con il quale si sale o si scende di posizione è regolato dalle multe che riesci a fare. Alla fine della giornata (o del mese non ricordo) si contano le multe che ognuno ha fatto e in base a questo numero la tua posizione sale o scende. Dopodiché si controllano i nomi, e stabilendo un numero che è più o meno “i primi dieci” si stabilisce chi avrà accesso agli avanzamenti di carriera, che nei corpi militari più di ogni altro equivalgono a potere e denaro.

Questo fa si che (sue parole) se fino a ieri, anche se da regolamento rilevavi un’infrazione, potevi mediare facendo in modo che magari un’infrazione un po’ più grande venisse evitata, oggi ti ritrovi a considerare ogni “lasciamo correre” come una cosa che ti danneggia, perché ti fa scavalcare da 20enni spietati che essendo squali su quella tua elasticità giocheranno per avanzare di carriera a tuo discapito.

Ed ecco che ti ritrovi a non poterti più permettere quando vedi una macchina su un passo carraio di dire semplicemente al guidatore “La sposti e non lo faccia più” perché in quel modo ti sarai perso un’occasione per non essere spinto in fondo alla classifica.

Sembra tutto una cosa semplice, un irrigidimento un po’ fastidioso ma in fondo “commercialmente” accettato in tutti gli altri settori.

In realtà è una cosa gigante. È un cambiamento profondo del significato stesso di “controllo dell’ordine pubblico”.

Fino a ieri il vigile aveva un significato dissuasivo, con la sola presenza, ma capace di capire quando era il caso di procedere o meno, una funzione di controllo, di aiuto nel caso di traffico eccessivo, una persona il cui lavoro consisteva nella gestione del traffico e della parte motorizzata della città, e le infrazioni erano considerate l’episodio che intorno a tutto il resto potrebbero accadere, certo da sanzionare, ma non essendo l’infrazione il centro del loro lavoro, il comportamento adottato da ognuno di loro rispecchiava la capacità stessa che ognuno di loro aveva di fare il proprio lavoro. Come il salumiere, che ad alcuni clienti fa credito e ad altri no.

Oggi non più.

Oggi gli è stato detto che per ordini (parole sue) di chi sta in cima in cima in cima, non devono pensare più ad altro che a fare multe, perché se si distraggono e si perdono occasioni per farle, qualcuno li scavalcherà, e forse il prossimo natale, la pleistescion 2 a ginetto non glie la possono comprare, e magari quella promozione per ottenere la quale da anni si stanno comportando umanamente se la vedono soffiare da qualche bastardello appena arrivato ma più bravo a fare “punti”.

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Ah, ecco… mi sembrava strano.

Poi mi dicono che sono polemico.

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Grazie della risposta.

Invece che fermarsi a chiacchierare poteva chiedermi se avevo lo scontrino.

Occhio, che così a lungo andare ti fottono.

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Un vigile di 50 anni, con uno sguardo dispiaciuto negli occhi, che a 50 anni (parole sue) si ritrova a dover imparare un nuovo modo di lavorare, secondo il quale se sei umano ci perdi.

Un futuro perdente insomma.

Nell'ennesimo nuovo di zecca mare di squali.

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