18 agosto 2002

oggi scopo, e monto la donna





Domani si ricomincia a lavorare. Finite le …”vacanze”.

Un paio di settimane a casa dedicate alla sistemazione di un sacco di piccole cose che durante l’anno non si fanno mai, tantomeno durante il MIO anno.

In realtà non avevo troppe cose da fare, semplicemente volevo mettere la casa nelle condizioni ideali per ricominciare con la giusta veste.

Settembre sarà il primo compleanno della merda.

Un anno chiuso degnamente dall’incidente arrivato giusto giusto a fine Luglio, cosa che in realtà non è che mi tranquillizzi, perché mi rimane scoperto Agosto e i primi giorni di Settembre.

Ma io bravo bravo me ne sono stato a casa, così, per non fornire occasioni gratuite alla sfiga, che si è dimostrata già abbastanza brava a sfruttare quelle che fornivo involontariamente.

Una casa che per mesi è stata trascurata, lasciata libera di mostrare agli ospiti la assoluta mancanza di voglia di nascondere le tracce di un anno brutto senza altri termini.

Ci vuole piacere anche per curare le proprie cose, e io la parola “piacere” negli ultimi mesi l’ho pronunciata troppe poche volte per averne di scorta da dedicare ai pavimenti e alle finestre.

Ho sempre amato la mia casa e la veste che le ho dato negli anni, a testimonianza della mia serenità. Così come non ho avuto problemi ad abbandonarla nel momento in cui le energie si sono fatte scarse e di conseguenza la voglia di prendersi cura di quello che sta “fuori” ha lasciato spazio all’ottimizzazione delle energie per quello che andava messo in ordine dentro.

Mi conosco bene.

So che le cose le ho sempre fatte, ma solo se erano fatte volentieri, e per questo motivo le ho sempre fatte quando mi provocavano piacere.

Ho sempre amato gli ospiti e ho sempre amato far trovare loro una casa accogliente.

Quest’anno era inutile amare ospiti e camere, visto che era il padrone di casa a non essere più accogliente.

E quindi si fotta la casa e si ripulisca il padrone, prima. Quando il padrone sarà pulito la casa la metterà a posto lui come ha sempre fatto con piacere.

Non so quale sia il morde e quale sia la coda, ma so per certo che è stato così.

Mi conosco bene.

Conosco bene il piacere di stare da solo e di fare le cose per me e basta.

Avevo perso queste due cose qui.

Mi sono obbligato a stare da solo finché non fosse tornato il piacere di starci.

Ah… mesi.

Ma sono stato così tanto da solo che alla fine l’intelligenza mi ha convinto che tantovale pulirle le finestre tanto non hai un cazzo d’altro da fare.

Percorso già fatto ma mai completato.

Si sta bene a Milano quando se ne vanno tutti.

La città diventa vivibile solo durante questo periodo.

Niente traffico, ne rumore, nessuna coda al supermercato ne ore alla ricerca di un parcheggio.

In queste due settimane il mio quartiere sembrava un tranquillo paesino dove in strada incontri solo gente a passeggio, quando ne incontri ovviamente.

E io sembravo un tranquillo vecchietto di questo paese, che senza impegni ne scadenze si alzava la mattina, cosa che durante l’anno non mi sogno nemmeno di immaginare, caffè, una finestra lavata, una presa elettrica finalmente chiusa, per uscire soltanto per una birretta al bar e la carne per la sera dall’unico macellaio ladro aperto.

E così il giorno dopo, le zanzariere finalmente riparate, la solita birretta e la solita carne dal solito macellaio ladro aperto.

E poi ancora il giorno dopo, felice per l’effetto che le zanzariere finalmente riparate fanno, pronto a portare l’antenna centralizzata in cucina, poi birretta e ladro.

E giretto ogni due giorni con una lista della spesa fatta esclusivamente da viti, cavi, chiodi, birretta e bistecca così fotto il ladro e me la compro al super.

E mobili spostati e frigoriferi incassati e cappe pulite.

Bello. Bello. Bello.

Si sta bene anche da soli, non è il massimo per me, ma si deve imparare a star bene anche da soli.

Anche se si è certi che è un momento di passaggio e non certo il modo di vivere desiderato.

Ma non si può vivere una vita fatta di momenti belli con una donna intervallati da trascuratezza.

Qualcosa non va bene quando è così.

E io non so cos’era ma so che se ne esce da soli, se no è uguale.

Troppo incazzato quest’anno per avere voglia di lavare i vetri, figurati per occuparsi dei desideri di una donna.

Ora ho i vetri splendidi (si fa per dire ovviamente) e se una donna passerà di qua se ne accorgerà da sola e non avrà bisogno di chiedermi “Sei sereno?”

Tutto torna e ogni cosa se ha intorno il mondo giusto di cui ha bisogno arriva da sola.

Che sbattimento sarebbe stato convincere una donna che nonostante lo sguardo incazzato tu sei gentile, che nonostante lo sguardo triste tu sei forte, che nonostante i vetri sporchi tu sei pulito, che nonostante il frigo vuoto a te piace mangiare…

Che palle mi sarei dovuto fare?

Ci vuole il doppio delle energie in quei casi per ottenere comunque la metà dell’effetto.

Per fare finta poi e non poter essere magari più incazzato ogni volta che ne avevo bisogno.

Naaaa…

Mi conosco bene.

So quanto mi piace curarmi la casa tanto quanto so quanto mi piace curarmi la donna.

So quanto la cura della prima coincida sempre con l’arrivo della seconda.

E comunque sia, se dovesse tardare, io comunque adesso ho una casa in cui dopo mesi duri, sto bene anche da solo.

E mi sono fatto prendere la mano, e ho buttato roba inutile insieme a lettere d’amore, per la prima volta nella mia vita, io che conservo anche le cannucce di quella sera.

E non avendo soldi per comprarmi un portascope di merda che lo vendono a 80 euro (ma si può far pagare 80 euro un cazzo di portascope?) mi manca solo più quello per finire il giro di cose che mi sono promesso, ho deciso di costruirmelo che tanto è il mese del bricolage c’ho pure l’avvitatore elettrico adesso, e sto passando ore a disegnarmelo sul mio bel computer nuovo che ora ha la sua bella scrivania con i suoi bei cavi a posto e la sua bella presa a muro nuova di zecca tutta per lui e mi sto divertendo un sacco a progettarlo che dalle ore che gli sto dedicando sembra stia facendo una roba per la quale dovrò chiedere il condono mentre in realtà sono tre scaffali e quattro gambe.

E non sono solo perché a Milano sono rimasti quei due o tre amici giusti, e mi piace avere tempo da dedicarmi, e sono contento di aver dato ragione a quello che mi dicevo mesi fa.

E sono contento perché vuol dire che avevo ragione anche sul resto, sulla donna che mi manca, sugli amici che mi mancavano, sull’ordine e la pulizia che mi mancava, anche se da fuori ti guardano come una specie di casalinga isterica che all’opposto di com’era prima, adesso quando dice “scopo” intende proprio scopo per terra, che gli altri ci fanno le barzellette ma a volte serve anche essere così davvero in certi periodi della vita.

E adesso inizio in tutt’altro modo il nuovo anno.

Mi manca solo il mobile da costruire e poi ho fatto tutto quello che mi ero ripromesso.

La donna ora può anche suonare alla porta se vuole, ora sono di nuovo accogliente.

Se non suona nessuna non c’è problema.

Tanto il mobile me lo sto disegnando come mi piace, e già che ci sono, lo progetto a forma di donna, con un buco (limato per evitare eventuali schegge) in mezzo e mi scopo quello.

Tanto di fighe di legno ne ho amate diverse nella mia vita.

A questo punto tantovale montarle almeno come voglio io.

Con l’avvitatore elettrico.

.

La conclusione romantica era d'obbligo! AH!AH!AH!

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P.S. Questo mese sono riuscito anche a far rifiorire le rose e la pianta che miki diceva essere morta, quindi c'ho ragione io!

E ieri un amico che non mi veniva a trovare da mesi si è fermato a guardare la casa e senza che io dicessi nulla mi ha fatto i complimenti per la differenza che ha trovato rispetto all'ultima volta che era stato qui, e se se n'è accorto un uomo vuol dire che è davvero a posto e che c'ho di nuovo ragione io!

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P.P.S.S. Sono bellissimissimo.



cose ancora da fare



Montare braccio a muro per tv in cucina

Scaffale angolare in camera

Montare il mobile portadonna

Pulizia e rinnovo acquario dopo sterminio termico intera fauna. (il caldo mi ha bollito i pesci)

Rinvaso basilico in vasi esterni così magari cresce a sufficienza da potermi permettere un po' di tentativi per imparare a fare il pesto.

Acquisto nuovi fiori per bordo terrazzo.

Montaggio appendiabiti a muro (comprato tre anni fa e mai nemmeno tolto dalla confezione)

Lavori in bagno per riavere acqua fredda.

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