27 agosto 2002

davvero





C’è qualcuno che ha fatto del controllo uno stile di vita.

Rido.

Questo qualcuno parla parla e parla, e per questo motivo, solo per questo motivo, credeva di poter competere.

“Dai, vediamo se sei davvero”

C’è qualcuno che ha azzardato due ore, e l’ha fatto di notte perché “è mia”, blaterava.

Rido ancora.

Vieni cara, vieni, ho una sedia giusta giusta per artigli code dritte e frattaglie varie.

La riconosci facilmente, è sempre quella di fronte a me.

Sono in vetrina, abbastanza nudo, disponibile alle verifiche con una discreta dose di sicurezza.

Rido.

C’è qualcuno che ha voluto provare a tutti i costi quella sedia.

In piedi su me stesso spiegavo il concetto del bisogno, di vedermi il giorno dopo.

Rido ancora.

Come, vai già via? Proprio ora che, oh… scusa… inavvertitamente ti ho iniettato dipendenza.

Questo qualcuno ha voluto scommettere anche con il sole, sottovalutando il fatto che il mio palco si sarebbe visto anche meglio.

E adesso, rido, non ha più difese.

Le viene persino difficile distinguere.

Più che altro non sa più da che parte stava quando era forte.

Diciamo che l’unico motivo per cui adesso non è qui a offrirsi da perdente, è perché a questo punto, ha decisamente paura.

E oggi vaga in giro per il suo mondo, disorientata pure in quello, alla disperata ricerca di surrogati.

E io, nel frattempo, mi ribalto di risate.

AH!AH!AH!

Come AH!mmmmmmmore.

Anche tu, però… sottovalutare così i miei avvertimenti.

Ma secondo te, se non fossi davvero, riuscirei a scrivere tutte queste cazzate?

Ingenua giovincella presuntuosa e decisamente inesperta.

Ma con chi ti sei confrontata prima di me?

È stato così facile.

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