21 agosto 2002

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Dal TG5 di stasera:

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Serie A e B cominceranno il 15 settembre. Richiesto lo "stato di crisi" al governo

Dopo aver risolto i diversi urgenti problemi che gli disturbavano il sonno negli anni in cui non emetteva leggi, l’italico nano ha finalmente trovato il tempo di dedicarsi alla sua vera e unica passione, il calcio.

Dopo aver decuplicato grazie a comodi investimenti a breve termine la sua idea di calcio criptato per pochi intimi, per poter stravendere la baracca al riccone di turno arrivato da oltreoceano ignaro della italica truffa, proseguiva la sua scalata al comando della lega stile colonizzazione mettendo a sedere sul trono di lego il suo pelato nonché ben referenziato amico milanista.

La truffa poteva così passare alla fase due, il cui obiettivo sarebbe stato quello di dimezzare il valore della appena venduta baracca.

Succede così che con perfetta maestria lo scacchiere presenta uno scenario all’interno del quale al grido di “Non possiamo più permetterci 6 macchine” l’intero mondo di poveri senzatetto (dalla forma degli stadi) per bocca del presidente della lega per il solito puro caso secondo dell’italico nano nel regno di cui si tratta, si trova a chiedere all’amico e per il solito puro caso presidente di entrambe le parti coinvolte nel gioco, lo “stato di crisi” in culo al rispetto e al più basso concetto di dignità umana e buon gusto.

Tenendoci però a puntualizzare, in uno slancio di azzurra comicità, che non si stanno chiedendo soldi, quelli già li hanno, bensì agevolazioni fiscali per tutte quelle società, tra le quali per il solito puro caso c’è quella dell’italico nano, che oggi determinano il valore anche della suddetta baracca, che vivendo dei proventi di un mercato che sta per essere definito “in crisi” per legge, si ritroverà a valere meno di un quarto di quanto è stata pagata.

Il governo salverà il calcio facendo bella figura con gli italiani, il milanista salverà il calcio facendo fare bella figura ai milanisti veri amanti del calcio e tutti si faranno un sacco di risate aprendo un terzo polo paytv per rimandare il riccone oltreoceano con tanti saluti e un sacco di cambiali intestate per il solito puro caso all’italico nano.

Che per il solito puro caso si ritroverà suo solito malgrado ad aver approvato un decreto che gli farà pagare meno tasse.

Beh, certo, come direbbero i veri forzazzurristi, mica solo a lui.

Anche alla solita altra decina.

Inizio ad ammirarlo.

Quando non era nessuno e non aveva soldi per comprarsi i terreni con cui fare soldi, li comprava a 1 in quanto terreni non edificabili e poi chiedeva agli amici di decuplicarne il valore per rivenderli a 10 sbaragliando la concorrenza.

Ora che i soldi li ha vende le sue creazioni a dieci e poi chiede ai suoi amici di decimarne il valore per sbaragliare una concorrenza che si ritrova a valere 1.

Cazzo! Comprando e rivendendo sempre la stessa cosa alla stessa persona!

L’ABC della truffa!

C’è del genio in quell’uomo.

Per me andrebbe premiato.

Altro che nobel.

Merita un premio che porta il suo nome.

Il Nanel.

È per il bipolarismo esteso.

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Indagato l'equipaggio del peschereccio che ha portato in salvo i clandestini

Raccogliere i naufraghi non fa più parte degli obblighi di un comandante. Lo ha stabilito il pm di Modica Platania, indagando l’equipaggio che si è permesso di non far annegare 151 persone.

Per ribadire la fermezza e la rigidità del governo nei confronti dei traghettatori di scarti, un rappresentante ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Era una barca? Si. Erano clandestini? Si. Sono stati traghettati in Italia? Si.

Quindi è stata violata la nostra bella legge. E visto che in genere i comandanti di queste barche non ci fanno la cortesia di fermarsi a firmare autografi e farsi fare foto e se speriamo di prenderli noi ciccia,, se permettete ne approfitteremmo per prenderne almeno uno, cosicché le statistiche che determineranno il successo della nuova legge emanata tre o quattro traghetti fa, potranno stabilire in maniera inattaccabile che la nuova legge ha permesso in pochi giorni l’arresto del 30% dei comandanti delle navi della speranza. E i fatti ci cosano!”.

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Elicottero Usa sulla spiaggia di Barletta. Una commissione farà luce sulla vicenda

In preda a deliri da televisiva dipendenza, i rappresentanti dell’intero comune di Barletta insieme ai periti del nostro esercito hanno deciso di approfittare della location per vedere il loro beniamino esperto americano di baywatch all’opera, dichiarando che per sapere se un saluto con manina alle fighe fatto alla guida di un elicottero militare a 20 metri dalla spiaggia poteva essere il risultato di un preciso ordine superiore e su una vera rotta o no, serviva il parere di un vero baywatch titolato.

Con televisiva celerità a stelle e strisce e perfetta divisa pluridecorata per meriti acquisisti su campi e evidentemente anche spiagge, fa così il suo ingresso pompante e scortato lo yoghi delle scogliere, il pat garret dei frisbee, il johnny walker degli olii solari, il generaaaale Waaaaaaaagner! Chiamato dall’infantilmente emozionato sindaco in persona appassionato di cinema in virtù della sua cinematografica specializzazione in elicotteri.

Il sopralluogo ha avuto breve durata anche grazie alla limpidezza del cielo, pochi minuti per un veloce scambio di opinioni e analisi e valutazioni, tra il sindaco di Barletta e l’americo generale.

“Oh G.n.rè! Cùmammafé cust’criatèeur?”

“Auanasgana…bbbush! Booccccèlli?”

“Neeee…Ciavèv’raggiònìie”

papàrapapappapàrapapàppaaaparapapàppaaaparapappààààààààà….

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L'Europa si commuove. E' morta la foca Gaston

Dopo 12 anni passati in 100 metri quadri recintati con non una ma ben tre mogli una delle quali si chiama pure Bara provate voi a dormire tranquilli con una bara che vi aspetta ogni giorno chiunque si toccherebbe ogni due minuti, la foca Gaston decide, dopo aver valutato le scarse possibilità di successo di frasi tipo “vado a comprare le sigarette”, di approfittare di un fiume in piena e della successiva evacuazione dei guardiani per darsela a gambe o a pinne che dir si voglia come quei mariti che se ne vanno approfittando della confusione degli ospiti a Natale. Deciso e convinto a non mollare si spara sei giorni controcorrente pur di non tornare in quello che evidentemente non riteneva essere un ambiente piacevole in cui vivere Sei giorni nei quali al suo seguito si era trascinato tre gommoni di gente che gli lanciava pesce fresco fresco tutto per lui e per le forze che gli servivano per non mollare, come le borracce che vengono date al volo ai ciclisti in corsa per spronarli a resistere e proseguire.

Convinto ormai dell’entusiasmo e del sostegno dimostrato dai suoi nuovi supporters decideva di darsi come obiettivo almeno il confine dello stato per poi fermarsi un attimino e ringraziarli accettando la loro ospitalità per un riposino.

Con sorpresa scopriva che il vantaggio guadagnato in sei giorni di disperata fatica era stato incenerito da una retromarcia nelle poche ore del suo pisolino, dei suoi svelati aguzzini, mentre lui convinto dopo l’espatrio di godere dello status di rifugiato politico, si considerava ormai salvo.

Quando mancavano due ore alla carrambata con le trepidanti foche fiche, il suo cuore purtroppo ha ceduto, lasciando in tutti un’amarezza da “Poverino, sei giorni di fatica e dopo tutta ‘sta fatica per salvarlo nemmeno riesce a sopravvivere per rivedere le sue compagne”.

Adieu Gaston, la foca in fuga dalle foche fighe.

Non lo capiranno mai che se uno arriva a nuotare controcorrente in un fiume in piena per sei giorni consecutivi DA SOLO, forse, dico forse, aveva già deciso che preferiva morire piuttosto che vivere con quelle tre là. Non li sfiora nemmeno l’idea che sia stata amarezza, dicono che è perché l’acqua che hai bevuto era inquinata.

Si, da loro però.

Gli animalisti a volte sono delle gran brutte bestie.

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