25 febbraio 2002

Ah....ah....ah...rido. Riposo Sergente...riposo





Farmi male? Tu? A me? Dici?

Cattiva? Tu? Con me? Dici?

Ma hai presente? No. Sai a che livello di colpi sono abituato? Non credo.

E non mi sto facendo bello, anzi, mi sto facendo brutto. Quello è il problema.

Non preoccuparti per me, davvero. Ti ringrazio per l’attenzione e per la cura che hai messo nelle parole con cui hai provato a mettermi in guardia, ma davvero non servono. Sono grande credimi. Ma soprattutto sono schermato. E non pensare di aver di fronte l’ennesimo disilluso antipatico che non ci crede più, perché davvero non sono così. Anzi. Ci credo forse più di prima, e ne sono certo forse anche più di prima. Ecco perché non mi farai del male. Perché ne sono così certo, e ci credo così tanto, che tutte le altre cose che non servono nemmeno le vedo. Ho composto la mia personale classifica delle cose alle quali dedicherò d’ora in poi spazio e tempo, e credimi, ne sono rimaste davvero poche. Ma parecchio solide. Tutte le altre sono entrate a far parte dell’elenco delle cose inutili, delle menate gratuite, delle paranoie assurde e delle situazioni inventate. Elenco che porto sempre in tasca, per ricordarmi di quanto sono stato stupido. Elenco che mi porto sempre dietro stile foto ricordo, per non cadere mai più nel pessimo errore di perdere del gran tempo dietro a quelle che magari per chi mi sta di fronte sono cose fondamentali, mentre per me sono solo problemi inutili e gratuiti. Disilluso? No, davvero. Sono solo stufo di fare da sacco per pugili per ognuna delle persone che mi si avvicina pensando che sia scontato che io stia ore e ore ad attutire colpi dei quali non sono responsabile. Farmi male? Ah…ah…ah… rido. Sarai dura con me? Niente da dire, ognuno è libero di essere quello che vuole. Attenzione però, perché per esperienza diretta ho acquisito una straordinaria capacità di riconoscere a prima vista le cose che alla distanza si trasformano puntualmente in problemi, e ne ho talmente tante prove che non mi ci metto nemmeno più a capire se è vero o meno. Ci rido e basta. Traguardo non da poco, visto che fino a poco tempo fa me ne innamoravo puntualmente.

Non ho paura di te. Non ho paura di chi ha problemi veri o se ne inventa perché fa tanto personaggio come ti ho detto. Non mi farai del male. Hai problemi veri? Mi spiace, ma non sono mica miei, perché dovrebbero fare del male a me? Te li inventi o li ingigantisci? Beh, in quel caso il problema sarebbe davvero più tuo che mio. Sarò quello antipatico che non riesce a vivere in maniera drammatica quello che tu vivi in maniera drammatica. Sarò quello antipatico che riderà quando tu vorresti che piangesse. E non lo farò per ripicca, ma perché di problemi per i quali ho sofferto ne ho già di miei. Pochi, davvero pochi, ma così grandi che sinceramente non mi farai del male non perché ho un’armatura, ma semplicemente perché quelli degli altri nemmeno li vedo. Manco di rispetto? No. Mi credi? No? Mi spiace, ma non per questo passerò il mio tempo a spiegarmi. Non più. Non è difficile. Per farmi male, è necessario che il colpo sia un colpo a cui io do valore e importanza. Non sono più forte di prima, né ho scudi più solidi. Quella strada l’ho provata mille volte, e non è servita. Ho costruito scudi sempre più grandi, ma per una demenziale mia personalissima legge di Murphy, incontravo persone sempre più grandi dello scudo di cui mi ero dotato. Si può vivere così? No. Ho cambiato strategia. Ho buttato via gli scudi, ecco perché non sono disilluso. Ho buttato via gli scudi e mi sto insegnando semplicemente a non attribuire valore a certi colpi. Sminuisco? No. Forse è proprio il contrario. Forse sono io che davo il valore sbagliato a certe cose, forse è per questo che sono stati in grado di farmi male. Sono più forte? No, semplicemente sto imparando a farmi ferire solo dalle cose che realmente hanno importanza per me. Tu per me potresti avere importanza. I tuoi problemi eventuali no. È semplice. Tu mi faresti del male? Non credo. Per i problemi che dici di avere mi annunci che mi ferirai? Quali problemi scusa? Io mica ne vedo. Mi dici che ci sono? Affari tuoi, mica miei. Sono cattivo? No, credimi. Se vuoi conoscere la cattiveria ti do io un indirizzo. E non è il mio.

Sono buono, sono simpatico, sono allegro e sono divertente. Mi dici che mi farai del male?

Ah…ah…ah… se sapessi chi ho affrontato rideresti con me.

Quest’anno ci ho dormito con le cose inutili fatte persona. Ho avuto accanto e ho amato 1 metro e sessantacinque centimetri di paranoie gratuite, vittimistiche e idiote così vergognosamente e diabolicamente nascoste, che ho imparato a riconoscerle anche solo da come si pettinano. Mi farai del male? Ah…ah…ah… se sapessi chi ho conosciuto rideresti con me. Quante menate inutili la gente ama farsi pur di incasinare e rendere complesse cose che potrebbero essere decisamente più semplici e belle. Verso certe cose ho sviluppato degli anticorpi talmente grandi che li chiamo per nome, e li ho autorizzati ad organizzarsi gerarchicamente per non fare altri casini. E verso certe cazzate non vado nemmeno a scomodare i gradi alti, mi basta il caporale H-24, e i suoi due fucilieri, due colpi a salve, così giusto per farne notare la presenza e poi via, tutti in fureria a bersi una grappa. Se sei furba ti aggreghi a noi e vieni anche tu a brindare, se no stai pure li a minacciare guerre, prima o poi qualcuno dei miei anticorpi ti spiegherà bene la situazione.

Ah…quante menate inutili ci piace inventarci pur di sembrare più profondi e mentali degli altri. Non mi farai mai del male, non preoccuparti per me. E non perché non ne sei capace, se mi dici che tu lo fai non posso che crederti. Non me ne farai perché per farlo avrai bisogno di tempo e spazio. E il giorno che smetterai di ridere con me ti toglierò sia l’uno che l’altro. Così velocemente che il cuscino sarà ancora caldo quando te ne accorgerai.

Non preoccuparti per me, davvero. Non mi farai del male. Non ne avrai la possibilità.

Stai piuttosto attenta che non accada il contrario. Ecco l’unico consiglio che mi sento di darti. Se hai capito di avere la forza per proteggere qualcuno, non regalarla a me per proteggermi da te stessa, non mi serve. Tienila per te. Non si sa mai.

Bella serata. Mi sono divertito. Sei una donna divertente. Non fare la solita che alla fine deve sempre puntualmente “confessare” il suo essere “diversa e pericolosa”, non ci guadagni in fascino, non con me almeno. Cazzo sembra una regola! Ma vi diverte così tanto minacciare sempre e puntualmente “futuri problemi”?

Ma che palle! RIDI CHE SEI CAPACE TI HO VISTA!

Rimani divertente, che di quelle si, non ce ne sono tante in giro davvero. E tu lo sei.

Di donne con problemi ce ne sono già in giro. Tante. Davvero tante.

Me l’ha detto il Sergente Anticorpo in grado J-56, che lui si ne ha viste tante, glie ne ho fatte vedere proprio tante e si sta iniziando ad incazzare con me, e non posso nemmeno dargli tutti i torti!

“Comandi signore!”

Niente Sergente, riposo sergente. Non serve il vostro intervento per adesso. Si sta solo chiacchierando allegramente. Non mi serve il vostro aiuto per adesso. La minaccia non è così grande. Lei stessa lo sa. Lei stessa saprà sorriderci sopra. È solo che fa tanto teatro drammatico iniziare con “Stai attento a me, ti farò del male”.

Lei a me….

Ah...ah...ah....

Se sapesse....

Cin cin sergente.

Cin cin.

Beva tranquillo, non vi scomoderò più ogni due mesi. Prometto.

Che a gridare sempre “Al lupo! Al lupo” prima o poi mi abbandonate davvero.

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