21 febbraio 2002

La casa degli spiriti





Che cazzo di notte!

Ho visto tante cose in una notte sola. Ne ho fatte altrettante.

Mi son sentito cercare un paio di volte, ho mangiato bene e ho fatto mangiare meglio, ho atteso, ho risolto, ho guardato e ho goduto, ho bevuto, ho atteso di nuovo, ho avuto paura, mi sono sentito soddisfatto, ho parlato male, ho offerto, ho fumato, ho parlato, ho ascoltato, ho promesso,ho avuto freddo, e mi sono stupito.

Perchè mi sono trovato chiuso in un locale di gente che nemmeno conoscevo, ma che mi hanno invitato alla piccola festicciola fatta da tre persone, di quelle situazioni che sono feste perchè sono private, visto che il locale aveva chiuso con noi dentro, sono feste perchè c'è da bere e da fumare, sono feste perchè conosci gente nuova e diversa.

Parecchio diversa.

Locale strano, rockettaro, buio, gli invitati eravamo io e la persona con cui ero fuori, il padrone e due amici del padrone.

l'amica donna del padrone era la tipica alternativona da casa occupata, per nulla femminile, rasata, tatuata per il 70% del corpo, piercing anche sui capelli bestemmie usate come virgole e due mani che se mi avesse dato uno schiaffo mi avrebbe ribaltato dallo sgabello.

Quando ho visto chiudere il locale con noi dentro ho pensato "Domani nessuno avrà più nostre notizie". Stile "Dal tramonto all'alba" insomma.

Qui ci sequestrano e domani mi sveglio legato mani e piedi in un baule di una macchina abbandonata, con i capelli rasati e con un tatuaggio sulla faccia a forma di cazzo come simpatico scherzo burlone dopo una notte di violenza da parte del boa constrictor del padrone il quale sicuramente ama tagliuzzarti con una lametta mentre il suo boa ti sodomizza.

Mentre pensavo tutte queste cose, mi sono reso conto che la ragazza mi stava tenendo una vera e propria lezione di storia politica e sociale con una linearità e una competenza che non mi è capitato di sentire spesso. Me ne sono reso conto un po' alla volta, non è stato facile superare la maschera che le avevo appioppato. Ma così è andata. L'80% delle cose che diceva erano lontane mille miglia da quello che penso io, ma quando una persona come quella dopo che tu le hai dato 5 euro di credito massimo ti tiene seduto un'ora spiegandoti la sua visione di un certo argomento, e te lo spiega citandoti Virgilio a memoria e spiegandoti perchè Virgilio spiegava quello che stava dicendo lei anche se non sembrava così, quando ti trovi seduto e zittito in quel modo, non puoi che toglierti il cappello e sentirti un coglione. Come tanti. Come tutti quelli che danno valore alle persone in base all'aspetto.

Stanotte l'ho fatto anch'io. Che coglione.

Alle 4 stanotte mi stavo vergognando del fatto che non ho avuto la cultura necessaria per rispondere ad una persona che mi stava dicendo delle cose allucinanti, ma che me le stava argomentando in una maniera così competente che puoi rispondere solo se ne hai la necessaria cultura. E io non l'ho avuta.

Peccato. Perchè mi è stato anche un po' sul cazzo ascoltarla spiegarmi perchè secondo lei i campi di concentramento sono la logica conseguenza di ogni conflitto.

Ma quando un argomento pesante come quello ti viene spiegato con due ore di analisi politica, tu puoi anche continuare a detestarla, ma lo farai in silenzio, a meno che non avrai la capacità di rispondere politicamente, sociologicamente e culturalmente ad ognuna delle cose che ti sono state dette, e io non 'ho avuta.

Complimenti a lei. Era tanto che non mi stupivo. Peccato l'argomento.

Finiti ovviamente a casa sua. Un magazzino di ricordi e vestiti e mobili accatastati e una mamma nell'altra stanza e sua figlia nell'altra ancora e tante cianfrusaglie in giro e computer buttati per terra e tappeti sulle pareti e luci bassissime e odori mischiati e un televisore con il quale mi ha fatto vedere le sue animazioni fatte al computer.

Perchè ovviamente, una così non poteva che essere bravissima anche nelle animazioni al computer, e ovviamente, non poteva che tenere una lezione anche sul quello che in teoria, ma solo in teoria, dovrebbe essere il mio campo.

Alle 6 torno a casa, e in preda alla cosiddetta "fame tossica" faccio colazione con una simmenthal, una confezione di pancetta affumicata, una busta di olive nere, un pacco di grissini e un pezzo di formaggio.

Alle 6:30 me ne vado a dormire. Zitto. Un pochino deluso da me stesso. Ma tanto tanto stupito. Felicemente.

Queste sono le poche occasioni nelle quali la notte di Milano mi piace.

Dopodichè mi sono svegliato consapevole.

E stasera credo che me ne starò a casa, minestrina col formaggino che è spaziale, un bel film, e (se hai voglia) te accanto.

Se no fa lo stesso.

Non credo proprio che uscirò mai più di casa.

MAI PIU'!

Buongiorno.

Oggi non vado nemmeno a lavorare.

Oggi faccio quello che sono capace di fare, pulisco l'acquario!!!!

ECCCHECCAZZO!

;)

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