2 febbraio 2002

no, non lo sai. per tua fortuna





mi dici che un giorno dimenticherò? No, è quello il problema. Un giorno sicuramente smetterò di soffrirci. Come per tutti i dolori.

Sicuramente un giorno me ne farò una ragione. Come per tutte le cose brutte.

Ma non dimenticherò. Non è possibile dimenticare una cosa così.

Come faccio a spiegare quanto dolorosa sia stata?

Come posso spiegare a chi per fortuna non ha provato, cosa significhi sentire un coltello entrare e sentire che chi lo impugna sa dove infilarlo per fare più male possibile?

Come posso spiegare quanto male faccia sentire quella lama lentamente girare dentro perchè chi lo sta girando sa come usarlo e non vuole che tu muoia ma che tu senta il dolore più a lungo possibile?

Come posso spiegare quanto possa essere doloroso guardare un faccia chi impugna quel coltello e vederci la persona per cui tu hai messo a repentaglio la tua stessa sicurezza?

Come posso spiegare cosa voglia dire impotenza, senza spiegare che se il desiderio di vendetta non è accompagnato dalla necessaria cattiveria diventa un'allucinante prigione.

Come posso spiegare quanto male abbia ancora dentro?

Posso solo dire che è difficile spiegare quanto dolore serva per portare un uomo di trent'anni a piangere come un bambino al tavolo di un ristorante per un'intera serata, rendendosi perfettamente conto che tutti l'avevano notato.

Ecco si, posso provare a spiegarlo così.

Hai idea di quanto dolore si debba sopportare prima di superare quella soglia oltre la quale la nostra volontà non riesce più a sovrastarne la potenza?

Hai idea Gianlu, dopo che ieri mi hai visto così impotente, del perchè quattro mesi fa chiesi aiuto?

Hai idea di cosa devo avere ancora dentro per crollare così senza difese al tavolo di un ristorante dopo quattro mesi?

No, non ce l'hai. Per tua fortuna.

Ecco perchè quando mesi fa chiesi aiuto dissi di farlo senza chiedervi se era giusto.

Ecco perchè vi chiesi di credermi sulla fiducia.

Perchè non sai come si stia. Per tua fortuna.

Quando qualcuno chiede aiuto, non bisognerebbe mai chiedere a noi stessi se è giusto.

Se aiutiamo solo quando ne capiamo i motivi, non aiuteremo mai. Perchè significa che stiamo male anche noi.

Se si aiuta lo si fa per la persona non per i motivi.

Chiedere aiuto significa stare davvero male credimi.

Nemmeno oggi potrei darti un motivo per cui avevo bisogno di aiuto.

Come potrei dartelo?

Forse provando a spiegarti che i motivi non sono quelli per cui piango ancora dopo quattro mesi.

Quello che ha deciso di togliermi non sono i motivi per cui piango.

Quello che mi ha tolto e distrutto sono i motivi per cui sono sempre riuscito a non piangere.

Non mi ha ferito cavalcando le cose brutte che mi erano capitate.

Mi ha ferito perchè ha distrutto quelle belle che mi avrebbero dato la forza per sopportare il resto.

Se vuoi vedere qualcuno cadere, togligli forza e fiducia nel momento in cui soffre.

Dopo mesi lo vedrai ancora piangere come un bimbo.

Ecco perchè vi chiesi di combattere per me.

Non avevo più la forza per farlo io.

Mi avrebbe distrutto.

E infatti ce l'ha fatta.

Ecco.

Si, così mi sembra spiegato bene.

Ed è brutto.

Scusa per la serata.

Non deve essere stato bello essersi trovato dall'altra parte di quel tavolo.

Ma credimi, si sta peggio da questo.

Mi spiace. Mi vedrai così ancora per tanto.

Spero che la prossima volta almeno non saremo solo io e te.

Almeno avrai qualcun'altro da guardare per trovare un'uscita.

Per me l'uscita è un po' meno semplice da trovare.

In ogni caso grazie.

Gianluca.

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