28 febbraio 2002

malinconia





Cos’era quello? Cos’è quel messaggio? Cosa vuol dire quella parola? Cosa significano quelle parole? Perché hai scritto quella frase? Perché mi hai cercato così? Perché il silenzio si è interrotto in quel modo? Perché si è interrotto ora? È una richiesta d’aiuto? È un grido d’allarme? Se si, perché qui? Se è quello perché hai scelto quel modo? Allora è vero che io ormai sono questo. Se è quello perché non sei venuta a urlarmelo in faccia? Se è quello, perché ti sei accontentata di comunicarmelo? Se è quello perché non sei venuta a graffiarmelo addosso? Cos’è questa pacatezza nel desiderio? Perché non l’hai esploso come dovresti? Speri che così si autoesaudisca? Perché non lo lasci andare? Era un urlo? Non l’ho sentito, troppo lontano. Ero “solo per dire”? Hai sbagliato numero in quel caso. Perché non me lo vieni a sbattere contro? Su, dai amore, fallo. Fai questo tentativo, dai. Lo sai che quella parola non si accontenterà dell’ora d’aria che le hai concesso. Dai amore, dai. Dai che ci stai arrivando. Ancora non ci sei, perché ancora pensi che sia sufficiente dirlo per esorcizzarlo. Ancora non la riconosci come nemico. Dai che quasi ci siamo. Manca poco al giorno in cui riconoscerai a quella parola il vero potere devastante che stai cercando in tutti i modi di attutire. Dai amore, vieni a urlare qui. Tanto è quello che devi fare, e lo sai bene quanto me forse anche di più. Ancora ci riesci? Bene, resisti amore. Sarà ancora più semplice dopo. Perché non potrai sfuggire a quello scontro. E lo chiamo scontro perché tale sarà. E la mia non è pazienza, è furbizia. Sarei un cretino se non facessi tutto quello che posso fare e anche di più per fare in modo che il giorno in cui non riuscirai ad evitare lo scontro con quella parola sia io ad esserti accanto. Sarei un cretino se lasciassi a qualsiasi altra persona la fortuna di trovarsi accanto a te il giorno in cui ti troverai in quello scontro. Sarei un cretino se per semplice sfiducia non mi trovassi accanto a te quando avrai distrutto in un secondo con un semplice saluto tutto quello contro cui ti sarai scontrata. E sarei un cretino perché sarai forse l’unica persona al mondo in grado di uscire felice da uno scontro come quello. E sarei un cretino perché sei forse l’unica persona al mondo ad essere capace di trasformare una sconfitta in una vittoria. E tu lo sai che non sono un cretino. E tu lo sai che quello scontro sarà inevitabile quando io sarò inevitabile. E tu lo sai che finchè riuscirai a evitare me riuscirai ad evitare lo scontro. E lo sai così bene che questo sito è stato un sollievo per la tua impossibilità di vedermi separato da te. E io sono riuscito a darti un modo per starmi lontano dandoti un modo per starmi vicino. E tu lo sai che non sono un cretino. Sono solo intelligente. E tu quello scontro sai che lo puoi vincere solo se non sarò io dall’altra parte. E allora stai aspettando il momento in cui io sarò la tua parte buona per poterti dare la forza di affrontare la tua parte cattiva. Ecco perché non scendi in battaglia. Perché pensi che quel giorno arriverà. Purtroppo non arriverà mai. Perché io potrò essere la tua parte buona solo dopo che avrai sconfitto quella cattiva. Io oggi sono la tua parte cattiva. Accettala. E scontratici. Ti aspetto. E sarà una lotta veloce, breve. Sarà una guerra lampo devastante. E non potrà essere altrimenti. Quando accadrà non chiedermi delicatezza non potrò dartela. Quando accetterai lo scontro non chiedermi sostegno io sarò quello che colpisce. Quando ti scontrerai non chiedermi di difenderti potrò solo fare il tifo. Quando sarà scontro non sperare che il mio abbraccio ti dia calore, perché sarà proprio il mio abbraccio a farti esplodere il petto. Non chiedermi di accarezzarti quel giorno, perché ogni carezza che ti darò sarà una pugnalata. Non aspettarti che la mia forza sia il tuo modo per vincere, perché la mia forza sarà proprio il nemico che dovrai sconfiggere. E il pensiero che hai di me non ti servirà d’aiuto perché sarà esattamente quello con cui ti scontrerai. E i miei baci non saranno gli unici momenti in cui potrai non combattere ma saranno gli unici momenti in cui ti vedrai esplodere negli occhi il tuo nemico. E quel giorno non chiedere alle mie mani di stringerti per darti coraggio perché quel giorno quelle mani sapranno solo infilarsi tra i tuoi desideri. E ogni dito ne accarezzerà uno. E quando quel giorno suderai per la battaglia sarei un cretino se non fossi li per leccarne ogni minimo tentativo di fuga. E dovrai urlare quel giorno se vorrai farti sentire perché non avrò il viso vicino al tuo. E non ce l’avrò perché tu vorrai raccontare, tu cercherai di spiegare, tu ti ostinerai a farti notare, tu pretenderai attenzione e a me non me ne fregherà un cazzo del perché, del come e del quando, del però e del ma, e mi fregherà ancora meno di sapere del poi. Io quel giorno non riuscirò a fare altro che prenderti li sul posto dovunque tu sia, attaccarti al muro qualsiasi muro ci sia accanto a te, toglierti qualsiasi cosa tu abbia addosso per farti capire che voglio davvero te, guardarti un attimo solo negli occhi per essere certo che è successo davvero, e finalmente inginocchiarmi davanti a te e non per penitenza, ma per infilarmi con la testa fra le tue gambe per spiegarti a che cosa serve la pelle e te lo spiegherò così a lungo che non potrai non capirlo, e se non lo capirai morderò e morderò così leggerò che i muscoli ti si tenderanno così forte che finalmente stringerai i pugni. E li dovrai sbattere contro quel muro i tuoi pugni per riuscire a non scoppiare. Perché ti sembrerà di scoppiare e ti sembrerà di non riuscire a resistere. E non resisterai. Perché sarò spietato. E sarò così bollente che proverai una sensazione di bruciore così forte da provare l'istinto di togliermi e mi prenderai per i capelli cercando con tutte le tue forze di strapparmi via e quando non riuscendoci mi lascerai andare il contraccolpo mi farà andare improvvisamente ancora più a fondo di quel poco che mi servirà per convincerti definitivamente. E non mi fermerò finchè le gambe non inizieranno a tremarti e non per paura, ma per il troppo desiderio. E non mi fermerò. Finchè la mia lingua non avrà raccolto l’ultima goccia di prova. Ho sete. Ma forse ho divagato, di cosa stavamo parlando? Ah…già, malinconia. No, mi spiace, non so proprio come potrei aiutarti. Dai amore, dai. Vieni a batterti se hai il coraggio. Non ho paura. Io. Non ti farò mai del male. Se non lo vorrai.





punto.

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