11 febbraio 2002

Il bacio della buonanotte





Stasera niente lettere lunghissime. Stasera niente attacchi violenti né filosofie rivisitate. Stasera niente voli mentali a sinistra o a destra. Stasera nessun analisi politico/circensi.

Stasera ho aperto la mail. C’era una cartolina per me. Dalla Mamma.







“Un grosso bacio al mio cucciolo. Mamma”




Nessun’altra parola.

Ecco la differenza tra chi è adulto e chi sta ancora crescendo. La quantità di parole che si usano per dire le cose importanti.

Io sto ancora crescendo.

Mia mamma mi ha dato un semplice bacio.

E io ci dormo sopra.

Senza aggiungere altro.

Se non la certezza di sapere che se una mamma è tale, lo dimostra sapendo di cosa un figlio ha bisogno.

E io ci dormo sopra, alla piccola lacrima di gioia che è caduta.

Senza aggiungere altro.

Ci dormo sopra.

Anzi, ci dormo avvolto.

Caldo.

E fortunato.

Grazie.

Con persone così accanto non si può non essere certi di valere.

Se non avessi le capacità necessarie per coglierne gli insegnamenti avrei già perso da tempo.



Anche a trent’anni si ha ogni tanto bisogno del bacio della buonanotte.

E se si vive da soli arriva via mail.

Ecco cosa vuol dire essere mamma.



A volte penso che se fossi nato donna i miei futuri figli sarebbero stati più fortunati.

Se vorrò essere un padre altrettanto bravo non avrò un esempio così grande da imitare.

Dovrò improvvisare.

Fa nulla.

Improvviserò.

Mi hai insegnato anche a fare quello al meglio.

Notte Mamma.

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