28 gennaio 2002

All'inizio. Sempre ballando un tango cieco





E stanotte verrò a trovarti. Ora mi preparo amore mio. E stanotte verrò a trovarti in sogno. E' un po’ che non ci vediamo. E stanotte ci vedremo. E stanotte verrò a trovarti in sogno. Lo sapevi che si può fare? No. Lo so. Ecco la differenza. Quella è la tua porta chiusa. E allora stanotte verrò a trovarti in sogno. Lo sapevi che io lo so fare? E ti dirò di stare tranquilla perché se no ti svegli, e io non voglio che ti svegli, perché non è facile riuscire a venirti a trovare in sogno, e non sempre si riesce a tornare subito. Ma stanotte verrò a trovarti in sogno e ti dirò “Eccomi amore” e tu sarai serena perché starai sognando, e non avrai coscienza finalmente e non avrai rimorsi e non avrai dubbi e ti lascerai vivere perché lo saprai che è un sogno e allora sarai spontanea e allora sarai solo tu non tu e le tue paure e allora sarai tu e basta, non tu e i tuoi dubbi. E per questo devo aspettare che chiudi gli occhi. Per averti devo aspettare che i tuoi occhi reali si chiudano. Devo sapere che le pareti della stanza dove ti troverò sono quelle che tu desideri non quelle che hai comprato. Devo aspettare perché saprò che la musica che starai ascoltando sarà quella che hai scritto tu. E stanotte prometto che verrò a trovarti in sogno. Lo so fare io, sai? Non è difficile. Bisogna solo non avere dubbi. E allora accade. E allora arrivo nei tuoi sogni. E stanotte mi metto elegante ma non troppo. Così, il minimo indispensabile per farti capire che è un’occasione speciale ma che io sarò sempre io. E porterò un libro da leggerti. E porterò da bere il tempo fermo. Niente champagne, non sto parlando di illusioni, non offro ciò che non posso garantire. No, un buon vino rosso ti offrirò stanotte. Così per farti capire che è un’occasione speciale da vino rosso fermo non da champagne fiabesco. E avremo tempo per noi mentre il vino lo lascerò decantare. E il bicchiere sarà fermo mentre il vino lo vedrai oscillare ruotando su se stesso lentissimo, così giusto per ricordarti che è un sogno. E il calice sarà un baloon di cristallo di quelli che sembrano palloncini per le feste di cristallo. E per questo lo appoggerò nell’aria sospeso e il vino lo vedrai continuare a oscillare, così per ricordarti che io faccio magie. Tutto in una stanza completamente vuota. Si, stanotte verrò a trovarti in sogno. E ti dirò di non aprire gli occhi che tanto non serve. Quelli ti servono quando sei sveglia e le cose per crederci le vuoi proprio vedere. E stanotte metto su un po’ di musica bella. Quella che so io. E ti chiederò se vuoi ballare dandoti del lei. Così, giusto per farti capire che io davvero ti farò ricominciare da capo. Eccolo il mio regalo. Ti porterò in regalo una seconda volta. Così, giusto per farti capire che non è vero che non si può ripartire puliti. Sarai pulita con me. Sarai sempre pulita con me. E non all’inizio, ma dall’inizio. E balleremo un ballo che tu non conosci perché tu sai guardare solo con gli occhi. E io ti insegnerò a ballare il mio tango cieco. E sarà cristallo per te. Perché scoprirai che sapevi ballarlo anche tu, dovevi solo chiudere gli occhi e lasciarti guidare nel tango cieco di chi sa sentire il tuo profumo di donna. E sarà passione pura come solo quel tango cieco sa essere. Io e te stanotte balleremo dentro quel baloon di cristallo e tu ti chiederai come puoi danzare sul cristallo senza romperlo. E io ti dirò di chiudere gli occhi se vuoi capire. E stanotte verrò a trovarti in sogno e ti guarderò sorridere. E sarà l’inizio. Non ti prometto amore senza fine. Anche quello triste può essere senza fine. No amore. Stanotte verrò a trovarti in sogno e ti racconterò il mio amore sempre all’inizio. E te lo prometterò come se ti sposassi. E per questo ti darò del lei. Perché sarà il nostro nuovo inizio, anzi il tuo nuovo inizio, perché io dal mio non ne sono mai uscito. E ti verrò a trovare in silenzio perché tu mi possa sentire meglio. Guardati, guarda che bella che sei mentre balli il mio tango cieco. Silenziosa, senza musica, perché l’avrò spenta. E l’avrò spenta perché mi serviva solo per convincerti a ballare. Ma poi la spegnerò per dimostrarti che balli meravigliosamente da sola. Non serve nessuna musica se vuoi ballare. E tu sai ballare ma non vuoi. E allora stanotte verrò a trovarti in sogno e il ballo lo guiderò io. Perché starai sognando e io te lo ricorderò, così dirai “Fammi ballare il tuo tango” . E sentirai aria fresca sul vestito. E la luce filtrata dal cristallo. E sarai stupenda con i capelli raccolti. E gli occhi sempre chiusi. E io ti dirò che quello è l’inizio. Ma devi far condurre me stanotte. E per questo ti verrò a trovare in sogno. Lo sapevi che si può fare? No. Lo so. Quello è il tuo burrone. Ma in sogno si salta anche dalle montagne perché tanto non si ha paura di farsi male. E stanotte ti farò volare sopra le case di tutti gli altri anche la tua. No, non serve che ti vesti. Dove ti porto io a volare la gente non guarda e se guarda non vede se non quello che vuoi far vedere tu. Ecco si. Così. Giusto perché lo so che tu non te lo ricordi com’è bello volare. Stanotte verrò a trovarti in sogno e ti solleverò con il mio potere. Ecco cosa faremo.

Ecco, ora mi preparo e scelgo il vestito per farti volare. Si. Ce l’ho.

Stanotte verrò a trovarti in sogno.

Mi vesto da Peter Pan.

Usciremo in silenzio dalla tua finestra.

E ti farò volare.



Dopo, ma solo dopo, ti sveglierai. E ricomincerai a guardare con gli occhi.

E il tuo cane si morderà di nuovo la coda.

...

Buongiorno signorina.

Mi concede un tango cieco?

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