3 gennaio 2002

TG BR1





Non ci portate più voi la droga? Vi portiamo noi i soldi a casa

Non potendo ammettere al mondo di non avere nessuna intenzione di prendere ne vivo ne morto il simpatico talebano, il Dipartimento Sforna Palle degli Stati Uniti ci comunica che (dopo averlo visto un po’ sciupato nell’ultimo collegamento) per il momento avrebbero deciso di smettere per un po’ di rincorrerlo, così, giusto perché vorrebbero si riposasse un pochino non sia mai che poi si stanca troppo e smette di giocare con loro.

Nel frattempo, visto che ormai si sono presi la briga di convincere un sacco di mamme a spedire i propri figli a far Natale al caldo (ma non gli avevano spiegato bene…) hanno deciso di non privare le tv mondiali del quotidiano diario dal fronte spedendo un paio di elicotteri di marines per cercare nel deserto il secondo pupazzo chiamato Mullah Omar in vendita a Natale nei migliori negozi di giocattoli in offerta insieme ad una riedizione di Oberon e Baron Karza. L’ordine è stato chiaro e netto come ogni sceriffo sa dare “Andate nel deserto e per esclusione sparate a tutto quello che non è ne sassi ne americano” pensando che così facendo, particolari danni non ne avrebbero potuti fare, dimenticandosi però di dirgli che quei sassi grandi che avrebbero visto potevano essere anche contadini in preghiera. Nel frattempo, salvato il quotidiano palinsesto i cui spazi pubblicitari ormai venduti impediscono qualsiasi decisione non bellica, i pianificatori strategici dell’intervento americano si sono attaccati al telefono per convincere i piazzisti afgani a consegnare i due latitanti (ammettendo in questo modo che la loro posizione è più che nota) scambiandoli con, nell’ordine: una fornitura di videocassette (in modo da riciclare milioni di videoregistratori ora che da noi arriva il DVD) un McRoyal Deluxe Menù (tanto per abituargli il palato, visto che finito tutto, Kabul diventerà una città occidentale come le altre), un abbonamento ai cinema di tutta Europa, una copia di Moby Dick per ogni famiglia autografata da Bush in persona con scritto “Ve l’avevo detto che succede solo nelle favole” e qualche decina di milioni di dollari per i capi tribù che sono gli unici da sempre a comandare. Operazione che in realtà non è altro che un normale scambio di favori. Prima dell’11 settembre, infatti, gli afgani si occupavano di portare in giro per il mondo il 70% della droga mondiale e i soldi americani se li andavano a prendere direttamente in America, ora che gli americani hanno deciso di andare a distruggergli i magazzini, tutto il meccanismo si è bloccato, provocando la rabbia dei produttori di piacere i quali (forti degli insegnamenti di marketing forniti loro durante i corsi organizzati dagli Stati Uniti stessi) sanno bene che per far ripartire l’offerta bisogna creare la domanda e per creare la domanda sarebbe bastato smettere di fornirgli ciò che chiedevano. Poco importa quale sia il bene, droga o terroristi, ma un qualsiasi contadino afgano sa bene che se vuoi che gli americani ti paghino basta che gli dici che dovranno faticare per avere ciò che potrebbero molto più comodamente comprare. Quello che nella storia si è sempre chiamata “partita truccata” (termine che indica una partita nella quale un avversario, riconosciuta la superiorità della controparte decide di comprarne la sconfitta) e che in Italia è considerato reato e che ovunque è sinonimo di resa, si è così abilmente trasformato in “Lo facciamo per loro, Se no dobbiamo fargli male e noi siamo americani quindi buoni”. Con un’abile mossa propagandistica, la palese inefficacia delle tecnologie occidentali si è trasformata in “Sappiamo dov’è ma non lo attacchiamo perché preferiamo prenderlo per sfinimento”.

AH!AH!AH! Ma davvero siete così convinti che siamo tutti così coglioni???

Evidentemente si.



Telecommando

Intanto in Italia, il simpatico nano, i cui occhi per uno strano caso di “organismo monotematico” scambiano ogni oggetto metallico che spunta dai palazzi per "antenna", dopo l’ennesimo servizio televisivo sulla bandiera issata sulla nuova ambasciata di turno, intuisce il biseness e decide di sfruttare le decine di nuove aste per bandiere per trasmettere e diffondere la occidentale parabola del “benessere-costo-zero” anche in quel di Kabul.

Dal momento che ogni invasore in segno di buona volontà alla prima visita di ispezione in genere si presenta con in regalo i beni di cui è più ricco e dal momento che i soldi già li aveva offerti l’altro nano (quello a cavallo per intenderci) al nostro non è rimasto che offrire l’altro bene di cui abbonda, un bel canale televisivo tutto per loro nuovo di zecca.

Per capire come e dove, bisognava però inviare qualcuno che facesse un sopralluogo e visto che sotto Natale i ministri disponibili scarseggiavano, bisognava studiare le caratteristiche di quel paese per capire chi potesse essere stimolato e potesse così accettare di andarci.

Si stilò un elenco di caratteristiche così composto: un popolo che ti guarda come vincente se sei ricco, un paese in cui i furti d’arte sono quotidianità, un posto dove la droga è così buona che la comprano in tutto il mondo, dove le donne sono così belle che le coprono per non farsele rubare ma soprattutto un posto dove i più valorosi vengono premiati con sette dico sette vergini tutte per loro. Si optò per Vittorio Sgarbi. Che infatti accettò senza pensarci due volte.

Ottenendo così il duplice risultato di toglierselo dai coglioni in un periodo in cui avrebbe scorazzato tra i vari ricevimenti natalizi fregando le donne di chiunque gli capitasse a tiro e nello stesso momento di mandarlo finalmente in un posto dove se tocchi il culo a qualcuno se è uomo poi te lo devi anche fare e difficilmente tu sarai l’attivo dei due, se invece è donna uccidono te e lei. Per non correre il rischio di vederselo citofonare il 31 Dicembre, gli si diede anche la possibilità di portarsi una donna dall’Italia (non si sa mai) a patto che la spacciasse per “Fidanzata” visto che ce la porta con i soldi delle famiglie buone medie e Italiane.

Satelliti spia americani lo darebbero in cammino nel deserto con otto donne per raggiungere i Buddha distrutti dai Talebani, Buddha che nessuno l’ha avvisato non esserci più, dato che pur di tenerlo lontano gli è stato dato come compito un sopralluogo in un posto dove si arriva solo a piedi e dopo giorni di viaggio, ma poi si vedono delle statue gigantissime davvero che per chi ama l’arte è come farsi un cannone di afgano nero e Sgarbi sa bene quanto siano “sballosi” entrambi e per questo ha accettato persino un capodanno a Kabul.



Facciamo che io ero i caubois e che tu eri gli indiani

In tutto questo da un po’ si è ovviamente sparsa la voce che in zona ormai da mesi sono arrivati i cow-boy con lo sceriffo e qualcuno che in casa ha ancora i vecchi films riciclati occidentali, ha pensato che si poteva approfittare della loro presenza per farsi dare una mano a sconfiggere gli indiani.

Quello che è sempre stato considerato il primo gigantesco bluff con utilizzo propagandistico del cinema americano, si è scoperto essere ancora efficace, e presi dall’euforia da John Wayne, nessuno si è ricordato di spiegare ai nuovi fans che non si intendeva quello.

Succede così che lungo una linea di frontiera un paese in questi giorni abbia deciso di spostare truppe e armi, ma arrivato li si sia accorto che dall’altro lato c’era già qualcuno che stava scavando trincee.

“Ehi! Chi siete?”

“Chi vuoi che siamo imbecille? Siamo Pakistani”

“Si, ma quali?”

“Si, vabbè lascia perdere. Guarda che se stai li e mi parte un colpo ti fai male, levati”

“Sono a casa mia e non mi levo e comunque con quelle armi li non mi faresti nulla, guarda queste qui, queste si che ti farebbero male, levati tu”

“Guarda che ti mando gli amici!!!”

“Perché ne hai?”

“Sfotti?”

“No, ti sto accanto da anni.”

“Vabbè le cose cambiano, tipo che se stai li ti fai male”

“Se lo dici tu… Io intanto metto qui e la qualche cannone. Ma non preoccuparti, non voglio fare la guerra eh!!!! Nonnò…”

“Lo so, lo so, neanch’io ti voglio attaccare, lo so, perché anch’io sto mettendo armi su questa linea ma non voglio usarle”

“Scusa, ma allora perché lo stiamo facendo?”

“Scusa tu, ma mica sei indiano tu?”

“Si, e allora?”

“E che ne so? C’è qui uno che pensava che non ne avrebbe più trovati in giro e mi ha detto di ritenersi un po’ infastidito per aver scoperto che vi nascondevate da questa parte dell’oceano, poi mi ha detto che gli devo un paio di favori…Non so, mi sento quasi in dovere…”

“Ancora 'sta storia???!!! Ma chepppalle!! Non siamo noi!!! Diteglielo N-O-N-S-I-A-M-O-N-O-I!!!! Gli hai spiegato la differenza?”

“Ma che ne so io? Quello ogni volta che apro bocca mi dice che secondo lui qui da me c’è uno che lui sta cercando…”

“Vabbè… Alla fine sono una decina di anni che mi sono comprato sti missili qua al mercatino, almeno gli faccio prendere un po’ d’aria e vedo se funzionano che mi sa che quelli mi hanno tirato una fregatura, visto quello che me li hanno fatti pagare e oggi ancora chiedono soldi in giro.”

“Sissì… Facciamo così….Noi iniziamo a piazzarli, magari quando dobbiamo spararli facciamo finta di sbagliare mira, tanto ultimamente ci cascano sempre tutti e soprattutto tra poco da qualsiasi parte cadranno andrà bene”

“Ok dai, facciamo così”

“Ok dai, amici come prima”

“Sfotti?”

“Vabbè…ciao!”



Rillo sono con te. E’ guerra.

Nuova, diversa, nelle armi, nella propaganda, nei metodi, e quindi anche nei tempi. Ma è guerra. Totale.

Non sono d’accordo quando dici che è iniziata. No, non credo, è vero che sarà sparsa qui e la. Ma ancora si stanno disponendo le truppe. Ci vuole un po’ per farlo, ma lo stiamo facendo da un po’ tutti.

Stiamo distribuendo appoggi e debiti qui e là nel mondo per poter contare su basi ovunque, ma stiamo arrivando.

Non diamo coperte e cibo per altruismo, ma per creare debito nei nostri confronti per poi poterci muovere come a risiko, e questo è più che chiaro a tutti da tempo.

Durerà ancora un paio d’anni il dispiegamento di forze, e poi inizierà.

Solo una cosa potrà cambiare o accelerare questo processo pianificato da anni, e questo qualcosa sarà quello che in America sta per succedere. E purtroppo questa volta gli americani hanno davvero esagerato in autostima, e forse questa volta avrebbero fatto meglio a non riconvincersi così in fretta di essere i più grandi e potenti del mondo, perché ho paura che stanno per fargli davvero male. Davvero male questa volta. Altro che due palazzi. E questa volta non potranno più attribuire tutto ad un uomo solo, perché ormai pure mia nonna sa che quell’uomo è un loro uomo.

E ho paura che stiano per fargli tanto di quel male che non potrà essere giustificato semplicemente con un “errore di valutazione nella scelta degli organici dei servizi di sicurezza nazionali”.

E a quel punto (e qui non è paura, ma certezza) in quanto americani, usciranno di testa.

E a quel punto saranno cazzi per tutti.

E saranno cazzi mondiali.

Evitabili se avessimo a che fare con un popolo intelligente.

Evitabili se vent’anni fa avessero scelto di non portarci a questo.

Quindi…

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