26 gennaio 2002

se è come il mondo reale allora io sono come il re e qui è come il mio regno





Strani giochi della rete. Impersonali invasioni. Mah. Forse è davvero uno specchio del mondo reale ma con la luce spenta. Mah. Strano non poter tirare un pugno in faccia a chi ti ha aperto la porta di casa e te l’ha occupata senza chiedere il permesso. Strana sensazione. Io se trovo i ladri in casa li caccio. Qui come si fa? Ah…già…si usa il silenzio. …Ancora? Anche qui? Ma allora è davvero uguale.



Ho l’idraulico in cucina per sistemarmi la lavatrice. Per seguire la leggenda devo andare di la e scoparlo? È brutto. Vabbè vediamo dopo magari, ora mi deve sistemare la lavatrice. Se poi fa un bel lavoro vediamo. Ma mi deve meritare però, che io sono mica uno come tutti. Ovviamente.



Se qui è come il mondo reale allora ci stanno anche le pacche sulle spalle. O gli abbracci quando si è un po’ più in confidenza. È brutta l’amarezza per i progetti che crollano. Ma non è quello il brutto, una sconfitta sarà capitata a tutti. Il brutto è quando ancora non è crollato ma te lo stanno annunciando. E tu sei costretto a sederti li, a bordo strada, a guardare impotente mentre qualcuno ti abbatte la casa dei tuoi sogni e tu non puoi farci nulla se non assistere. Un abbraccio virtuale perché le sconfitte sono più brutte quando stanno arrivando. Quando sono accadute uno sa anche riconoscerne il livello e attrezzarsi, ma quelle annunciate, che stanno arrivando quelle no. Quelle sono dure perché uno se le deve immaginare, e quando uno si immagina una sconfitta la immagina sempre il più rovinosa possibile anche se non lo sarà. Parole strane? Si, lo. Ma l’abbraccio virtuale glie lo do lo stesso. Perché ne ho visti cadere di progetti, e avevo proprio quella faccia li. Io quel progetto l’ho sempre corteggiato passivamente da lontano e lei sa che lo aspettavo. Se da Milano posso fare qualcosa dimmelo. Anche solo per diminuirti un pochino di quell’amarezza che alla nostra età dovrebbe non essere nemmeno contemplata tra le emozioni possibili.Per limiti personali, tranne sponsorizzare, per il resto sono disponibile. Ma forse…questa è esattamente la risposta che tutti vi hanno dato, e quindi forse non ho fatto altro che aumentarla la tua amarezza.

Facciamo così, accetta solo l’abbraccio. Che di quello sono ricchissimo.

Ti “sponsorizzo” d’affetto, va bene lo stesso?

No eh?

Lo so.

Mamma quanto hai trasmesso in quelle righe.

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