29 gennaio 2002

emy.piace.saperti.felice





Ho un’amica. Una di quelle persone che sono belle in silenzio.

E non nel senso che è bella se non parla, ma nel senso che è bella PERCHÉ non parla. E non nel senso che se parlasse non sarebbe bella, ma nel senso che se non fosse bella parlerebbe. Ho un’amica che mi è stata vicina. E non nel senso che l’ho avuta vicina, ma nel senso che non si è allontanata. Ho un’amica che non era felice. E non nel senso che era triste, ma nel senso che voleva essere felice. Ho un’amica che mi ha ascoltato. E non nel senso che non parlava, ma nel senso che ascoltava. Ho un’amica che una volta dipingeva fate su ogni muro intorno a lei. E non nel senso che ora non le dipinge più, ma nel senso che le ha finalmente finite e finalmente ora la guardano. Ho un’amica che una volta mi ha portato tra le sue fate e mi ha detto “guarda, qui ci saranno le ali”. E non nel senso che ora non me lo dice più, ma nel senso che ora quelle fate le ali le hanno. Ho un’amica che ha preferito il silenzio. E non nel senso che non aveva da dire, ma nel senso che ha saputo non ascoltare le voci. Ho un’amica che ha sentito male. E non nel senso che ha sentito dolore, ma nel senso che ha sentito il male. Ho un’amica che l’ha saputo ignorare. E non nel senso che non se n’è curata, ma nel senso che l’ha lasciato passare. Ho un’amica che ha giocato con gli occhi che la desideravano. E non nel senso che li ha sfruttati, ma nel senso che ha saputo giocarci. Ho un’amica che sapeva cosa la gente diceva di lei. E non nel senso che lo sentiva, ma nel senso che conosceva la gente. Ho un’amica che chiedeva quello che voleva. E non nel senso che lo pretendeva, ma nel senso che lo sapeva così bene da chiederlo. Ho un’amica che anche a me ha detto cosa voleva. E non nel senso che me lo chiedeva, ma nel senso che me lo stava raccontando. Ho un’amica che disegna fate. E non nel senso che le sa disegnare, ma nel senso che le ha volute accanto. Ho un’amica che anch’io vedevo come una da desiderare. E non nel senso che non è più da desiderare, ma nel senso che non è più solo da desiderare. Ho un’amica che anch’io ho criticato e non avrei dovuto. E non nel senso che sbagliavo, ma nel senso che non guardavo me. Ho un’amica che in silenzio ci ha lasciati tutti guardare e parlare. Ho un’amica che ci ha guardati tutti in silenzio. Ho un’amica che è stata sola per non avere persone sbagliate intorno. Ho un’amica che ha saputo aspettare. Ho un’amica che mentre aspettava disegnava fate. Ho un’amica che quando ho visto i suoi disegni ho pensato che avrei voluto avere quello che aveva lei. Ho un’amica che per avere quelle fate ci ha messo tanto. Ho un’amica che ne ha disegnato le piume delle ali giorno per giorno. Ho un’amica che sapeva che se avesse disegnato di corsa solo per avere subito le sue fate le avrebbe disegnate male. Ho un’amica che ora non disegna più. E pensa sia un peccato. Ho un’amica che non disegna più. E non nel senso che non ne ha più voglia, ma nel senso che ora finalmente, dopo aver lavorato tanto per disegnare le sue fate, le ha finite. E finalmente le ha intorno. E ora non disegna più perché finalmente non deve più lavorare per vederle. Ho un’amica che finalmente si può sedere, in silenzio, a riposare. Circondata finalmente da quelle fate che ha desiderato tanto. Ho un’amica che le ha dipinte così belle con così tanta tenacia che oggi si può sedere a guardarle. Ho un’amica che è circondata da fate che la stanno ripagando. Ho un’amica che mi ha sempre detto “io ci credo”. E vero o falso che sia ho un’amica che oggi è felice. E se la vai a trovare a casa, le sue pareti sono piene di fate che volano intorno.

E vero o falso che sia lei ci ha sempre creduto. E vero o falso che sia, zitta zitta, ho un’amica che oggi ha ciò che desiderava. E non è merito delle fate. È merito suo. E comunque vada ha dimostrato di saper arrivare ai suoi desideri. E per questo sarà sempre in grado di raggiungerli. Ma che in più rispetto agli altri ha tante fate intorno. E che lei ci creda o meno, sono felice per lei.

Ho un’amica che mi è rimasta accanto. E che lei ci creda o meno le sono grato.

emy.fa.piacere.dirglielo.

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